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A fronte di attacchi sempre più sofisticati e “industry agnostic” le strategie di sicurezza delle aziende necessitano di continue revisioni. Un approccio non sempre facile da seguire però, per una serie di ragioni: dalla complessità crescente degli ambienti It e di sicurezza, alla mancanza di adeguati skill, passando per la carenza di risorse economiche e, non ultimo, per una mancanza di cultura che porta a non considerare adeguatamente il rischio. Tuttavia, le scelte tattiche indirizzate a risolvere problemi puntuali non risultano più molto efficaci: gli scenari di business mutano velocemente (sempre più globali, online/digital/social/mobile) e, altrettanto rapidamente, cambiano le vulnerabilità e le minacce. A dimostrarlo concretamente in questo Webcast, organizzato da ZeroUno in collaborazione con Akamai, è Alessandro Livrea, major account executive della security company che mostra, dati alla mano, una fotografia di quelli che sono oggi gli attacchi: sofisticati, persistenti, agnostici e oramai anche piuttosto “semplici” da perpetrare attraverso strumenti e tecnologie facilmente reperibili online.
In questo complesso scenario il cloud gioca un ruolo abilitante e apre interessanti opportunità sul fronte della sicurezza, da un lato, e delle performance, dall’altro. Annamaria Di Ruscio, partner e direttore generale di NetConsulting illustra un quadro di trasformazione aziendale all’interno del quale la cloud security si innesta quale strategia per il miglioramento delle performance e dell’efficienza operativa, la riduzione
del time-to-market, il contenimento del budget e l’aumento dei risultati aziendali.
Scelte che tuttavia devono essere ben ponderate e inserite all’interno di una strategia di sicurezza che tenga conto di molti elementi quali la privacy, la compliance, le performance del servizio, il controllo degli Sla, come dimostrano gli utenti intervenuti al Webcast moderato dal direttore di ZeroUno, Stefano Uberti Foppa.
Pubblicato il 19 Ago 2013
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