L’avvento della workload automation ha introdotto un’evoluzione rispetto ai modelli di job scheduling tradizionali, poiché è in grado di coordinare i processi su diversi server e sistemi operativi, eliminando i silos e offrendo una soluzione unica. Prima ancora, si parlava di workflow automation, secondo una definizione di Gartner del 2005; da allora, questa idea si è concretizzata in strumenti che oggi la stessa società di analisi raggruppa sotto la voce Service Orchestration and Automation Platform.
Oggi ormai, workload automation e workflow orchestration convivono in un unico ecosistema, dato che le organizzazioni devono riuscire ad automatizzare all’interno di ambienti IT ibridi (in cui è presente un numero sempre più elevato di sistemi on-premises e cloud). Questo non significa che l’ambito della workload automation sia destinato a perdere di importanza, ma che invece evolverà costantemente integrandosi con l’orchestrazione dei flussi di lavoro.
Questo white paper, fornito da Beta 80, spiega perché service orchestration e workload automation rappresentano un must per le organizzazioni complesse di oggi. Proseguendo con la lettura, potrete approfondire questi aspetti:
- definizione e ambienti di monitoraggio
- la guida di Gartner per l’universo SOAP
- le principali caratteristiche dei sistemi WLA
- i vantaggi degli strumenti di workload automation
- scenari e trend nel mercato delle applicazioni WLA
- le soluzioni WLA nel Magic Quadrant di Gartner
- la leadership di Control-M di BMC Software