Dall’analisi, che evidenzia l’impatto della nuova domanda sul mercato dei servizi, emerge deciso e incoraggiante l’abbassamento dell’entry point per scelte di business abilitate dall’intelligence.
ZeroUno: Nell’area Cemea (Central Europe, Middle East and Africa), la domanda di efficienza è aumentata significativamente nel primo trimestre 2013. Come risponde Fujitsu Ts alle nuove esigenze?
Juan Maria Porcar: Con 13.000 professionisti in campo nell’area (sui 173.000 della corporation), abbiamo riscontrato, soprattutto a partire dalle regioni mediterranee, una crescita importante della domanda di efficienza, non tanto in termini di volumi, quanto di qualità: mai prima d’ora sono stati ricercati livelli di ottimizzazione così alti. Una tendenza che riguarda sia il settore privato sia la pubblica amministrazione e che, pur non essendo propriamente una novità, è significativa per il “salto quantico” in termini di diffusione della richiesta e livelli di efficienza desiderati. In risposta alle nuove esigenze, facciamo leva sulla condivisione delle risorse nei Cloud delivery center con la multitenancy; sull’offshoring, con richieste in aumento anche laddove già praticato; sull’automazione nei servizi It, con nuovi tool e l’intelligenza artificiale, che riceve un’ulteriore spinta.
ZeroUno: Qual è il vostro contributo a mettere sotto controllo l’effetto big data?
Porcar: È tecnologico. Siamo partner di Sap per la tecnologia Sap Hana che, ricordiamo, è una tecnologia di in-memory computing che abilita l’elaborazione fino a 3600 volte più veloce di vaste quantità di dati in streaming nella memoria principale. Con i server Primergy RX 600/900 scalabili come Sap Hana Server, Fujitsu è uno dei tre Global Sap Technology, Hosting and Service Partner, in grado di sfornare risultati di business analysis in tempo reale. Inoltre, investiamo in un Consulting department (Retail, General Sap consulting, Risk assessment per le banche). Naturalmente l’in-memory computing incomincia con la business intelligence, ma si vedono altre aree in cui un Erp dovrà macinare quantità industriali di dati [per esempio, nell’ambito dell’intelligence-based security, nel campo della Business continuity oppure in riferimento alle attività di arbitraggio dei trader, ndr].
ZeroUno: C’è la concreta prospettiva di un abbassamento dell’entry point per decisioni di business intelligenti?
Porcar: Sì, assolutamente. In ambito Retail, per esempio, la business intelligence si concretizza nel raccogliere quanto è successo ieri per riconfigurare il negozio e ottimizzare le vendite oggi; oppure nel decidere in quali negozi assumere nuovi dipendenti o cosa fare per prima cosa nel week end. Sono tutte decisioni che i Grandi Magazzini prendevano già da 10 anni, lavorando di notte con potenti server o mainframe, Data WareHouse e team di analisti. Adesso un’analisi di business Sap Hana/Primergy è un processo in tempo reale accessibile a catene di piccoli negozi o al singolo retail. Ecco allora che l’entry point di scelte “intelligenti” si abbassa decisamente.