Netezza: streaming analytics per le imprese italiane

Con la nascita della filiale italiana la società di Datawarehouse appliance compie un salto di qualità nella presenza sul nostro mercato, dove può rappresentare un’alternativa interessante per quelle organizzazioni che devono analizzare ad alta velocità grandi volumi di dati

Pubblicato il 01 Ago 2008

MILANO – Lo scorso giugno Netezza (www.netezza.com) ha annunciato l’apertura, a Roma, della sua filiale italiana. Contestualmente, in una conferenza stampa congiunta, ha ribadito la propria partnership con ICare (www.icare.it), una società italiana ben conosciuta nel nostro mercato del data warehousing (Dw) e della business intelligence (Bi), che da tre anni ne distribuisce ed implementa le soluzioni e che continuerà a farlo, lasciando alla nuova struttura compiti di supporto, prevalentemente tecnologico, alle attività del business e di collegamento con la casa madre. Questa, in poche parole, è la notizia. Ma chi è Netezza; e perché il fatto che rafforzi la sua struttura in Italia può essere un evento interessante per le nostre imprese? Cominciamo con il primo punto, poiché sebbene, come si è detto, Netezza sia presente da tempo sul nostro mercato e conti un buon numero di aziende utenti, la sua attività di comunicazione, mediata da ICare, è sempre stata alquanto discreta, indirizzata, per così dire, agli “addetti ai lavori”.
Netezza, nata nel settembre 2000 e con sede a Framingham (Massachusetts) è una società focalizzata sulla fornitura di soluzioni per eseguire analisi complesse e ad alta velocità di grandi volumi di dati. La sua offerta, che copre quindi insieme le aree del Dw e della Bi, si basa su una famiglia di appliance, battezzati Netezza Performance Server (NPS). Questi apparati applicano gli algoritmi delle analisi richieste, che sono registrati su chip Fpga (field programmable gate array), a dati gestiti da una piattaforma hardware proprietaria ed ottimizzata allo scopo, con chip Risc in architettura Ampp (Asymmetric massive parallel processing). Il fatto che gli algoritmi siano su silicio e che i dati vengano filtrati ed analizzati al passaggio nei gate array secondo un flusso continuo che elimina il continuo scambio tra storage e Ram del normale processo di elaborazione via Cpu, rende le analisi dell’NPS estremamente veloci, realizzando quello che la società chiama “streaming analytics”.
Abbiamo descritto la tecnologia Netezza, cui recentemente si è aggiunto un inedito motore di compressione dati, solo per far capire su quali basi poggino le promesse prestazionali dei suoi sistemi, cui si aggiungono i vantaggi di semplicità di gestione e di deployment (quindi basso Tco) tipici delle soluzioni basate su appliance che integrano database, analytic server e storage in un unico apparato. Veniamo allora alla seconda questione, l’impatto della sua nuova presenza sul nostro mercato. Qui il discorso è semplice: Netezza è una società ancora relativamente piccola ma in fortissima espansione. Dall’esercizio 2007 a quello 2008 il suo fatturato è passato da 126 a 172 milioni di dollari, con le nuove entrate, come sottolinea Joe Napoli, country manager di Netezza Italia (www.netezza.it), per metà provenienti da nuovi clienti e per metà da nuovi investimenti di clienti acquisiti, prova della soddisfazione riscossa e, anche, della possibilità d’investire in modo graduale data dal modello di offerta. In Italia Netezza ha utenti nei settori della grande distribuzione, delle Tlc e del fashion. Per il tipo di soluzione offerta, Netezza, in Italia come nel mondo, ha un solo vero concorrente diretto, che si chiama Teradata (www.teradata.com). Una società molto più grande per dimensioni e di più lunga e radicata presenza sul mercato.
Ma Netezza ha dalla sua l’arma di un costo d’ingresso che, assicura Napoli, è decisamente competitivo e che le ha fatto raggiungere, in pochi anni, trecento clienti nel mondo. Per questo, per qualsiasi impresa interessata a progetti, in atto o in previsione, di analisi applicate a grandi datawarehouse, è un nome da segnare in agenda.

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