Sembra che il temuto aumento del consumo di energia da parte dei data center europei possa finire per essere arginato dalla loro limitata presenza sul territorio. È uno scenario forzato, un’ipotesi provocante e azzardata, ma può sorgere come amaro pensiero ironico osservando che lo spazio a disposizione per immagazzinare dati su suolo europeo sia sempre meno. Non è una logica e diretta conseguenza dell’aumento del numero di dati, ma l’effetto di una serie di vari fattori di diversa natura che, combinati, ci devono farci preoccupare. O per lo meno impensierire. Nessun allarmismo, ma si parte e si resta sui dati, quelli del nuovo report della società immobiliare CBRE.
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L’Europa non sarà un paese per dati, soprattutto se AI
La domanda di spazi per data center nel 2023 in Europa ha superato l’offerta e non è la prima volta che accade. Un problema di energia e macchine pesanti da costruzione troppo costose, ma anche del monopolio del mercato attuato dagli hyperscaler
Giornalista

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