“Lo sviluppo software sta assumendo un ruolo sempre più critico all’interno delle strategie IT con l’obiettivo di fornire servizi di reale supporto al business e lo stesso vale per lo sviluppo prodotti software-intensive. In entrambi i casi la qualità del software è essenziale e pertanto anche in Italia diviene necessario investire sul fronte della certificazione delle competenze specifiche nel campo testing & quality, ambito che da noi ha avuto una diffusione ancora un po’ limitata rispetto ad altri paesi”. Il monito viene da Marco Sogliani: con 35 anni di attività in Ibm dove ha ricoperto diversi incarichi, il manager ha iniziato verso la metà degli anni ’90 la carriera di consulente informatico nell’ambito della qualità del software, conseguendo anche la certificazione Sincert (Sistema Nazionale per l'Accreditamento degli Organismi di Certificazione). Dal 2007 è membro del board di ITA-STQB, associazione non profit che ha portato in Italia lo schema di certificazione ISTQB (International Software Testing Qualifications Board – l’organizzazione mondiale che opera nell’ambito della certificazione delle competenze sul fronte del software testing) e che ora ha esteso il proprio campo di azione anche all’ambito della gestione dei requisiti del software [in questo caso, seguendo il nuovo schema delineato da REQB, Requirements Engineering Qualifications Board – ndr].
“Con le attività di ITA-STQB – aggiunge Sogliani – intendiamo colmare il gap delle certificazioni, contribuendo anche a supportare gli enti formatori. Esistono diversi livelli di certificazione indirizzati a specifici profili di carriera, che vengono riconosciuti ai singoli individui e che diventano un valore aggiunto per la qualità del software anche per le aziende che decidono di dotarsi di tali figure professionali”.
Vediamo allora com’è strutturato lo schema ISTQB, basato su tre differenti livelli di certificazione.
Il primo livello di certificazione, chiamato Foundation, è rivolto a chiunque sia coinvolto nello sviluppo e nel testing: professionisti che ricoprono ruoli di sviluppatori, tester, specialisti in assicurazione qualità ecc. Questo livello di qualifica è appropriato anche per chiunque voglia avere una comprensione dei fondamenti del software testing, come project manager e analisti. Il superamento dell’esame prevede la risposta a 40 domande classificate come K1, K2, K3, K4 a seconda del livello di difficoltà e del singolo punteggio assegnato (dove K1 significa ricordare termini, riconoscere, richiamare definizioni; K2, comprendere; K3, applicare; K4, analizzare). “Mettiamo a disposizione gratuita una serie di documenti, chiamati Syllabi, che rappresentano le guide tematiche di riferimento per l’esame, nonché un Glossario che è riconosciuto a livello mondiale; Syllabi e Glossario sono anche la base per le domande d’esame e per la formazione [ISTQB fornisce lo schema di riferimento e la documentazione a supporto ma non agisce direttamente nel campo della formazione che è effettuata da formatori accreditati, ndr]”, puntualizza Sogliani.
Il secondo livello di certificazione, identificato come Advanced, è suddiviso in tre differenti moduli, specifici per tipologia di professioni: Test Manager (inteso come gestione delle attività, dei progetti e del personale di testing), Test Analyst (progettazione dei test), Technical Test Analyst (automazione, performance, ambienti ecc.) . Anche in questo caso ISTQB mette a disposizione dei Syllabi specifici per ogni percorso formativo e di certificazione (Syllabi che poi, tradotti in italiano, Ita-Stqb mette a disposizione gratuitamente).
Infine, lo schema internazionale prevede un terzo livello di certificazione identificato come Expert e suddiviso in due moduli: Test Management (differente dal modulo del livello Advanced perché in questo caso è inteso come management strategico: gestione dei processi, delle strategie e delle persone) e Improving Test Processes (assessment dei processi di testing, implementazione delle strategie di miglioramento ecc.).
Anche lo schema REQB ripercorre gli stessi livelli di certificazione (Foundation, Advanced, Expert), ma coinvolge professionalità differenti, specifiche, come anticipato, per la gestione dei requisiti del software.
“In Italia siamo partiti recentemente con lo schema ISTQB (le certificazioni sono iniziate nel 2008), e abbiamo quasi raggiunto le mille certificazioni rilasciate: circa 800 quelle di primo livello (Foundation) e più di 150 quelle di tipo Advanced – conclude Sogliani -. Un segnale certamente positivo che lascia ben sperare anche per i prossimi passi. Già nel corso del 2013, infatti, nell’ambito dello schema internazionale ISTQB abbiamo esteso anche in Italia il percorso di certificazione di livello Advanced per la professioni di Technical Test Analyst (completando quindi l’offerta per il livello Advanced). Nell’ambito invece dello schema REQB, abbiamo introdotto la certificazione di primo livello, Foundation, per la gestione dei requisiti. Dal 2014 introdurremo anche le certificazioni ISTQB per Agile Testing e per il livello Expert”.