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L’Internet delle cose (IoT): cos’è e come lo stiamo già usando in prodotti e servizi

L’Internet of Things (IoT o Internet delle cose) è una tecnologia che permette di massimizzare le capacità di raccolta e di utilizzo dei dati da una moltitudine di sorgenti (prodotti industriali, sistemi di fabbrica, veicoli di trasporto…) a vantaggio di una maggiore digitalizzazione e automazione dei processi, della facoltà di sfruttare machine learning e intelligenza artificiale per creare nuovi business e servizi a valore per clienti e consumatori

Aggiornato il 20 Giu 2023

Schema di spiegazione di Internet of Things

Nella definizione Internet of Things (IoT) si fa riferimento all’estensione alle cose dei benefici dell’uso di Internet finora limitati alle persone, permettendo agli oggetti di interagire con altri oggetti e quindi con le persone in modo sempre più digitale.

L’Internet delle cose consente di rendere disponibili i dati che servono a comprendere meglio il mondo reale. Permette di estrarre informazioni utili ai processi decisionali, aiutare le imprese a intraprendere percorsi d’innovazione digitale dei business.

Vediamo in seguito cos’è nel dettaglio la definizione di IoT, come funziona, come si rende più sicuro. D’altra parte, si cercherà di capire dove è impiegato e quali impatti ha sul mercato.

Internet of Things: che cos’è e a cosa serve

Che cos’è la tecnologia IoT? Internet of Things (IoT) nella definizione italiana Internet delle cose nasce dalla convergenza tra sensoristica, elaborazione e comunicazione in rete di apparati digitali specializzati.

Nella pratica si parla di device pensati per essere impiegati ovunque serva raccogliere ed elaborare informazioni, automatizzare o integrare il funzionamento di apparati diversi.

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Rispetto ai sistemi embedded di cui IoT raccoglie il testimone, il significato di Internet of Things (IoT) sviluppa al massimo livello i concetti della comunicazione in rete. Questo per permettere l’interazione tra oggetti, per esempio tra apparati di produzione destinati a operare insieme, tra apparati e sistemi aziendali utilizzati per la pianificazione, la sicurezza informatica e la manutenzione.

La capacità di comunicazione consente oggi di avvalersi dei servizi in cloud per elaborazioni dati sofisticate o per l’inserimento in processi di business complessi. L’Internet delle cose permette di informatizzare e mettere in rete le “cose”. Esattamente come personal computer, pad o tablet e smartphone hanno fatto con le persone.

Secondo le stime di International Data Corporation (IDC) ci saranno 41,6 miliardi di dispositivi IoT nel 2025, in grado di generare 79,4 zettabyte (ZB) di dati. Nel 2019 erano “appena” 8,4 miliardi.

Come funziona l’Internet of Things

Internet of Things estende agli oggetti del mondo reale la capacità di raccogliere, elaborare e scambiare dati in rete tipiche dei computer. E permette di migliorare monitoraggio, controllo e automazione. L’Internet delle cose beneficia degli sviluppi nei campi dell’elettronica e della comunicazione wireless.

Sviluppi che abilitano le capacità digitali e di comunicazione in elettrodomestici, telecamere, termostati, sistemi di fabbrica, veicoli, dispositivi IoT wearable, applicazioni medico-sanitarie e molto altro. Questo sfruttando tecnologie in ambito IoT proprietarie e aperte e piattaforme standard come Arduino o Rapsberry, reti Wi-Fi, Bluetooth o ZigBee (altro standard di comunicazione wireless) in funzione della potenza d’elaborazione locale richiesta, quantità di dati da trasferire, distanza o limitazioni d’energia (per esempio nei sensori IoT alimentati a batterie).

A seconda delle applicazioni IoT può richiedere l’impiego di dispositivi IoT di prossimità, Edge Computing, per l’effettuazione di aggregazioni ed elaborazioni real time dei dati. E quindi per l’interazione con servizi in cloud in grado di effettuare elaborazioni sofisticate d’analisi su big data, machine learning e AI. Appositi framework e middleware software facilitano lo sviluppo di applicazioni IoT a cavallo delle diverse componenti, integrando la gestione degli eventi e i protocolli di comunicazione.

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Esempi IOT e principali applicazioni attuali

Quali sono i principali campi di applicazione dell’Internet delle cose attualmente? Come l’IoT applicato alle varie macchine può rappresentare un aiuto per aumentare produttività ed efficacia delle aziende, a qualsiasi comparto industriale esse appartengano?

Secondo il recente rapporto Worldwide Internet of Things Spending Guide pubblicato da IDC, sono 19 i settori industriali interessati, come:

  • bancario,
  • assicurativo,
  • servizi mobiliari e di investimento,
  • produzione discreta,
  • produzione di processo,
  • edilizia,
  • industrie delle risorse,
  • vendita al dettaglio,
  • commercio all’ingrosso,
  • servizi professionali,
  • servizi alla persona e ai consumatori,
  • trasporti,
  • operatori sanitari,
  • governo federale/centrale,
  • governo statale/locale,
  • istruzione,
  • telecomunicazioni,
  • media e servizi pubblici

Mentre le aree di sviluppo sono oltre 70 e includono i seguenti principali comparti dove è possibile apprezzare applicazioni dell’Internet of Things in questo momento:

  • etichettatura degli animali in agricoltura,
  • monitoraggio del campo agricolo,
  • monitoraggio del traffico aereo,
  • automazione delle strutture aeroportuali,
  • monitoraggio remoto ATM,
  • telemetria al posto letto,
  • esplorazione connessa di giacimenti petroliferi,
  • veicoli connessi,
  • distributori automatici connessi,
  • gestione di macchine edili,
  • segnaletica digitale,
  • ricarica di veicoli elettrici ,
  • rilevamento del monitoraggio ambientale,
  • gestione della flotta,
  • tracciabilità alimentare e altro.

Internet delle cose IoT: esempi di applicazione nell’industria 4.0 e nei nuovi modelli di business

IoT è un componente tecnologico fondamentale nei progetti d’Industria 4.0. Esso rende intelligenti macchine e linee di produzione attraverso l’integrazione di sensori IoT, attuatori e componenti di Edge computing. Tutto questo consente elaborazione in tempo reale e quindi avvio di processi automatici e allarmi.

I dati operativi, selezionati e sintetizzati dai sistemi Edge sono resi disponibili per ulteriori elaborazioni. Per esempio per alimentare le dashboard per il controllo di fabbrica, alimentare sistemi esterni di machine learning e AI utili per fare manutenzione predittiva o per ottimizzare la produzione.

La maggiore disponibilità d’informazioni e la capacità di controllo consentono previsioni più attendibili, benefici a livello della flessibilità e del bilancio energetico, riduzioni degli scarti. Le capacità IoT integrate in elettrodomestici, uffici e infrastrutture critiche consentono di ridurre i consumi energetici, introdurre la manutenzione predittiva in nuovi ambiti non solo. Esse promuovono la possibilità di creare servizi a valore aggiunto nel post vendita sia in ambito professionale sia consumer.

Assicurazioni e sinistri: cosa farà IoT

L’integrazione di dispositivi connessi dà la possibilità di semplificare le relazioni e gli scambi informativi di dati con i clienti in ambito assicurativo. Soprattutto, questo vale per quanto riguarda il trattamento dei sinistri. Grazie a sistemi integrati in caso di incidenti (automobilistici, domestici eccetera) le comunicazioni sono immediate. Non solo.

Grazie all’IoT applicato all’ambito assicurativo, si possono migliorare i servizi già esistenti ma anche crearne di nuovi. Si tratta, per esempio, dell’attivazione di soluzioni ad hoc per aumentare la sicurezza dei veicoli, promuovendo la manutenzione preventiva.

Nel caso di una abitazione “smart” si riducono, per esempio, i rischi di furto. Le compagnie, inoltre, in tali contesti, possono formulare servizi che supportino gli abitanti al fine di innalzare i livelli di sicurezza e assistenza in caso di problemi.

Internet of things: esempi di applicazione nei trasporti, logistica e veicoli

Tra i settori che più si avvantaggiano delle tecnologie in ambito IoT ci sono l’auto e i trasporti. Esempi di applicazione dell’IoT riguardano il controllo remoto della posizione e stato di funzionamento dei veicoli, la protezione degli occupanti in caso d’incidente, servizi assicurativi e di noleggio. Le centraline montate sui veicoli commerciali e privati consentono di raccogliere dati utili all’assistenza, all’ottimizzazione del funzionamento del mezzo e, nel lungo termine, al miglioramento costruttivo e della sicurezza.

Le capacità di collegamento via rete con i centri servizi permettono di adeguare i premi assicurativi ai km percorsi e allo stile di guida di chi è al volante, rispondere prontamente e automaticamente alle emergenze. L’Internet delle cose permette di migliorare la gestione delle flotte, controllare il rispetto delle norme stradali, della turnazione dei conducenti, valutare le condizioni del traffico. Tutto questo a vantaggio dell’ottimizzazione di tempi, dell’affidabilità, ma anche della creazione di modelli di business innovativi nel noleggio e nel trasporto.

Dall’IoT all’IoMT: esempi di applicazioni in sanità e medicina

Definibile anche Internet of Medical Things, l’IoT applicato alla medicina, ossia IoMT, ha una serie di potenzialità. Esse consistono, per esempio, nel controllo a distanza del funzionamento dei dispositivi e grandi macchinari medici. Dispositivi Internet of Things agevolano, inoltre, una migliore relazione con i pazienti, il monitoraggio da remoto dei parametri vitali, per rilevare costantemente i dati necessari a indicare problemi.

L’IoT nel mondo della medicina, in sintesi, permette di innalzare il livello di assistenza in ottica predittiva. Parallelamente promuove un’esperienza di cura più semplice.

A conferma di quanto è promettente l’uso dell’IoT in medicina, i dati UnivDatos Market Insights dicono che il valore del mercato IoMT sta crescendo a un ritmo annuo del 18,5% tra il 2021 e il 2027. Inoltre, viene stimato che la tecnologia porterà risparmi nel mondo healthcare pari a 300 miliardi annui.

IoT e Digital Transformation

Ciò che favorisce l’Internet of Things è l’integrazione con i trend innovativi del mondo digitale. L’Intelligenza Artificiale e i Big Data rappresentano forse i settori che offrono maggiori opportunità di business, grazie al connubio tra startup e IoT.

In qualsiasi settore grazie all’IoT è possibile raccogliere una imponente quantità di dati, utili per creare una vera e propria merce di valore, i Big Data.

Insieme al tema della valorizzazione dei dati esiste quello della capacità di estrarre informazioni da essi, grazie all’Intelligenza Artificiale. Nel caso dell’Internet of Things, l’Intelligenza Artificiale è in grado di semplificare la gestione dei dispositivi connessi.

Sensori IoT, ecco quali sono i prodotti protagonisti delle reti IoT

Protagonisti indiscussi delle reti IoT sono naturalmente i sensori IoT. Ma cosa sono i sensori IoT?

Si tratta di tutti quei device che consentono di raccogliere i dati che poi servono per essere analizzati ed elaborati al fine di produrre la conoscenza necessaria per reagire e prendere decisioni. Decisioni che poi possono essere eseguite dagli oggetti stessi così come dal management aziendale.

Esiste una vasta gamma di dispositivi che possono essere inseriti in una rete IoT. Prima di tutto le videocamere, ma poi anche i rilevatori di luminosità, calore, umidità e onde magnetiche. E inoltre i sensori di movimento e prossimità così come quelli del suono. Molteplici sono poi gli oggetti che già oggi e sempre più in prospettiva riguarderanno l’ambito degli wearable.

Focus su una problematica: sicurezza dei dati dell’Internet delle cose

La semplicità delle componenti informatiche integrate in elettrodomestici e altri oggetti abilitati dall’IoT, unitamente a difetti della gestione e dell’aggiornamento aumentano la vulnerabilità ai possibili attacchi malware condotti attraverso la rete.

Più nello specifico, la problematica sicurezza emerge in modo particolare per i sistemi IoT perché spesso essi non fanno riferimento a standard unificati. Gli ambienti sono caratterizzati da piattaforme frammentate e varie tecnologie software. E questo significa scelte di sviluppo differenti e rischi di esposizione agli attacchi.

Solo per citare alcuni esempi.

Una variante del malware Mirai, chiamata OMG ha colpito nei mesi passati gli endpoint IoT consentendo a malintenzionati di portare avanti attacchi denial of service su larga scala. I dispositivi infettati sono stati arruolati nella generazione di traffico fittizio per saturare siti e servizi.

Mentre OMG sfrutta gli accessi di default non configurati, un’altra minaccia, la botnet Reaper conosciuta anche come IoT Troop, applica tecniche di hacking attivo sui sistemi operativi usati in ambito IoT, per prenderne il controllo.

Quali difese per proteggere i sistemi IoT?

Le piattaforme IoT rischiano quindi di diventare un bersaglio d’elezione per attacchi informatici sempre più sofisticati. Le modalità di difesa consistono nello scegliere prodotti IoT affidabili. Soluzioni dotate di protezioni specifiche. È poi importante curare le configurazioni, usando credenziali di autenticazione (password) più sicure. E assicurando l’applicazione delle patch, aggiornando sistemi operativi, driver e programmi di gestione.

Protezioni efficaci possono essere implementate a livello della rete, limitando allo stretto necessario banda e altri servizi accessibili ai dispositivi IoT. E quindi rilevando e segnalando agli amministratori le anomalie associabili con possibili infezioni.

Best practice:come proteggere l’Internet delle cose

Tra le principali abitudini virtuose vi sono: tenere aggiornati i sistemi per avere la garanzia di software sempre integri, usare sistemi di archiviazione dei dati e canali di comunicazioni sicuri; minimizzazione delle superfici di attacco e predisposizione di sistemi di risposta a eventuali attacchi.

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Quanto vale il mercato di sistemi e prodotti Internet of things in Italia e nel mondo

Nella Worldwide Semiannual Internet of Things Spending Guide pubblicata nel 2019, IDC prevedeva che la spesa globale totale nei progetti IoT potesse raggiungere 1,2 trilioni di dollari nel 2022.

Un incremento che significava una crescita media annua del 13,6% per i successivi cinque anni. Lo studio rivela come la spinta maggiore all’acquisto di soluzioni IoT stia provenendo dagli investimenti nei settori del manufacturing e dei trasporti. Questi sono infatti i più significativi per le attuali applicazioni IoT a livello globale. Entrambi i comparti destinati a raggiungere il valore di circa 150 miliardi di dollari nel 2022.

Nel dettaglio, la crescita annuale media più forte (29%) si registra nei sistemi IoT per la comunicazione vehicle-to-vehicle (V2V) e vehicle-to-infrastructure (V2I). Si tratta di piattaforme IoT che collegano i veicoli tra loro e con i centri servizi. Molti sviluppi riguardano inoltre soluzioni IoT in ambito security e sanità.

L’IoT in Italia, come si sta evolvendo

Anno 2019

Per quanto riguarda più nello specifico l’Italia, secondo l’Osservatorio Internet of Things 2020 della School of Management del Politecnico di Milano, il mercato dell’IoT in Italia nel 2019 si è assestato sui 6,2 miliardi di euro. Questa cifra denota un aumento in valori assoluti di 1,2 miliardi rispetto al 2018 e in termini percentuali pari al 24%. Un tasso di crescita, tra l’altro, in linea con quello dei principali Paesi occidentali che oscilla tra il 20 e il 25%.

Nei dati dell’Osservatorio si legge che Smart metering e Smart asset management nelle utility sono il primo segmento del mercato IoT. Pesano per un valore di 1,7 miliardi di euro (+19% rispetto al 2018), pari al 27% sul fatturato complessivo.

2020, l’anno della pandemia

Nel 2020, l’anno della pandemia, secondo l’Osservatorio IoT 2021, il primo segmento per investimenti dedicati (su un totale di circa 6 miliardi di euro, in diminuzione di circa il 3% anno su anno) si è confermato essere lo Smart Metering & Smart Asset Management nelle Utility, con un valore di 1,5 miliardi (-13%) che rappresenta il 25% del totale, spinto ancora dagli obblighi normativi. Seguono la Smart Car e lo Smart Building, legato prevalentemente alla videosorveglianza e alla gestione dei consumi energetici all’interno dell’edificio. Il settore con la crescita più significativa è però rappresentato dalla Smart Agricolture.

Gli ultimi dati dell’Osservatorio Internet of Things

Il 2021 si è caratterizzato come un anno particolarmente importante per l’IoT in Italia. Il mercato ha raggiunto i 7,3 miliardi di euro avendo una crescita del +22%.

Dai risultati dell’Osservatorio IoT 2022 emerge in particolare che l’offerta di soluzioni si è evoluta con nuovi servizi di valore, realizzati grazie alle grandi quantità di dati raccolti da oggetti connessi. E, infatti, proprio il business dei servizi raggiunge quota 3 miliardi di euro, circa il 40% del mercato IoT complessivo, +25% rispetto al 2020.

Nel 2022 il valore del mercato italiano dell’IoT si è attestato su 8,3 miliardi di euro, realizzando +13% rispetto all’anno precedente. Secondo gli analisti del Politecnico di Milano, hanno subito una frenata gli investimenti per smart metering e smart car. Invece, vanno emergendo segmenti più vivaci come Smart Agriculture e Smart Factory, con le aziende sempre più orientate all’IIoT – Industrial IoT.

Com’è nata l’Internet delle cose

I primi concetti alla base dell’IoT sono stati abbozzati nel 1982. Allora alcuni ricercatori della Carnegie Mellon University hanno applicato sensori e la connessione in rete a un distributore di bibite dell’Ateneo per verificarne il funzionamento.

Qualche anno più tardi i concetti erano ripresi in un articolo divulgativo di Mark Weiser, Chief Scientist dello Xerox Parc, The computer of the 21st Century pubblicato su Scientific American. E, in modo più rigoroso, reso noto da Reza Raji nel 1994 sulla rivista tecnica dell’Ieee. In quest’ultimo articolo, Raji accenna alla possibilità d’integrare in rete e automatizzare una grande gamma di cose che vanno dagli elettrodomestici di casa alle fabbriche.

L’attuale significato di IoT Internet of Things accompagna i primi sviluppi della tecnologia RFID (radio-frequency identification). Essa è pensata per facilitare la gestione degli oggetti da parte dei computer. L’uso è infine esteso a qualsiasi oggetto capace d’interagire in rete, quindi partecipare alla creazione di processi digitalizzati, flessibili e intelligenti.

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Articolo originariamente pubblicato il 22 Mag 2023

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