Nell’esperienza di Eric Ghirardi, ormai il 70-80% delle vendite Saas viene concluso direttamente con le linee di business. L’It è “coinvolta per la Governance”. I progetti Saas sono dei “quick win”: “Le aziende ritengono debbano concludersi a costi contenuti e al massimo in otto settimane, un time to market impossibile con l’on premise. E con il prevalere del valore per il business sulle esigenze tecniche fini a se stesse, i progetti Saas risultano strumento di cambiamento e spinta ad innovare”, dice Ghirardi.
Nell’Hcm, Ghirardi ricorda di avere visto grandi clienti come Société Générale muovere da una Peoplesoft, architettata per soluzioni centralizzate, coerenti e integrate verso offerte Saas di nicchia, per la formazione, il reclutamento, la gestione dei talenti: “soluzioni pronte all’uso; poi se serve si modifica un po’, con tutti i rischi per la qualità e sicurezza dei dati che un approccio di questo tipo comporta”, ha detto Ghirardi. In Société Générale la situazione è tornata sotto controllo con Oracle Fusion Hcm, modernizzazione di Peoplesoft, offerto sia on premise sia in Saas. E Oracle con l’offerta Saas ha già 300 referenze nel mondo.
Ma per coprire l’area Reclutamento e Formazione con Oracle Fusion Hcm sarebbe stata necessaria ancora una roadmap di 2 anni. Di qui l’acquisizione di Taleo (giugno 2012) anch’essa offribile in Saas, acquisizione che ha portato anche un altro positivo impatto per Oracle: “I data center di Oracle sono passati dai 4 acquisiti da Sun a 15 in 2 giorni”, un salto decisivo nella capacità di organizzare il delivery del Saas e la qualità del servizio on demand. Ma il vero ‘salto cruciale’ è stato nelle persone, arrivate con skill ibridi in grado di dialogare con le linee di business: un motore per la capacità di penetrazione, sia per la vendita Saas sia per il customer care”, dice Ghirardi.
Insomma Oracle Fusion Hcm e Taleo diventano un’offerta unica as a service, proposta alle aziende utenti, ma anche a cloud provider, liberi di differenziarsi per propri servizi cloud a valore aggiunto. Il tutto è in linea, sottolinea Ghirardi, con la strategia ellisoniana di riassumere in Fusion, riscritti da zero, ma con il bagaglio funzionale loro proprio, gli Erp, Hcm e Scm ereditati dalle varie JDEdwards, Peoplesoft e Siebel, garantendo una strategia di coesistenza o di “trasformazione senza rischi”, in cui il cliente migrerà a Fusion (on premise o Saas) tra sei mesi o tra dieci anni, avvalendosi di una clausola già prevista a contratto. Finché non lo farà, per le migliaia di piattaforme Peoplesoft e JDEdwards oggi sul mercato, i vari connector con il nuovo li supporterà Oracle. La partnership per Oracle è che “il giocatore è l’Azienda, ma il Partner le dà le carte migliori per giocare”.
Vero, ma da vendor di middleware, a vendor di applicazioni, ora Oracle si trasforma in vendor di servizi. Certo, ma resta intatto il suo valore differenziante, ribatte Ghirardi: una “world class technology capability” che ottimizza l’hardware per il middleware e questo per le applicazioni offerte. Nel caso Hcm, Taleo ora gira su Oracle Db, e offre il “best in class Human Capital Management”, dice Ghirardi. Per cui i clienti Oracle avranno sempre “la miglior architettura per le loro App, Soa o no, cloud o no”. E qualsiasi soluzione (o servizio) offerta da Oracle “è supportata da uno stack completamente rosso” – così come la concorrenza è uno stack “bluep” (crasi tra Ibm e Sap, l’acronimo è di Ghirardi).