“Nel circolo virtuoso di coevoluzione di hardware, software e design si sono fatti passi importanti e oggi possiamo vedere l’Intelligenza Artificiale in moltissime applicazioni quotidiane con prestazioni che in moltissimi campi sono ‘superumane’ (cioè decisamente superiori alle capacità dell’uomo)”, sostiene David Orban, imprenditore e investitore di start-up tecnologiche, autore di numerose pubblicazioni sul tema dell'Intelligenza Artificiale, membro della Facoltà e Advisor della Singularity University. “Prendiamo per esempio l’ambito del riconoscimento delle immagini oggi Facebook è in grado di riconoscere gli utenti semplicemente analizzando le loro facce dalle foto che vengono pubblicate sul social network con un livello statistico di precisione superiore a quello di qualsiasi essere umano”.
Si cominciano a vedere prestazioni estremamente valide dell’Intelligenza Artificiale anche in campi più generali dove le capacità devono essere sintetizzate in un’analisi delle informazioni, una verifica di una situazione e una decisione che ne consegue. “L’esempio lampante di questo arriva dalle Smart Machine, in particolare dalle self-drive car, che non possono muoversi sulla base di una semplice interpretazione di una mappa”, osserva Orban che nella ‘carrellata’ di esempi pratici suggerisce ancora: “Nell’ambito finanziario le banche utilizzano sistemi incentrati sul Machine Learning per analizzare miliardi di transazioni e identificare in modo preventivo quelle fraudolente; il motore di ricerca di Google offre agli utenti risultati che non derivano più solo dall’analisi e correlazione dei contenuti di migliaia di pagine web ma anche di un’infinità di altri elementi come il comportamento dell’utente stesso (che tipo di ricerca effettua abitualmente e come, con che modalità accede ai contenuti e di quale tipo o livello di approfondimento…); i sistemi di riconoscimento vocale, da strumenti utilizzati prevalentemente per l’assistenza ai disabili (per lo più riportando in suono un testo o viceversa), sono diventati strumenti di uso comune e diffuso, basti pensare agli assistenti virtuali come Siri di Apple o Cortana di Microsoft”.
Nell’ambito scientifico si fa largo uso di sistemi di Intelligenza Artificiale, “basti pensare al Cern di Ginevra che per l’analisi delle informazioni derivanti dall’acceleratore di particelle, l’Lhc – Large Hadron Collider, sfrutta sistemi avanzatissimi di analytics e di ‘cattura’ dei dati che scartano addirittura il 99% di questi per poter ‘portare’ all’attenzione dei fisici solo le informazioni realmente rilevanti all’interno dei miliardi di dati che derivano dagli eventi generati dall’acceleratore”, spiega in dettaglio Orban, che continua: “Uno degli aspetti più promettenti è a mio avviso la capacità di team di persone di utilizzare AI anche avanzata per migliorare le proprie prestazioni”.
Va proprio in questa direzione, per esempio, la tecnologia web-based brevettata dalla società americana Dotsub che Orban ha portato in Italia fondando insieme a Gabriella Soldadino la società Dotwords: si tratta di un’azienda che sfrutta le tecnologie Cat – Computer Aided Translation per aiutare le aziende ad accelerare i propri percorsi di internazionalizzazione; in particolare, la piattaforma Dotsub consente di sottotitolare e tradurre video in 520 lingue, anche in contemporanea; ma non si tratta di una piattaforma di Machine Translation (che identifica un sistema di traduzione completamente automatico senza l’intervento umano) ma di un ‘assistente’ software che supporta il traduttore nel velocizzare il proprio lavoro.