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AI generativa, un centro di eccellenza per la definizione di use case e la creazione di valore

Dalla partnership strategica a livello globale tra Capgemini e Google Cloud scaturisce un’opportunità per le aziende di poter usufruire di numerosi casi d’uso a beneficio di differenti settori. Dai servizi finanziari al manufacturing fino al retail, ecco come tradurre le potenzialità dell’Intelligenza Artificiale di ultima generazione in strumenti per ottimizzare i processi e risparmiare sui costi

Pubblicato il 30 Ott 2023

AI generativa

L’attenzione per la Generative AI sta crescendo costantemente. Un’attenzione che arriva anzitutto dagli utenti, come dimostra la popolarità di cui godono oggi tool come ChatGPT e Google Bard, suffragata da numerose ricerche in merito. Uno studio condotto ad esempio dal Capgemini Research Institute attesta che la maggioranza delle persone conosce e apprezza le ultime innovazioni in materia di AI generativa. L’indagine di tipo quantitativo ha coinvolto 10 mila consumatori maggiorenni in 13 paesi tra Nord America, Europa e Asia-Pacifico. È emerso che metà degli intervistati si affida all’AI generativa per la propria pianificazione finanziaria, mentre il 67% la interpella per ricevere una diagnosi o una consulenza medica.

Inoltre, un’ampia percentuale del campione, pari al 70%, afferma di utilizzare già strumenti di AI generativa per ottenere consigli su nuovi prodotti e servizi. Segno che per le aziende si potrebbero aprire enormi opportunità di business dall’introduzione dell’AI all’interno della loro customer experience. In realtà, gli use case potenziali sono molti di più. La partnership strategica avviata da Capgemini con Google Cloud per la creazione di un centro di eccellenza sull’AI Generativa a livello globale punta a individuarne ben 500 entro i prossimi 24 mesi. Se infatti la domanda dei consumatori sull’AI generativa non smette di aumentare, una domanda analoga giunge dalle aziende che si interrogano su come impiegare l’Intelligenza Artificiale di ultima generazione per ottimizzare i loro processi e per risparmiare sui costi.

Il potenziale dell’AI generativa: vantaggi e ambiti di utilizzo

A confermare l’interesse lato aziende è un altro report del Capgemini Research Institute, frutto delle interviste a 1.000 organizzazioni presenti in tutto il mondo, il 96% del campione è convinto che l’AI generativa rappresenti uno dei temi più rilevanti per i consigli di amministrazione. Entro 3 anni dalla piena implementazione di questo tipo di tecnologia, gli intervistati si aspettano una serie di vantaggi concreti. Dall’aumento dell’8% delle vendite a una riduzione dei costi pari al 7%, fino a un miglioramento del 9% sia in termini di engagement e di soddisfazione dei clienti sia sul fronte dell’efficienza operativa.

Su come tutto questo possa avvenire, le ipotesi si concentrano sui chatbot per automatizzare il customer service e migliorare i processi di knowledge management o sul miglioramento nella progettazione, raccolta e sintesi dei dati.

Ma poiché i casi d’uso non si limitano a quelli conosciuti dalle organizzazioni, Capgemini e Google Cloud, puntano a coinvolgere i comparti dei Financial Services, del Manufacturing in generale e dell’Automotive in particolare, nonché quello del Retail. Ma vi sono altri settori, come Telco e Utility, che stanno sperimentando in che modo l’adozione dell’AI porterà frutti in futuro.

I principali obiettivi del centro di eccellenza Capgemini – Google Cloud

“La collaborazione tra Capgemini e Google Cloud poggia le sue basi su un rapporto consolidato di lunga data, su cui si innesta il co-investimento sulle tematiche della Generative AI, che ha il suo perno nel centro di eccellenza, crocevia di risorse e skill di entrambi i protagonisti dell’accordo. Da una parte le tecnologie di Google Cloud che vertono sull’Intelligenza Artificiale, dall’altra il presidio dei processi di business dei mercati di riferimento e le profonde conoscenze sul versante Data Science di Capgemini” spiega Gerardo Ciccone, Direttore CPRD and EUS (Consumer product retail distribution and Energy Transition – Utilities) di Capgemini Italia.

Insieme alla definizione degli use case, il centro di eccellenza punta alla creazione di valore per le organizzazioni. A tale scopo, collaborerà con clienti dell’intero pianeta per abilitare strategie di AI personalizzate con cui generare nuovi flussi di ricavi, trasformare la customer experience, aumentare la produttività e migliorare l’efficienza aziendale. Un esempio attuale di tutto questo è il “Cognitive Assistant for knowledge retrieve”, un progetto che ha visto lo sforzo congiunto di Capgemini e di un cliente globale nell’implementazione di un sistema che risponde a domande poste in linguaggio naturale. I risultati si possono misurare in un tempo di reazione sempre più celere e in un’accuratezza che dovrebbe sfiorare a breve il 95% grazie a Palm 2, il LLM di Google Cloud. L’assistente può essere utilizzato anche da quei profili che in azienda non hanno competenze tecniche specifiche, poiché mette in condizione chiunque di articolare le proprie richieste mediante il linguaggio naturale e senza l’aiuto di un data scientist.

Dalla scalabilità immediata alla conformità normativa

“I progressi dell’intelligenza artificiale stanno innescando uno dei cambiamenti tecnologici più significativi, paragonabile all’arrivo di Internet o al passaggio al mobile. Questa rapida evoluzione, in particolare con l’emergere dell’intelligenza artificiale generativa, sta creando scenari senza precedenti e opportunità per le imprese di trasformare i loro modelli di business e rivoluzionare le industrie di riferimento. Grazie a Google Cloud e Capgemini le aziende italiane potranno avere accesso a competenze e tecnologie all’avanguardia per sviluppare casi d’uso innovativi che le aiutino a migliorare i loro processi aziendali e la loro competitività.” spiega Daryoush Goljahani, Head of Channels Sales Italy di Google Cloud.

Un’ulteriore caratteristica del sodalizio tra Capgemini e Google Cloud in seno al centro di eccellenza sull’Intelligenza Artificiale di tipo generativo è la scalabilità immediata delle soluzioni sia in termini di esportabilità sia dal punto di vista della compliance. Gli use case non solo saranno enterprise-ready, ma anche enterprise-grade. Si avvarranno quindi di framework AI che, oltre a essere pronti all’uso, contribuiranno a supportare quei requisiti di responsabilità e sicurezza che l’AI generativa dovrà rispettare. Non ultimo per essere compliant alla normativa che sta cercando di regolamentare la materia, come la proposta di legge della Commissione europea che potrebbe essere varata il prossimo anno. Per allora, le organizzazioni dovranno essere conformi a quanto prescrive l’Artificial Intelligence Act per poter operare legittimamente sui mercati europei.

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