I data center del futuro si potrebbero chiamare AI factories e già questo termine tradisce la centralità che avrà l’intelligenza artificiale nell’infrastruttura e nella struttura di questi “magazzini di dati”. La previsione nasce dal recente annuncio di Nvidia e Foxconn, che hanno raccontato come intendono far proseguire la loro collaborazione strategica, commerciale e tecnologica, guardando con particolare attenzione al settore dell’automotive.
Dati in, AI out: un nuovo paradigma da diffondere
È proprio nelle loro comunicazioni che si incontra il termine AI factory, per indicare una “fabbrica” basata su un’infrastruttura di calcolo con GPU Nvidia costruita allo scopo di elaborare, perfezionare e trasformare vaste quantità di dati in modelli e informazioni di AI di valore.
Questa novità si inserisce in una più ampia strategia tecnologica e di business: costruire un vero e proprio sistema end-to-end che ospiti un intero processo “intelligente” e capace di progredire. L’esempio portato dalle stesse aziende, intenzionate a realizzarlo al più presto, è centrato sulla produzione di auto elettriche. Al loro interno, avranno un “cervello” AI, per interagire con conducenti e con passeggeri e guidare autonomamente, poi integrato con una AI factory associata a un software per l’auto. Man mano che “farà esperienza” su strada, il veicolo raccoglierà molti dati che confluiranno verso l’AI factory e saranno sfruttati per migliorare il software e aggiornare l’intera struttura.
Sul mercato, tutto ciò si traduce con la proposition di Foxconn di diventare un fornitore primario di unità di controllo elettronico (ECU) costruite con il system-on-a-chip (SoC) Drive Orin di Nvidia, una piattaforma di supercomputing AI che supporta le funzioni di guida autonoma.
Lo stesso meccanismo di “training continuo” ideato per l’automotive, potrebbe però essere trasportato e valorizzato in molti altri settori. L’obiettivo a lungo termine di Foxconn è infatti quello di convertirsi “da azienda di servizi di produzione ad azienda di soluzioni di piattaforma“, scalando le AI factory in vari altri ambiti, a partire da smart cities e smart manufacturing.
La potenza di calcolo sempre più protagonista
Svelata l’idea di “fabbrica” che prende i dati in ingresso e produce intelligenza in uscita, sembrerebbe già stato trovato anche uno “cliente pilota”, Fisker, problemi di scalabilità di spesa permettendo.
Mentre questo produttore di auto si fa i conti in tasca e guarda il futuro, Foxconn si prepara a sgomitare con Tesla. La sua AI factory può infatti essere vista come un rivale del supercomputer Dojo lanciato la scorsa estate per addestrare le reti neurali artificiali utilizzate per alimentare, addestrare e migliorare il sistema avanzato di assistenza alla guida della casa automobilistica di Elon Musk. Il suo vero obiettivo è quello di arrivare a renderlo completamente autonomo, facendo leva su Dojo. Completamente autonomo vuole esserlo anche lo stesso Musk che, per ora, sta usando GPU Nvidia per Dojo ma presto le vorrebbe sostituire con chip progettati da Tesla stessa.