Attualità

Il futuro degli analytics passa dall’AI e dalla democratizzazione del dato

In occasione del SAS Innovate on tour 2023 che ha fatto tappa a Milano, la società americana specializzata in business intelligence ha illustrato le novità della sua piattaforma cloud-native, sottolineandone i vantaggi in termini di scalabilità, performance e riduzione dei costi e mettendola a confronto con soluzioni analoghe di altri vendor

Pubblicato il 05 Lug 2023

Immagine di Peshkova su Shutterstock

Un miliardo di dollari nello sviluppo di soluzioni di analytics per soddisfare le esigenze specifiche di determinati settori industriali, tra cui bancario, assicurativo, sanitario, commerciale, manifatturiero ed energetico. Senza dimenticare l’impiego a favore della pubblica amministrazione. È quanto prevede di investire SAS, la nota società statunitense specializzata in business intelligence e software che supportano i processi decisionali delle organizzazioni.

In occasione del SAS Innovate on tour 2023, che ha fatto tappa a Milano il 31 maggio scorso, questo è stato uno degli annunci più rilevanti della multinazionale. Un annuncio identico a quello comunicato nel 2019 che conferma la volontà dell’azienda di continuare a esplorare le possibilità dell’intelligenza artificiale in particolare all’interno della sua piattaforma cloud-native SAS Viya.

La democratizzazione del dato, l’esempio di Barilla

L’investimento previsto, nello specifico, si focalizzerà su ricerca e sviluppo ad hoc, team di line-of-business dedicati e attività di marketing di settore. Servirà anche a finanziare i nuovi progetti dei data scientist, degli statistici e degli sviluppatori di software dell’azienda. Nell’introdurre i lavori, Mirella Cerutti, Regional Vice President Italy, Austria & SEE di SAS, ha parlato di “democratizzazione del dato”.

Un obiettivo che la società intende raggiungere mettendo la potenza dell’analisi dei dati nelle mani di più persone con esperienze e ruoli diversi al fine di trasformare in realtà il concetto di “analytics per tutti, ovunque”. In sostanza, la partecipazione di figure con competenze differenti al processo analitico è resa possibile grazie ai modelli low o no-code che sono presenti nella piattaforma di riferimento di SAS.

Dal palco milanese di Innovate, Graziano Belmonte, Global Big Data and Advanced Analytics Director di Barilla, ha illustrato in cosa è consistito il processo di democratizzazione dei dati all’interno del noto brand alimentare italiano: “Abbiamo cominciato a sfruttare il self-service analytics e oggi il 50% della nostra popolazione manageriale usa prodotti che abbiamo sviluppato”.

Attenzione però a non far diventare il dato un alibi per prendere decisioni lente, mentre occorre essere capaci di aiutare i manager a usarlo come trampolino per fare un passo avanti. Se il dato consente ad esempio di ottenere forecasting, ci deve essere comunque sempre “il pilota alla guida delle macchine”.

La collaborazione con gli hyperscaler, Azure in primis

Lungo la strada della “democratizzazione” non possono essere tralasciate alcune funzionalità e altrettanti vantaggi in quelle soluzioni che si candidano ad abilitare questo percorso. Bryan Harris, Executive Vice President e Chief Technology Officer di SAS ha riepilogato a tal proposito i benefici di Viya in termini di scalabilità, flessibilità, performance e riduzione dei costi. A garantire queste caratteristiche, l’intelligenza artificiale.

“I tre pregi dell’AI – ha sottolineato infatti Harris – sono la produttività che assicura SAS Viya automatizzando l’intero ciclo di vita e monitorando le performance giorno per giorno”. In questo modo è possibile concentrarsi sugli obiettivi aziendali che occorre perseguire per essere più competitivi rispetto alla concorrenza. Riguardo alle performance, il loro miglioramento deriva “dall’avere a disposizione un cloud agile e resiliente”. Non ci sono preclusioni sui cloud provider con i quali l’architettura di SAS può collaborare, a cominciare dagli hyperscaler più importanti, ma Harris non nasconde la predilezione per il mondo Microsoft.

Bryan Harris, Executive Vice President e Chief Technology Officer di SAS
Bryan Harris, Executive Vice President e Chief Technology Officer di SAS

Un esempio di partnership con la big tech di Redmond è Azure confidential computing, una nuova tecnologia – fornita congiuntamente da Microsoft, SAS e dal produttore di chip AMD – progettata per dare una maggiore protezione ai dati altamente sensibili mentre sono in uso nella memoria. La tecnologia può migliorare in maniera significativo la privacy e la sicurezza dei dati per quei clienti di settori in cui vigono requisiti di compliance stringenti come i servizi finanziari, la sanità e la pubblica amministrazione. Su Azure, SAS Viya includerà a breve (prima negli Stati Uniti, nei Paesi Bassi e in Irlanda e in seguito con un roll-out più ampio) le funzionalità di Azure confidential computing con processori AMD EPYC tali da ridurre al minimo il rischio di violazione e da offrire un accesso a pool di dati molto ampi per modelli analitici sempre più potenti.

SAS Viya a confronto con altre piattaforme AI e cloud-native

È soprattutto sulla maggiore velocità della propria soluzione che il CTO si sofferma, citando uno studio di Futurum Group al riguardo. L’indagine, consultabile qui, ha messo a confronto SAS Viya con altre piattaforme dati e AI cloud-based, sia commerciali sia open source, arrivando ad asserire che il prodotto della società americana sia in media 30 volte più veloce delle alternative. “Lo studio di Futurum Group – ha sottolineato Harris – conferma ciò che i nostri clienti hanno sempre affermato: Viya è efficiente ed efficace nel cloud, poiché sfrutta al massimo l’utilizzo della CPU durante l’esecuzione dei workload”.

Un altro dei risultati a cui la ricerca dà particolare enfasi è la riduzione dei costi. Poiché infatti il ricorso all’intelligenza artificiale e al machine learnig necessita di potenza di calcolo sempre più elevata, la scelta del cloud diventa obbligata. Una scelta che implica però una gestione oculata della spesa per evitare che vada fuori controllo.

Secondo quanto riporta lo studio, gli utenti possono ridurre questi costi di oltre l’86% rispetto alle soluzioni testate in virtù della velocità e scalabilità della soluzione SAS nei modelli di training e scoring. Marinela Profi, Technology Product Marketing Lead e Data Scientist Advocate di SAS, ha rimarcato che “questo è possibile ottimizzando i 3 elementi che stanno alla base della nostra piattaforma: dati, matematica e potenza di calcolo, che portano a un incremento continuo della performance e a una riduzione dei costi”.

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