Nell’analizzare il rapporto tra i servizi finanziari e l’universo dell’Internet of Things, qualche anno fa Deloitte fece notare il fascino del collegamento tra un mondo nativamente tangibile, come quello degli oggetti connessi, e uno che di tangibile non ha più nulla, neanche il denaro. Eppure, IoT rappresenta uno dei più potenti abilitatori di trasformazione digitale del settore finanziario, con straordinarie previsioni di crescita: secondo Fortune Business Insight, parliamo di un CAGR del 26,5% fino al 2026, laddove il suo valore nel mercato BFSI (banking, financial services, insurance) sarà di 116,27 miliardi di dollari.
Ancor più interessante il fatto che gli attori del mercato stiano investendo in media 117,4 milioni USD/anno, ovvero lo 0,4% dei propri ricavi, in soluzioni IoT rivolte ai tre macrocosmi della sicurezza, della customer experience e dell’efficienza operativa. Alla base delle rosee previsioni ci sarebbe un incremento di consapevolezza dei benefici di IoT nell’online banking e in ambito assicurativo.
Sfruttare i benefici dell’IoT in ambito finanziario
Com’è noto, IoT si sostanzia in un sistema di comunicazione tra dispositivi che raccolgono, trasmettono e possono anche elaborare dati in real-time. IoT ha un potenziale trasformativo enorme poiché, abilitando la comunicazione all’interno di ecosistemi virtuali, permette di ottimizzare le operations, creare nuovi servizi, ridurre i costi e sviluppare nuovi e innovativi modelli di business.
Attraverso IoT, le imprese ottengono nuove fonti di conoscenza sul proprio business e la propria operatività, potendola controllare e far evolvere in modo continuo ed efficace. Non è un caso che IoT sia un abilitatore essenziale della trasformazione del manufacturing, del settore healthcare, del retail, della logistica e di molte altre funzioni e settori.
Ma nell’ecosistema finanziario? I dati di mercato e le prospettive dimostrano come il fenomeno sia in chiaro divenire. Nonostante si possano già citare importanti use case e storie di successo, i player più innovativi continuano a progettare nuove applicazioni.
A titolo d’esempio, IoT può essere implementato per incrementare la produttività degli employee, per comprendere al meglio le esigenze dei clienti e sviluppare servizi personalizzati, per accelerare processi, per migliorare il risk management acquisendo dati in tempo reale dagli asset dei clienti e per aumentare gli standard di sicurezza in un settore in cui le minacce cyber crescono di ora in ora.
IoT e finance: gli use case più significativi
Gli attori dell’ecosistema finanziario stanno applicando soluzioni IoT in molti modi differenti. L’attenzione, come anticipato, si riversa soprattutto in tre macroaree: customer experience, sicurezza ed efficienza operativa. Tra gli ambiti di applicazione più promettenti troviamo:
Fraud detection
La prevenzione delle frodi è un pilastro della sicurezza finanziaria, nonché una delle sfide più ardue. Prevenire le frodi è infatti una continua battaglia tra strategie di attacco e di cyber security che evolvono quotidianamente.
Oltre alle misure tecniche di protezione, in questo settore rientrano due ‘tipologie’ di awareness: quella degli operatori e quella dei clienti finali, che sono spesso il target degli attacchi nonché l’anello debole della catena. I sistemi antifrode sono evoluti nel corso del tempo, passando da tradizionali dinamiche rule-based a sistemi di riconoscimento e analisi del comportamento. Grazie all’IoT, la quantità di dati a disposizione degli operatori cresce a dismisura: luogo, device, orario, spostamenti e comportamento permettono alle aziende di tutelare meglio i propri clienti e anche se stesse.
Transazioni e pagamenti innovativi
L’ambito transazionale è il più promettente in assoluto. D’altronde, transazioni e pagamenti sono la base del mondo finanziario. La semplificazione e l’evoluzione verso un mondo cashless sono possibili proprio grazie all’integrazione dell’IoT in dispositivi di uso comune come smartphone, smartwatch e fitness tracker. IoT ha due funzioni in quest’ambito: è la tecnologia che abilita le transazioni, ma è anche quella che le protegge. Autorizzare una transazione attraverso sistemi di riconoscimento biometrico (impronta digitale, volto…) è un serio passo avanti rispetto alla sicurezza legata a un semplice PIN.
Perfezionamento della customer experience
Anche nel settore finanziario, la customer experience è un elemento di vantaggio competitivo. Non stupisce che buona parte degli investimenti in IoT siano finalizzati proprio a migliorare l’esperienza del cliente.
Le applicazioni potenziali sono sterminate: l’acquisizione di enormi volumi di dati abilita la personalizzazione del rapporto, fornendo suggerimenti e plasmando i servizi in funzione delle esigenze soggettive. Il tutto può confluire nell’automazione: si pensi ai robo-advisor che suggeriscono prodotti e investimenti in funzione dei comportamenti dell’utente. Il risultato della personalizzazione, in termini cari al marketing, è una riduzione dei costi di retention.
Si pensi poi ai servizi finanziari che sfruttano la connettività e la sensoristica dei device per abilitare nuove modalità di gestione dei risparmi e degli investimenti. Sono disponibili applicazioni che eseguono in forma automatica un’azione sul patrimonio personale (come l’accantonamento di somme variabili, bonifici e investimenti) in funzione del comportamento dell’utente (acquisti, attività fisica…).
Per non parlare, infine, di tutte quelle attività IoT-driven che puntano a ottimizzare l’esperienza del cliente all’interno dei locali dell’azienda, che anche nell’era della digitalizzazione restano centrali nella banking experience. Riduzione delle code, prenotazioni, sincronizzazione con i sistemi di Signage e molto altro: tra i casi più interessanti, alcuni istituti bancari permettono ai propri clienti di accedere alle aree ATM anche nel cuore della notte, usando il proprio smartphone.
Sviluppo di prodotti innovativi
IoT permette agli operatori del mercato finanziario di evolvere costantemente con un’offerta sempre più efficace e innovativa. Abbiamo già citato le applicazioni che abilitano nuove modalità smart di risparmio e investimento, ma pensiamo anche alle polizze auto che prevedono sconti e altri benefici in funzione del comportamento del guidatore, rilevato da appositi device da installare in-car.
Oppure, alla medesima dinamica replicata nell’ambito delle assicurazioni vita: in questo caso il premio potrebbe essere definito dallo stile di vita dell’assicurato e dai suoi parametri di salute, rilevati periodicamente da fitness tracker o altri device connessi. Gli stessi dispositivi possono poi rilevare situazioni anomale e abilitare un teleconsulto immediato.
Smart Contract basati sull’IoT
Quello degli smart contract, della registrazione delle informazioni su rete blockchain e della connessione con l’IoT è un tema molto promettente in ambito finanziario. La sinergia tra queste tecnologie permette di automatizzare l’esecuzione di contratti di diverso genere verificando automaticamente il soddisfacimento delle clausole in funzione dei dati dell’IoT. Questi vengono registrati su blockchain per un ulteriore layer di sicurezza e di trust. Automatizzare l’esecuzione di diverse tipologie di contratti offre ai player del settore un livello superiore di trasparenza, di sicurezza, elimina gli errori e, ovviamente, riduce i costi.
Le sfide dell’IoT nel finance: sicurezza e data management
Per quanto estremamente promettente, l’IoT nell’ecosistema finanziario deve affrontare sfide impegnative. Prima fra tutta quella della data privacy e security, connessa con l’aumento esponenziale dei volumi di dati da gestire, molti dei quali sensibili. Il fatto che uno smartwatch possa rilevare dati relativi alla salute non significa che essi possano essere trasmessi, usati e diffusi liberamente: bisogna mettere in conto il dettato del GDPR ed eventuali norme settoriali di dettaglio.
Per quanto concerne la data privacy, gli operatori, che da sempre hanno agito in ecosistemi chiusi e fondati su una fortissima protezione perimetrale, si trovano oggi a operare in ecosistemi connessi e a dover quindi adottare non solo sistemi di protezione all’avanguardia, ma a rivedere completamente i paradigmi di sicurezza. Inoltre, le informazioni provengono da un’infinità di dispositivi, sensori e ‘oggetti’ diversi, il che rende – in assenza di standard vincolanti – il processo di data management molto complesso. A tal fine, ovvero per garantire quel corretto mix di sicurezza, riservatezza e innovazione, gli operatori si stanno orientando sempre di più verso soluzioni basate sull’Intelligenza Artificiale.