Si chiama Business Technology & Data la nuova business unit di Dedagroup che integra quella che precedentemente era conosciuta come la divisione Dedagroup Cast (cloud, applicativi, servizi e tecnologia) con la società Ecos (società del gruppo che dal 1994 opera nel settore della Business Intelligence e del Performance Management, fornendo servizi finalizzati alle analisi dei dati aziendali, allo studio ed implementazione di sistemi di controllo di gestione ed al monitoraggio delle performance aziendali). Sotto questa unit ricade l’offerta di managed services, “a dimostrazione di quanto il focus sui dati e sulle performance sia prevalente in tutta la nostra value proposition”, sottolinea Paolo Angelini, direttore a capo di questa business unit.
Il modello cloud garantisce flessibilità e scalabilità con l’accesso a tecnologie allo stato dell’arte, ma spesso (soprattutto in presenza di ambienti ibridi) la governance dell’It invece di semplificarsi si complica (vedi l’articolo “I nuovi managed service nell’era del cloud”) ed è proprio a questo punto che interviene l’offerta di managed services targati Dedagroup: gestione di infrastrutture It, sistemi middleware e architetture applicative sia on-premise sia all’interno dei data center Dedagroup dai quali l’azienda eroga anche risorse di archiviazione ed elaborazione dati tramite modelli cloud.
Il perché tale offerta ricada in questa nuova unità di business Angelini lo spiega così: “Il dato aziendale rappresenta l’asset principale attorno al quale ruotano tutti i sistemi ed i processi It che, attraverso il cloud, stanno di fatto cambiando natura. I managed services, pur configurandosi come ‘servizi tecnologici’, non possono perdere di vista la focalizzazione sul dato che rimane un asset dell’azienda. È attraverso questa vision che sviluppiamo un portafoglio d’offerta di servizi gestiti il cui valore dipende in realtà dal dato messo a disposizione dell’azienda”. Tale valore, in termini pratici, si declina concretamente nella disponibilità di un servizio It e nelle sue performance sia di natura tecnica sia secondo una chiave di lettura più orientata al business. “I livelli di servizio It oggi si basano su parametri sempre più stringenti (la disponibilità garantita al 99,9% su temi 24x7x365 stanno diventando ‘regola standard’) ed il fatto che un’azienda decida di affidare ad un provider la governance dei sistemi e dei servizi è perché vuole essere certa di raggiungere tali livelli e vuole che il dato sia reperibile e disponibile sotto forma di servizio o applicazione sempre”, spiega Angelini. “Il dato è e rimane proprietà dell’azienda, ma sul managed service provider ricade l’onere di renderlo disponibile e fruibile attraverso le ottimali infrastrutture e architetture tecnologiche (e qui il cloud gioca un ruolo importante)”.
È abbastanza evidente che il ‘grado’ di evoluzione del servizio It e la sua gestione dipendono dalla natura contrattuale e dall’oggetto del servizio gestito stesso ma, spiega Angelini in chiusura, “ci sono realtà aziendali che ci affidano in toto la gestione di un’applicazione, per esempio, lasciando a noi anche l’onere di decidere attraverso quali infrastrutture e modelli di provisioning supportarne l’evoluzione”.