La Sanità è uno dei settori presi in esame dallo studio Artificial intelligence: The next digital frontier?, nel quale il McKinsey Global Institute individua una serie di casi di successo illuminanti in merito all’adozione di tecnologie di intelligenza artificiale.
In questo ambito, il potenziale di applicazione è ampio, grazie a tutto ciò che si può fare con l’analisi dei big data e della storia clinica dei pazienti applicando il machine learning: dai miglioramenti in fase diagnostica alla possibilità di somministrare cure personalizzate in base al corredo genetico dell’individuo.
Grandi sono anche le promesse dell’intelligenza artificiale per la previsione e prevenzione di malattie o epidemie su larga scala. I quadri manageriali intervistati nella survey di McKinsey dichiarano di aspettarsi un aumento dei profitti di cinque punti percentuali nei prossimi anni, grazie all’utilizzo di queste nuove tecnologie. Ma la strada verso il futuro non è tutta in discesa. Esistono preoccupazioni legali e di data ownership (chi è il proprietario dei dati e dove questi risiedono?).
Le applicazioni per l’e-health sono davvero tante. Si va dal monitoraggio in remoto delle condizioni di salute grazie ai wearable device all’effettuazione di test di routine senza l’intervento del medico, fino al calcolo delle probabilità che un paziente sia affetto da una malattia. Ne traggono vantaggio le strutture ospedaliere, ma anche il sistema sanitario di interi paesi, grazie alla riduzione dei costi di ospedalizzazione.