Conosciute nel panorama internazionale sotto l’acronimo di KET (dall’inglese, Key Enabling Technologies), le tecnologie abilitanti sono quelle a cui è riconosciuto un altissimo potenziale di innovazione, sia nella trasformazione di beni e servizi già esistenti sia nella generazione di nuovi, in qualsiasi settore economico.
Tecnologie abilitanti: cosa sono e perché AI, IoT e robotica sono protagoniste
Secondo la definizione dell’Unione Europea, le tecnologie abilitanti hanno un’importanza strategica nel progresso economico e sociale dei Paesi membri. Investimenti mirati contribuiscono alla leadership di uno Stato e alla creazione di un contesto in cui migliorano le condizioni di salute e di sicurezza dei propri cittadini.
Le policy comunitarie identificano come prioritarie queste sei categorie:
- quelle necessarie al comparto manufatturiero avanzato (Industry 4.0);
- quelle relative ai materiali di nuova generazione;
- quelle del campo delle Life Science (medicina, farmaceutica, biologia…);
- quelle incluse nel settore della micro e nano elettronica e della fotonica;
- quelle della branca dell’intelligenza artificiale (AI);
- quelle necessarie alla sicurezza e alla connettività.
Ciò considerato, si parla qui più genericamente di AI, Internet of Things (IoT) e robotica perché questa triade è alla base di tante soluzioni tecnologiche presenti in tutte le categorie nominate sopra. Hanno inoltre già raggiunto un buon livello di “maturazione” e questo significa che le aziende oggi possono trovare sul mercato un ampio ventaglio di prodotti e servizi che sfruttano AI, IoT e robotica nelle quali investire con fiducia aspettandosi un ritorno sull’investimento importante.
Ecco quindi come, all’interno delle aziende, diventano sempre più urgenti competenze tecniche e competenze trasversali per comprendere su quali soluzioni puntare, dove applicarle e come integrarle all’interno dei sistemi e processi già in atto. In Italia, c’è una forte richiesta di professionisti nel campo di AI, IoT e robotica, ma questa domanda al momento non è soddisfatta solo con i neolaureati. Servono programmi di upskilling e reskilling a disposizione dei tanti professionisti già inseriti nel mercato del lavoro. Le tante possibilità di formazione oggi aiutano a rispondere a tali esigenze.
Corsi intelligenza artificiale: che cosa offre il mercato
Per chi desidera iniziare un corso sull’intelligenza artificiale, strutturando un itinerario per sé o per un team di lavoro, il consiglio è innanzi tutto quello di orientarsi sulla base di alcune domande:
- qual è l’obiettivo del percorso?
- qual è il livello di digital literacy dello studente?
- quali sono le sue competenze pregresse?
- di quanta flessibilità si dispone in termini di luogo e orari?
Diventa così più facile fare la scelta giusta a fronte di un’offerta che al momento è più che variegata: si va dai corsi universitari ai moduli online proposti dalle più famose piattaforme di e-learning o dai grandi player tecnologici.
Per alcuni, sarà poi un passo successivo, ma fondamentale, chiarire quale branca dell’intelligenza artificiale si vuole approfondire. Secondo un rapporto di Gartner, le competenze in questo ambito si diversificano sempre più: si parla di data science, machine learning (ML), di applicazioni di business intelligence (BI) e architetture AI.
Master in intelligenza artificiale: i dipartimenti migliori in Italia e Europa
Per chi vuole fare dell’AI una professione, la scelta migliore è quella di optare per un percorso più strutturato come quello che offrono i corsi di laurea più tradizionali e i master in intelligenza artificiale. In questi casi, il prerequisito è avere almeno una laurea triennale in ambito STEM.
Tra i master in intelligenza artificiale offerti dalle Università italiane ci sono:
- il Master’s Degree in Artificial Intelligence presso l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna;
- la Laurea Magistrale in Artificial Intelligence e Robotica presso l’Università la Sapienza di Roma;
- il Master professionale in AI della Rome Business School;
- il corso in Data Science and Scientific Computing dell’Università di Trieste;
- la Laurea Magistrale in Sistemi di Intelligenza Artificiale dell’Università di Trento.
In Europa, i centri di ricerca di riferimento sono l’Università di Tübingen e l’Istituto Max Planck in Germania, oltre che ai dipartimenti di UCL, Oxford e Cambridge in Gran Bretagna.
Intelligenza artificiale corsi online: chi propone l’offerta formativa più completa
Per chi è alla ricerca di una soluzione più flessibile, oggi la formazione online è un’opzione anche nel campo dell’intelligenza artificiale. Se in genere il livello di approfondimento è inferiore, i vantaggi di scegliere un corso online in intelligenza artificiale sono molteplici: non solo si gestiscono tempi e luoghi in autonomia, ma si apprende in modalità agile secondo la metodologia del micro-learning e i formati “snackable content”.
Tra i migliori corsi online sull’intelligenza artificiale ci sono le proposte gratuite di Google (Google AI, Google Developers) e i diversi corsi a pagamento presenti su piattaforme di e-learning come 360DigitalSkill, Udemy, Coursera e Classcentral. Una nota di merito va inoltre al progetto, gratuito e accessibile a tutti, Elements of AI, sviluppato in tandem con l’Università di Helsinki.
La caratteristica più interessante di questa categoria di soluzioni è la loro accessibilità a tutti i livelli di competenza: dal percorso di 360DigitalSkill sui concetti di base dell’AI, fino agli esercizi interattivi per professionisti IT di Google.
Corsi IoT, come scegliere la giusta soluzione formativa
Negli ultimi anni, l’offerta di corsi IoT è esplosa. In fase di selezione, rimangono valide le domande di orientamento già proposte. Occorre però fare una premessa. Quando si parla di IoT, si comprendono due grandi filoni:
- il mercato consumer per la Smart Home;
- quello business-oriented dell’Industrial Internet of Things.
In merito alla seconda categoria, tra le opzioni preferibili per la formazione sono da citare i corsi in lingua italiana e in formato ibrido proposti da accademie e società di formazione professionale, come IFOA, e i programmi in lingua inglese offerti su piattaforme di e-learning a pagamento come Udemy, Coursera, 360DigitalSkill e edX, che includono sia percorsi di livello base sia di livello più avanzato.
Master IoT per chi ambisce a una posizione manageriale
Poche università in Italia offrono master in IoT. Molte classi di laurea come Informatica e Ingegneria comprendono già insegnamenti specializzanti da un punto di vista tecnico. Allargando la prospettiva allo scenario europeo, ci sono proposte interessanti che guardano però al mondo IoT da una prospettiva manageriale:
- in Italia, il Master in industrial Internet of Things del MIP – Politecnico di Milano School of Management e il Master in Management dell’IoT e dell’Industry 4.0 della LUISS Business School a Roma;
- in Francia, il Master in Internet of Things di Eurecom (Sophia Antipolis) e in Management e Innovazione dell’IoT della École Polytechnique di Parigi;
- in Spagna, il Master in IoT presso la Universidad Politecnica de Madrid e il Master in IoT per il mondo Healthcare dell’Università autonoma di Barcellona.
Corsi di robotica: quali sono le proposte più complete
La maggior parte dei corsi di robotica di breve e media durata si differenziano dalla proposta universitaria perché si limitano a trasmettere le competenze necessarie a comprendere come funzionano e quali sono le potenzialità di queste soluzioni all’interno di un contesto industriale. I corsi di robotica più completi sono sempre abbinati allo studio di linguaggi di programmazione, come C/C++ e Python.
Se l’obiettivo è invece quello più ambizioso di progettare, programmare e costruire sistemi robotici da zero, è consigliabile scegliere un percorso universitario.
Master in robotica, i percorsi di riferimento
Non sempre una laurea triennale in ambito STEM è sufficiente per progettare e costruire complessi sistemi robotici, ma ne è sicuramente un prerequisito. Chi ha questa ambizione deve infatti proseguire con un percorso complesso e interdisciplinare, che include ad esempio lo studio della Probabilità e dei Sistemi Stocastici, della Meccanica, della Dinamica, fino ai Sistemi di Guida e Navigazione.
Il percorso di specializzazione continua con il conseguimento di un master in robotica. In Italia, ci sono tre centri principali di ricerca che offrono:
- il Master Europeo di Robotica Avanzata (EMARO), presso l’Università degli Studi di Genova;
- il Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria e Robotica dell’Automazione, presso l’Università degli Studi di Pisa;
- il Corso in Ingegneria dell’Automazione e Robotica, presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Anche Milano e Roma offrono master in robotica molto apprezzati: si trovano rispettivamente presso il Politecnico (Ingegneria dell’Automazione) e l’Università La Sapienza (Corso di Laurea in Artificial Intelligence e Robotics).
Contributo editoriale sviluppato in collaborazione con 360DigitalSkill