Dell: capacità d’offerta a 360° con un motore software

Risultati 2012 in linea con le aspettative, considerando il calo delle vendite globali nell’ambito dei Pc corporate. Ma le prospettive 2013 sono buone: a dirlo è Filippo Ligresti, Country Manager di Dell Italia

Pubblicato il 19 Feb 2013

Filippo Ligresti, amministratore delegato di Dell Italia

Nel consuntivo 2012 di Dell spiccano acquisizioni per 3,5 miliardi di dollari, tutte incentrate sul software in virtù dell’obiettivo ‘caro’ a Michael Dell: la capacità d’offerta a 360°. Ne abbiamo discusso con Filippo Ligresti, amministratore delegato di Dell Italia, che ha tracciato un bilancio dell’anno fiscale appena concluso (Dell chiude l’anno fiscale il 31 gennaio). “Oltre alle acquisizioni, il 2012 è stato l’anno che ha visto l’azienda lavorare per cogliere l’opportunità mobile”, evidenzia Ligresti. “Sia per recuperare quote nell’ambito della proposta client e della produttività individuale, penalizzata dalla diminuzione dei volumi venduti, specie in Europa, e da una evidente erosione da parte di Lenovo, sia per migliorare l’offerta di fascia enterprise”. Il proposito è prolungare al 2013 la notevole performance nell’anno che si chiude: +9% nei server in Italia, a discapito dei mainframe. “Dell, fornitore di riferimento di soluzioni It alla media impresa, ha come ‘stella polare’ sistemi e piattaforme aperti, soluzioni efficaci e scalabili, a costi industriali e ragionevoli”, vuole puntualizzare Ligresti. “Soprattutto, intendiamo garantire queste caratteristiche tutte insieme, oggi e domani, lasciando libero il cliente di sostituire, nel proprio stack tecnologico, uno strato Dell ove emergano architetture aperte concorrenti più performanti o a costi minori”.

Le acquisizioni 2012, come anticipato, sono state focalizzate sulla parte software in diversi ambiti:

1) sicurezza: SonicWall, per la parte di Internet security solution, e Credant, per la parte di offerta dedicata alla Data Protection&Encryption;

2) rehosting dell’architettura mainframe verso sistemi aperti e cloud: Clerity, azienda texana nata con la ‘mission’ di abilitare la migrazione di applicazioni di tipo legacy dai sistemi mainframe alle piattaforme di nuova generazione, architetture cloud comprese, con un'offerta di soluzioni in diretta concorrenza con quella di grandi vendor It come MicroFocus e Ca Technologies; 3) migrazione da Cobol a Java: Make Technologies, provider di soluzioni software e servizi nell’ambito dell’application modernization;

4) cloud enabled client: Wyse, vendor di prima fascia nel campo dei thin client, i terminali che operano collegati a un server aziendale.

Tutto per rendere concreto l’obiettivo “do more with less”.

Uno dei protagonisti di questa strategia è John Swainson, ex Ceo di Ca, ora uno dei 5 President a diretto riporto di Michael Dell, architetto dell’acquisizione per antonomasia, Quest Software: completata a settembre 2012 per 2,5 miliardi di dollari: 4000 persone, di cui 17 in Italia, con fatturato complessivo di 1 miliardo di dollari. “L’integrazione di Quest è decisiva per l’offerta di soluzioni nell’ambito dell’Identification management, del monitoraggio web della customer experience (critico per ambiti quali il trading e il gaming, per esempio), nonché per la migrazione a Windows 8 di ambienti come Uc e collaboration con Exchange e Sharepoint”, spiega Ligresti.

Per quanto riguarda l’hardware, invece, la fascia client rimane prioritaria per Dell, benché abbia dovuto fare i conti con la ‘spending review’ delle aziende e abbia visto un 2012 caratterizzato principalmente da accordi di manutenzione. “Dell è determinata a restare leader nel corporate end user computing per l’accesso all’informazione fisico (notebook, netbook, ultrabook, ibridi o convertibili, desktop e workstation) o dalla rete (thin client, virtual desktop)”, evidenzia Ligresti. “Investire sui tablet abilita aumenti di produttività pro capite in attività ‘mobili’ (vendita, manutenzione, servizio), grazie all’immediatezza e fruibilità della condivisione visiva e all’efficacia del touch screen. Nella tecnologia mobile, una cosa è l’uso personale di uno smartphone, altro è supportarne l’utilizzo controllato e sicuro per un parco installato client di fatto basato su Microsoft. Le alternative iOs (Apple) o Android hanno costi di sviluppo e di gestione delle app; la piattaforma di atterraggio ideale per le app dei tablet, secondo noi, è invece Windows8 che usa gli strumenti di gestione e sicurezza ‘tradizionali’ di notebook e desktop”.

Alle domande sulla consumerizzazione dell’It, Ligresti risponde che l’effetto Byod è ancora “molto parlato e poco concreto”, almeno per le aziende italiane. “Dell Italia, per portare il nostro specifico caso, fa utilizzare ai venditori il tablet aziendale, su cui però ha il pieno controllo e interviene, in caso di incidenti/furti/problematiche varie, in tempi rapidi (per esempio, sostituendo il dispositivo in poche ore). Con il Byod un dipendente rischia di rimanere fermo finché non risolve, da solo, il ‘suo’ problema sul dispositivo”, conclude Ligresti.

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