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PMI e pandemia, il ruolo del digitale

Tra i dati del report “SMB Trends” pubblicato da Salesforce si legge che il 42% delle PMI italiane ha ampliato le modalità con cui i propri clienti possono interfacciarsi con loro e il 39% ha introdotto maggiore flessibilità

Pubblicato il 11 Feb 2022

PMI digitale

Il 71% delle piccole e medie imprese a livello globale è sopravvissuto alla pandemia passando al digitale. Questo quello che emerge nella quinta edizione del report SMB Trends, condotta, per conto di Salesforce, dalla società di ricerca The Harris Poll e che raccoglie le risposte di oltre 2.500 imprenditori e leader di piccole e medie imprese (PMI) in tutto il mondo tra Nord e Sud America, Europa e Sud Est Asiatico.

I risultati di tale indagine evidenziano diversi modi in cui le piccole e medie imprese hanno successo in un mondo digitale. In Italia il 51% dei leader delle PMI intervistati afferma che il supporto della business community è stato importante per il superamento della crisi dovuta alla pandemia, e il 67% afferma che il ruolo del Governo è stato altrettanto determinante.

Tra principali trend emersi emerge che le PMI vedono come una priorità la fiducia dei propri dipendenti e clienti.

La ricerca mostra che a livello globale il 50% delle PMI con fatturato in crescita, durante la pandemia ha offerto modalità di lavoro flessibile ai propri dipendenti, rispetto al 38% delle PMI che hanno subito un calo nella crescita.

Ma non solo. Queste stesse realtà stanno lavorando duramente per creare fiducia anche con i propri clienti e alzare il livello di digitalizzazione dell’azienda.

Per esempio, a livello globale il 75% delle PMI in crescita afferma che i propri clienti si aspettano transazioni online, di conseguenza, il 72% di loro ha attivato una presenza e-commerce.

Inoltre, il 95% delle PMI in crescita si sta attivando per proteggere i dati aziendali e difendere le informazioni dei clienti dagli attacchi informatici.

È anche risultato evidente che la stragrande maggioranza delle piccole imprese non erano assolutamente pronte ad affrontare l’impatto portato dalla pandemia e hanno dovuto attivare un piano di digitalizzazione in tempi rapidi. Molte realtà hanno avuto la necessità di assicurarsi che i propri dipendenti potessero comunicare, collaborare e promuovere le vendite in sicurezza in un nuovo mondo in continua evoluzione.

Nello specifico, a fronte del 71% globale, in Italia è stato il 63% delle PMI intervistate ad aver dichiarato che la propria attività non avrebbe potuto sopravvivere alla pandemia senza forti investimenti in ambito tecnologico.

Sempre in Italia, il 72% delle PMI ha aumentato la presenza online della propria azienda nell’ultimo anno (di cui il 17% in modo significativo). Per le PMI italiane gli investimenti si sono concentrati maggiormente nelle tecnologie a servizio del marketing (35%) e dell’assistenza clienti (31%). D’altra parte, solo il 45% delle PMI era già in possesso di una soluzione CRM.

Poiché tutte le PMI si stanno evolvendo, molte di loro (il 75% a livello globale) ritengono che i cambiamenti apportati alle operazioni commerciali negli ultimi due anni andranno a beneficio delle proprie imprese anche nel lungo termine.

Per quanto riguarda le prospettive di sviluppo che le PMI immaginano per il futuro della propria forza lavoro, circa un terzo delle piccole e medie imprese italiane (il 29%) prevede che i propri dipendenti si adattino a una modalità di lavoro ibrida, dividendo il proprio tempo tra ufficio e remote working.

Nonostante l’impatto economico della pandemia, la maggior parte dei leader delle PMI ritengono che i cambiamenti operativi che hanno introdotto nell’ultimo anno andranno a beneficio della loro attività a lungo termine. In particolare, le PMI si stanno anche impegnando attivamente per dare priorità alle esigenze dei clienti.

In Italia, il 42% delle PMI ha ampliato i modi in cui i clienti possono entrare in contatto con loro e il 39% offre ai propri clienti maggiore flessibilità per soddisfare le loro necessità. Il 51% dei manager delle PMI in Italia afferma inoltre che il sostegno finanziario della propria comunità è stato fondamentale per la sopravvivenza del loro business.

“Con l’arrivo della pandemia, le PMI hanno capito che avrebbero potuto garantirsi un futuro solo facendo forti investimenti in ambito digitale. In moltissimi paesi, Italia compresa, abbiamo visto un vero e proprio cambio di passo. Le aziende sono diventate più digitali e quindi più agili. Quando l’emergenza sanitaria sarà finalmente terminata, i benefici risulteranno ancor più evidenti, la situazione sarà completamente nuova e i cambiamenti introdotti rappresenteranno il vero motore della crescita. Insomma un nuovo assetto che renderà le aziende più competitive soprattutto su scala internazionale” ha commentato Giovanni Crispino, Senior Area Vice President France, Southern Europe Middle East & Africa.

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