Da soluzione di sicurezza per le piccole e medie imprese, l’Utm (Unified Threat Management) si trasforma in tecnologia enterprise. “L’Utm – conferma, uno dei principali vendor mondiali del settore, presente in Italia dal 2001 – ha avuto successo nello small medium business poiché offre un rapporto costi-prestazioni conveniente, con la garanzia di un marchio importante. Oggi viene sempre più accettato anche dalle grandi aziende per due motivi: il primo è che è sempre più costoso gestire più dispositivi di sicurezza specializzati sparsi nella rete; il secondo è che il principale difetto che veniva attribuito alle appliance Utm, cioè l’impatto negativo sulle performance di rete, è ormai un dato superato. In particolare, noi abbiamo recentemente introdotto sui nostri Utm una nuova mainboard studiata con Intel che aumenta di molto le performance e integra la tecnologia di criptazione Ssl Ipsec. Ad oggi siamo gli unici a proporre soluzioni appliance con connettività 10 Gbps a costi contenuti”.
Ad attrarre i responsabili della sicurezza verso gli Utm di Watchguard non sono solo le prestazioni ma anche la tecnologia di security integrata. Una tecnologia in parte proprietaria e in parte selezionata “fra il meglio esistente sul mercato”, dice Croce che aggiunge: “noi siamo sempre stati esperti in firewall dotati di proxy applicativi trasparenti, una tecnologia più efficace del packet filtering nel controllo del traffico applicativo sulla rete. Non siamo mai stati, invece, produttori di antivirus e antimalware. Per questa ragione abbiamo stretto accordi con Websense, di cui utilizziamo il database di minacce Triton in cloud, con aggiornamenti ogni cinque minuti, o con Avg, che ha oltre 150 persone che quotidianamente scrivono signature di malware. Grazie a queste integrazioni possiamo offrire soluzioni di sicurezza integrate efficaci con abbattimenti significativi dei costi”.
Di fronte all’aumento dei rischi causato anche da fenomeni nuovi, come il Byod (bring-your-own-device), le aziende si trovano a dover scegliere fra l’acquisto di soluzioni di security separate, ognuna con i propri costi di licenza, o adottare soluzioni di protezione integrate e centralizzate come gli Utm. “Le imprese – continua Croce – non possono evitare di abbracciare paradigmi come il Byod che consente, per esempio, di avere i loro venditori collegati ventiquattro ore al giorno ai sistemi di Crm; possono però disciplinare le connessioni. Le nostre appliance permettono di utilizzare i sistemi Ipsec (un protocollo di autenticazione e crittografia, ndr) nativi di Android e Apple iOs. Gli utenti mobili non devono fare altro che scaricare una nostra app gratuita con la quale, solo al primo collegamento, si configurano i loro device in modo che possano stabilire connessioni sicure con le reti aziendali attraverso i nostri Utm”.
Fra le altre caratteristiche di livello “enterprise” dell’offerta Watchguard c’è, infine, anche un sistema di management con un’interfaccia grafica intuitiva e diversi wizard (ma è anchepossibile utilizzare comandi manuali). “Le nostre soluzioni, del resto – sottolinea Croce –, sono nate per essere installate in ambienti come le Pmi, dove non sempre ci sono guru dell’informatica. Lo stesso sistema di management, peraltro distribuito senza costi aggiuntivi con i nostri Utm – conclude l’Area Director Semea di Watchguard –, può gestire un numero indefinito di firewall, trasformandosi in un vero e proprio Security operation center”.