Hp Software: rotta su cloud, applications e analytics

Una strategia chiara: rafforzare la proposta software puntando su converged infrastructure/cloud, sicurezza delle applicazioni e Big analytics, investendo in alleanze con i partner per raggiungere la media e piccola impresa, anche attraverso nuovi canali di ingaggio come i social media e gli App Store. Ce ne parla Corrado Sterpetti, Director & General Manager di Hp Software

Pubblicato il 22 Apr 2013

Corrado Sterpetti, Director & General Manager di Hp Software

La maggior parte dei parchi applicativi aziendali risulta oggi inadeguato alle esigenze di time-to-market ed agilità dei nuovi modelli di business che stanno portando anche le aziende più tradizionali a rivedere le proprie strategie di mercato. La ricerca di agilità del business passa anche dalla dinamicità ed elasticità con cui si sviluppano, rilasciano e gestiscono i cicli di vita delle applicazioni software. Ne abbiamo parlato con Corrado Sterpetti, Director & General Manager di Hp Software, che subito precisa: “In realtà, la ricerca di time-to-market più agili non è una novità. È chiaro che ogni qual volta si sviluppa un progetto tecnologico, la velocità di esecuzione è l’elemento critico determinante che incide sul business. Ciò che è cambiato è il fatto che l’esigenza risulta ancor più sentita per via del contesto globale che ruota attorno alle organizzazioni: mobility, consumerizzazione It, byod, cloud, social business… tutti elementi che incidono in modo pesante sugli ambienti It aziendali e sugli utenti”.

A dare le dimensioni del fenomeno ci pensa una recente ricerca di Gartner secondo la quale, entro il 2017 si concretizzerà il Bring your own application (Byoa): oltre il 25% delle imprese a livello mondiale avrà un proprio "mobile market", ossia un Enterprise App Store. E se questo vale per le imprese in generale, ancor di più è importante per i service provider che su queste dinamiche costruiranno la propria value proposition, nonché per i big vendor come Hp stessa che, proprio grazie a fenomeni quali cloud, mobility e social, ha rimodellato il modello di go-to-market trovando nei network come LinkedIn nuovi canali di ingaggio. “La roadmap 2013, a livello di go-to-market, prevede un rafforzamento del canale per raggiungere le medie e piccole imprese – spiega Sterpetti -. Canale che però non significa rivenditori, ma system integrator, anche piccoli, che operano sul territorio locale e conoscono le realtà aziendali, in modo da poter affidare loro l’intera realizzazione dei progetti. Quanto ai nuovi digital media, è innegabile che i social network, quelli di natura professionale, stiano aprendo nuove e interessanti opportunità; nel nostro caso, proprio attraverso i social network e i nostri canali web indirizziamo nuove figure professionali, quelle dei cosiddetti ‘practitioner’, specialisti che conoscono le tecnologie in modo approfondito e sono in grado di accedere autonomamente alle offerte di public cloud e riproporle al mercato. E, ancora una volta, cloud e mobility assumono un ruolo predominante”.

Quelli del Byod e ora del Byod application, sono fenomeni che riaccendono i riflettori anche su tematiche "molto care" ad Hp Software, quali lo sviluppo applicativo e l’application lifecycle management, “le principali aree su cui si focalizza la nostra strategia – sottolinea Sterpetti -. In particolare, la nostra proposta indirizza la collaboration tra team di sviluppo (che spesso non risiedono nella stessa area aziendale, anzi, a volte sono anche esterni) e team operativi in virtù delle esigenze che dicevamo prima: time-to-market, agilità, velocità”.

In quest’ottica il cloud diventa un forte abilitatore: “Notiamo un grande interesse per le soluzioni di public cloud, in particolare Paas e Saas, proprio per supportare cicli di sviluppo sempre più rapidi e che coinvolgono team distribuiti in più dipartimenti o, addirittura, geografie”.

A livello più generale, la strategia di Hp Italia segue, di fatto, quella della corporation, focalizzata su tre macroaree, come spiega Sterpetti: “La prima è quella delle Converged Infrastructure all’interno della quale rientra anche la proposta cloud; la seconda area è relativa alla messa in sicurezza delle applicazioni, sia in fase di sviluppo (application quality & assurance) sia una volta messe in produzione; il terzo pilastro su cui si snoda la nostra proposta è riferita alla gestione dei dati e delle informazioni, con particolare attenzione ai nuovi fenomeni dei Big data e, quindi, della Big Analytics e delle analisi in real-time su grandi moli di dati, anche non strutturati e provenienti da varie fonti”.

Tutte aree che gli analisti prevedono in forte crescita e attraverso le quali Hp sta ridefinendo la propria roadmap strategica, come peraltro confermato proprio di recente da Meg Whitman, presidente e Ceo, sul palco di Hp Discover 2012 a Francoforte, che ha ribadito l’intenzione di rafforzare la proposta software a livello mondiale puntando su cloud, analytics e Big data.

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