La nuova piattaforma storage high end Dell EMC PowerMax, lanciata lo scorso mese di maggio in occasione dell’evento Dell Technologies World 2018 a Las Vegas e basata sulla tecnologia all-flash NVMe end-to-end, ha un duplice ambizioso obiettivo: fornire il migliore supporto storage possibile alle Next Generation Apps ed estendere gli stessi vantaggi di performance e sicurezza anche alle applicazioni mission critical tradizionali. Per entrambe le tipologie di workload, Dell EMC PowerMax si propone di offrire un’unica piattaforma di consolidamento, in grado di costituire un nuovo pilastro storage di un modern data center che può integrare server di ultima generazione, sistemi open tradizionali, mainframe e public cloud.
“Oggi – spiega Fabio Zezza, Sales Lead Italy & Iberia Primary Storage, MIT Dell EMC – si nota che il 90% carico IOPS [input/output operation per second, ndr] sui sistemi storage interessa il 10% della capacità dei sistemi. Questi dati sono attualmente originati soprattutto da applicazioni tradizionali ma anche quelli prodotti dalle Next Generation Apps rientrano, e lo faranno sempre di più, in questa quota dei dati storage che genera la maggior parte degli IOPS”. Oggi, questi dati mission critical si trovano su sistemi storage di tipo Tier-1. Con Dell EMC PowerMax si passa a livello di Tier-0, in quanto la nuova piattaforma storage è in grado di fornire prestazioni pari a 10 milioni di operazioni IOPS, un throughput di 150 GBps, un’affidabilità del 99,9999% e un engine di Machine Learning che individua autonomamente i pattern d’uso dei dati ai fini della storage optimization.
Who's Who
Fabio Zezza
Quando parliamo di applicazioni o workload emergenti ci riferiamo soprattutto a quelli sviluppati e implementati nel contesto della digital transformation. Il comune denominatore di queste Next Generation Apps è la necessità di analizzare la maggiore quantità di dati nel minore tempo possibile. “Secondo la società di analisi IDC – fa notare Zezza – entro il 2020 tutte le aziende disporranno di almeno un’applicazione business che richiede il supporto di instant analytics e non solo di real time analytics” [Nell’IT, secondo alcuni esperti, la distinzione fra instant analytics e real-time analytics è sottile ma chiara: le real-time analytics rispondono all’esigenza, sempre esistita nell’IT, di effettuare analisi su informazioni e non su tutti i dati disponibili. A differenza dei semplici dati, le informazioni consistono di dati selezionati in base alla rilevanza e accompagnati da dati di contesto. Anche le instant analytics effettuano le analisi in tempo reale, ma lo fanno su tutti i dati, senza una preventiva selezione per rilevanza, e quindi possono anche offrire tempi di risposta con la minore latenza possibile ndr]
Gianluca Colombo, Solutions Manager Italy & Switzerland Primary Storage, MIT Dell EMC, segnala alcuni esempi di settori, fra gli altri, in cui “sono sempre più richieste performance applicative di elaborazione dei dati nell’ordine di pochissimi secondi o addirittura millisecondi. Performance possibili solo grazie all’utilizzo di piattaforme storage con latenze minime, quale Dell EMC PowerMax, che ha infranto la barriera dei microsecondi”.
Who's Who
Gianluca Colombo
Un esempio è quello dell’e-commerce: “Se cerchiamo un prodotto, ci aspettiamo di vedere subito se, come ed eventualmente dove è disponibile”. Un altro è quello dell’IoT: “Sempre di più utilizziamo dispositivi in grado di inviare informazioni, che opportunamente collezionate arrivano poi al data center, dove devono essere analizzate velocemente per prendere decisioni in tempi rapidi”. Un altro ancora è quello delle aziende retail globali, “fra cui spiccano quelle del fashion, dove è cruciale riuscire a intercettare le esigenze dei clienti e far trovare subito i prodotti giusti nel posto giusto”. Infine il settore del finance, con riferimento in particolare alle applicazioni per la prevenzione delle frodi nelle transazioni online. E si potrebbe continuare con molti altri esempi…