BI “self-service” per facilitare l’uso e la cultura di analisi

Prima dell’arrivo della business intelligence in azienda, la reportistica si faceva in modo tradizionale, tramite Excel, sfruttando gli ambienti As/400 o Unix, ma comunque mantenendo uno stile tipico del mondo mainframe. Oggi in Aspiag si è scelta la via del "self service avanzato" per sgravare il reparto It dallo sviluppo della reportistica, se non in casi di estrema complessità, trasferendo questo compito a chi ne sa molto di più del proprio business

Pubblicato il 29 Set 2009

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Flessibilità, facilità d’uso, scalabilità e ampiezza dell’offerta. Sono le ragioni per le quali, nel 2000, la suite di business intelligence Microstrategy ha fatto breccia nei sistemi informatici di Aspiag Service Italia. Parliamo della consociata italiana del gruppo Austria Spar International (Aspiag), che fa riferimento al colosso olandese della grande distribuzione Spar International. Ad Aspiag, oltre alle organizzazioni austriache e italiane, fanno capo realtà analoghe in Slovenia Ungheria, Repubblica Ceca, Croazia. In Italia Aspiag rappresenta l’azienda più grande del consorzio Despar e opera nel Nord Est del Paese con tre tipi d’insegne: i supermercati di prossimità Despar, i supermercati integrati cittadini Eurospar e i superstore Interspar. Nel 2007, Aspiag Italia ha fatturato 1,25 miliardi di euro con 180 filiali gestire, seimila collaboratori e 400 punti al dettaglio indipendenti. Da sola ha realizzato il 38% del Consorzio Despar.
Il gruppo Aspiag svolge una funzione che vede nella tecnologia uno dei suoi ingredienti principali. Infatti Aspiag offre, tra le altre cose, servizi come punto di raccolta delle transazioni effettuate tra le realtà locali e i loro fornitori e si occupa della gestione elettronica dei pagamenti. Tra gli obiettivi che si propone, vi è anche quello di estendere le condizioni pattuite tra singole organizzazioni e determinati fornitori, anche verso altre organizzazioni. Cresciuta per aggregazione di aziende differenti, Aspiag si è trovata sia a livello globale, sia a livello locale, a dover gestire l’integrazione di sistemi informativi molto eterogenei, sia per quanto riguarda i sistemi operativi di backend (Unix e As/400), sia per quanto concerne sistemi transazionali e di data warehousing. “In quanto multinazionale – spiega a ZeroUno Pier Paolo Ricci, vice direttore sistemi informativi Aspiag Service (in foto) – è naturale puntare a delle sinergie nell’ottica di una continua ricerca di razionalizzazione”.
A livello di piattaforme software per la gestione delle problematiche verticali delle catene di grande distribuzione, in Italia è utilizzata Retek, ora diventata Oracle Retail dopo l’acquisizione dell’omonima software house. All’estero, invece, è più diffuso Sap. Come datawarehouse, Spar International punta a far diventare standard aziendale l’apposita soluzione Sap. Al momento la situazione è alquanto frastagliata. In Italia, per esempio, Aspiag Service utilizza sia come database sia come sistema di datawarehouse prodotti Oracle. Per quanto riguarda infine la business intelligence, negli anni passati e ancora oggi non è ritenuto prioritario avere un unico standard. Ricci è contento della scelta effettuata alcuni anni fa a favore degli strumenti Olap e di reportistica di Microstrategy, considerati di gran lunga più ricchi e potenti di quelli, per esempio, della soluzione Sap BI. Il vice direttore sistemi informativi Aspiag Service non ritiene che una migrazione verso Sap BW a livello multinazionale di Spar International possa comportare necessariamente l’adozione, da parte delle realtà locali, delle soluzioni di Bi di Business Objects, vendor del settore acquisito da Sap. “Le sinergie si ricercano nell’ambito delle piattaforme per la gestione dei processi core business. La business intelligence non è tra questi”. E quindi c’è maggiore libertà di scelta.
Aspiag Service ha iniziato a utilizzare i prodotti Microstrategy nel 2000 quando era appena stata rilasciata la versione 6.0. “Grazie alle peculiarità tecniche del motore Olap di Microstrategy – racconta Ricci – abbiamo potuto profilare tre tipi diversi di utenti per le applicazioni analitiche e di reportistica. Abbiamo i cosiddetti utenti lettori, che sono quelli che eseguono compiti basandosi su report elaborati da altri. Poi ci sono gli utenti analisti, che hanno autonomia nella realizzazione di analisi e di report, possedendo le competenze necessarie sia a livello business sia di uso delle applicazioni Microstrategy. Infine ci sono gli utenti desktop, che sono tecnici che conoscono a fondo la tecnologia Microstrategy e realizzano i report per gli utenti lettori e danno supporto a quelli analisti in caso di personalizzazione particolarmente complicate da realizzare”.
Tra gli utenti lettori, si segnalano i category manager, i responsabili o i buyer delle direzioni acquisti, i gerenti dei punti vendita, i capi area e i capi zona, e anche i top manager. Anche gli utenti analisti appartengono a categorie manageriali. Gli utenti desktop sono invece risorse It che lavorano in massima parte distaccati presso le varie direzioni e qualcuno all’interno del dipartimento It. “Tra i compiti dell’organizzazione It”, precisa Ricci, “c’è la definizione dei metadati, che devono essere standard in tutta l’azienda”. La flessibilità, la facilità d’uso e la scalabilità dei tool di Microstrategy, insomma, permettono ad Aspiag sia di dare autonomia di personalizzazione delle applicazioni di analisi e delle reportistiche agli utenti che conoscono il loro business, sia però di centralizzare alcuni aspetti. “Questo tipo di centralizzazione ci permette di diffondere una cultura omogenea all’interno dell’azienda, facilitando anche la gestione della formazione multilevel e la distribuzione di template (modelli standard) di analisi e reportistica”.
L’implementazione di Microstrategy all’interno di Aspiag non fa leva solo sulle componenti per la business intelligence come Intelligence Server e Desktop, ma anche sulle soluzioni Web e Narrowcast Server. Quest’ultimo è un componente che permette di distribuire – attraverso il portale aziendale – report e altre informazioni basandosi sul concetto di subscription. “Un’azienda come la nostra – spiega Ricci – ha necessità di pubblicare tutti i giorni dati sui punti vendita a utilizzo sia della direzione che dei responsabili delle vendite”. Con Microstrategy Web alcuni utenti, invece, possono creare della reportistica in maniera autonoma, anche se non particolarmente sofisticata, quasi come farebbero con Microstrategy Desktop. “Nell’enterprise portal – spiega Ricci – abbiamo inserito anche un bottone che consente di accedere a un’area del portale di Microstrategy appositamente customizzata per noi. Inserendo alcuni dati, i nostri utenti possono sperimentare la costruzione di alcuni dashboard o richiedere proposte di template specifici per diversi settori”.
Per il prossimo futuro, l’organizzazione It di Aspiag Service sta pensando di mettere a disposizione dei top manager la possibilità di avere più dashboard in aggiunta ai volumi di report. Un’altra direttrice di sviluppo è quella della business intelligence per il mobile computing. “Nel 2008 – racconta il vice direttore sistemi informativi – abbiamo acquistato delle licenze di Microstrategy Mobile”. Si tratta di un’interfaccia interattiva che permette agli utenti mobili di accedere a report e dashboard dagli smartphone Blackberry esattamente come farebbero con Microstrategy Desktop o Microstrategy Web. “Al momento – conclude Ricci – sia ancora in una fase sperimentale con la tecnologia Blackberry”.

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