Nonostante l’utilizzo dell’intelligenza artificiale continui ad attrarre l’attenzione in svariati settori professionali, molte organizzazioni hanno ancora difficoltà a portare avanti progetti che abbiano al centro questa tecnologia. Secondo un rapporto del MIT Sloan (MIT Sloan Management Review), l’81% delle aziende non comprende quali dati sono necessari per l’intelligenza artificiale o come accedervi. Inoltre, come rilevato da un recente studio di Gartner, “i responsabili di dati e analytics continuano a lottare contro complessità, tempi di integrazione e implicazioni economiche dei loro progetti di integrazione dei dati, tutti aspetti che accrescono a dismisura i loro tempi e costi di consegna, con più cicli di revisione degli obiettivi di progetto.” Ciononostante, la stragrande maggioranza delle imprese, l’83%, sempre secondo il rapporto del MIT Sloan, concorda sul fatto che promuovere l’intelligenza artificiale nelle imprese è un’opportunità strategica.
Partendo da queste considerazioni, e per superare le limitazioni che i fornitori di cloud possono determinare sui dati, IBM ha deciso di abilitare qualsiasi cloud provider all’utilizzo di Watson e del suo insieme ben preciso di applicazioni, strumenti di sviluppo, modelli di machine learning e servizi di gestione.
“Poiché moltissime organizzazioni di grandi dimensioni archiviano i dati in ambienti cloud ibridi, esse hanno bisogno della libertà e della scelta di applicare l’intelligenza artificiale ai propri dati ovunque siano archiviati. Solo aprendo questa infrastruttura chiusa, possiamo aiutare le aziende ad accelerare la trasformazione attraverso l’intelligenza artificiale” ha dichiarato Rob Thomas, General Manager, IBM Data e AI.
Rispetto ai servizi offerti dalle nuove implementazioni di IBM Watson, le imprese possono:
- eseguire i servizi IBM Watson, inclusi Watson Assistant e Watson OpenScale, su qualsiasi cloud. Tramite la loro integrazione con IBM Cloud Private for Data (ICP for Data), Watson e Watson OpenScale possono ora essere eseguiti in qualsiasi ambiente IT (infrastrutture locali, cloud privati, pubblici, ibridi e multicloud). Le aziende potranno integrare l’intelligenza artificiale nelle loro app indipendentemente da dove i dati risiedono. La flessibilità che ciò consente può rimuovere uno dei principali ostacoli alla espansione nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, il vendor lock-in, poiché le aziende possono ora lasciare i dati in ambienti sicuri o preferiti e portare Watson a tali dati;
- utilizzare software di intelligenza artificiale che automatizzi i processi aziendali e migliori efficienza e prestazioni. Il nuovo software di automazione digitale dotato di intelligenza artificiale è progettato per consentire ai clienti di scoprire gli schemi insiti nei loro processi aziendali e creare, quindi, programmi contenenti intelligenza artificiale in grado di automatizzare determinati flussi di lavoro
IBM Cloud Private for Data: l’architettura per l’AI aperta e cloud nativa
La Qatar Development Bank ha collaborato con IBM per stabilire IBM Innovation Hub Doha. Una delle tecnologie chiave implementate dall’hub è IBM Cloud Private for Data. “La cosa entusiasmante di IBM Cloud Private for Data è la velocità con cui saremo in grado di promuovere le nuove innovazioni in FinTech e SportsTech utilizzando i microservizi di AI e machine learning (ML) all’interno della piattaforma”, ha dichiarato Abdulaziz Al Khalifa, CEO, Qatar Development Bank. “Ciò che rende l’hub particolarmente attraente è che ci consente di sviluppare e distribuire rapidamente nuovi modelli che portano l’AI ai dati, anziché il contrario.”
ICP for Data è un’architettura di IBM per l’intelligenza artificiale aperta e cloud nativa, integrata con funzionalità avanzate di data science, ingegneria dei dati e creazione di applicazioni, progettata per consentire alle aziende di scoprire informazioni precedentemente non ottenibili dai dati in loro possesso. L’apertura è la caratteristica principale della soluzione ICP for Data, per la quale i servizi Watson Studio rappresentano una parte fondamentale. Ad esempio, in base a uno studio interno, l’85% degli utenti di Watson utilizza linguaggi e framework open source come Python, R e TensorFlow, all’interno della famiglia Watson.
Secondo il recente studio The Forrester Wave Enterprise Insight Platforms, Q1 2019, Forrester Research ha denominato ICP for Data piattaforma “leader”. Il rapporto analizza Enterprise Insight Platform che combina strumenti di gestione dei dati, analisi e sviluppo di applicazioni in grado di estrapolare informazioni utili. Nello studio, Forrester, ha osservato: “IBM ha funzionalità preintegrate che consentono ai clienti di essere produttivi in una settimana o meno. Siamo rimasti colpiti anche dagli strumenti di catalogazione e gestione dei dati con supporto ML. La piattaforma IBM utilizza Kubernetes per l’implementazione in locale o in public cloud.”
Al centro degli annunci di Think 2019 vi è una serie di nuovi microservizi Watson creati per ICP for Data e basati su tecnologie open source, facilmente scalabili in tutti gli ambienti cloud. Basati su tecnologia Kubernetes open source, questi nuovi microservizi Watson possono essere eseguiti su IBM Cloud e altri ambienti cloud pubblici, ibridi o multicloud.
I microservizi sono basati sulle soluzioni software di seguito elencate:
- Watson OpenScale: piattaforma open di intelligenza artificiale di IBM per la gestione di più istanze di intelligenza artificiale, indipendentemente da dove sono state sviluppate
- Watson Assistant: permette la creazione di interfacce di conversazione in applicazioni e dispositivi. Più avanzato di un chatbot tradizionale, che si limita a simulare una conversazione, Watson Assistant determina in modo intelligente quando cercare un risultato in un database, quando chiedere all’utente ulteriori chiarimenti e quando trasferire l’utente a un professionista per un’assistenza più approfondita.
Infine IBM ha annunciato una futura funzionalità software, disponibile entro la fine dell’anno: IBM Business Automation Intelligence with Watson. Con questo nuovo software, le aziende saranno in grado di applicare l’intelligenza artificiale direttamente alle applicazioni, contribuendo a rafforzare la propria forza lavoro, dagli impiegati ai knowledge worker, per automatizzare in modo intelligente il lavoro.