“Sui big data, che personalmente intendo come un’estensione dell’enterprise data warehousing a comprendere i dati semi-strutturati – esordisce Hermann Wimmer, Emea President Teradata (nella foto) – osserviamo due tipi di atteggiamenti degli utenti. C’è che li vede come un elemento di complessità difficile da trattare e chi li vede come un mezzo per guadagnare un vantaggio competitivo”. Le imprese più pronte nel cogliere i vantaggi della big data analysis sono quelle che hanno a che fare direttamente con i clienti, per le quali il digital marketing rappresenta la strada più concreta e immediata (“low hanging fruit”, dice Wimmer) per far business.
Così come lo è per Teradata: “Si tratta di un enorme mercato – interviene Volker Wiewer, Ceo di e-Circle (società acquisita da Teradata) e responsabile appunto per il digital marketing – che valutiamo sui 500 miliardi di dollari e in crescita anno su anno del 24%, dove c’è una larga componente di imprese di medie dimensioni e dove la presenza Teradata è scarsa”. Tanto che, precisa Wimmer, saranno le strutture di Aprimo (altra società acquisita da Teradata) ed e-Circle, operativamente indipendenti, a trattare con i clienti, lasciando alla casa-madre la fornitura delle soluzioni. “A tal fine – riprende Wimmer – stiamo lavorando, e-Circle e noi, su applicazioni analitiche capaci di fornire, tramite l’integrazione dei diversi dati, informazioni utili per tutti i dipartimenti aziendali”. Questo anche perché, aggiunge Wiewer, “Il modo con cui sono guidate le imprese cambia e le decisioni strategiche sono sempre più spesso prese collegialmente”. Una strategia che sta già dando i suoi frutti “…tanto che nella prima metà dell’anno il nostro business Emea è cresciuto del 20%, e questo – conclude Wimmer – è un risultato straordinario”.