Cosa si può fare con l’intelligenza artificiale? Ma soprattutto a cosa serve l’intelligenza artificiale nella mia azienda, che vantaggi posso ottenere? Sono le principali domande che si pongono i decisori sollecitati dal mercato, dal desiderio di aumentare la competitività e, spesso, anche dai propri collaboratori, dal CIO in poi.
Moxoff, spinoff del Politecnico di Milano, nata nel 2010 e poi acquisita nel 2019 da Zucchetti, lavora da sempre con l’AI combinandola con la matematica. Sinora attiva direttamente sui clienti, l’azienda da quest’anno si è aperta alla vendita indiretta e si è posta l’obiettivo per fine 2024 di poter contare su una dozzina di partner che collabori a portare AI nelle aziende.
Inoltre, la sfida che si è posta in questi ultimi mesi va al di là delle tecnologie. O meglio, viene prima dell’adozione di modelli e algoritmi. Moxoff si è, infatti, impegnata a trovare una soluzione che faciliti l’approccio all’AI.
In questi anni l’azienda ha realizzato oltre 300 progetti presso più aziende (quali Bayer, Siemens Healthineers, Sorgenia, Geico, ITT Cannon Veam Italia S.r.l., Deloro eccetera) e in tutte sono state sperimentate curiosità e resistenze simili.
Chi usa l’intelligenza artificiale?
Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio Artificial Intelligence, solo il 18% delle PMI ha realizzato progetti in ambito AI, guardando alle grandi imprese la proporzione passa a 6 aziende su 10. In molti casi si tratta però di sperimentazioni che rischiano di fermarsi. L’Ernst&Young Italy AI Barometer ha calcolato che il 60% delle grandi imprese ha avviato un progetto di AI, almeno a livello sperimentale.
In ogni caso, l’Osservatorio ricorda gli elevati ritmi di crescita di questo settore. Il mercato di prodotti e servizi legati all’AI è in crescita, nel 2023 ha segnato un +52% rispetto all’anno precedente per un valore complessivo pari 760 milioni di euro.
Gran parte di questa cifra è destinata a soluzioni per l’analisi e l’interpretazione di contenuti. In pratica, soluzioni tese ad automatizzare i processi interni. Si parla sempre più anche di Generative AI, ma entro le mura aziendali, per il momento, non si va oltre al grande interesse. Basti pensare che attualmente, tra tutti, i progetti che adottano Generative AI sono il 5%.
I 4 fattori che principalmente ostacolano la diffusione dell’AI nelle aziende
La prima barriera psicologica è rappresentata dai costi, a prescindere da quel che si voglia fare, il timore in merito agli investimenti frena le aziende.
Strettamente correlato al problema del budget vi è quello inerente alla difficoltà di comprendere il ROI, segue il problema del tempo da dedicare all’implementazione di questi progetti e, infine, lo stress della data quality.
“Quando entriamo nelle aziende – racconta David Moscato, CEO di Moxoff – siamo soliti rispondere a tutte e 4 le obiezioni nel modo più convincente. Questo perché ci basiamo su dati riportati da analisti o tratti dalla nostra esperienza. Per quanto riguarda gli investimenti, gli studiosi dell’Osservatorio Artificial Intelligence hanno rovesciato il tema. Hanno calcolato che in aziende simili, a parità di condizioni, tra quelle che possono contare sull’AI e quelle che non l’hanno adottata si ha un 10% di profitti in più. Addirittura, valutando imprese che adottano soluzioni per monitorare e gestire il dispendio energetico la percentuale sale al 30%. In merito al ROI, secondo Ernst&Young (Ernst&Young Italy AI Barometer, ndr), il 58% dei manager affermano che l’intelligenza artificiale ha permesso risparmi sui costi e aumento dei profitti. In merito alle ultime due questioni non posso che far riferimento alla nostra esperienza. Sicuramente la fase di preparazione incide tantissimo nella durata dell’avvio del progetto (secondo stime Moxoff, tale periodo può rappresentare il 30% del totale). Sappiamo, inoltre, che è fondamentale per il successo dei progetti AI operare su dati di qualità, puliti e organizzati. Proprio per aiutare le aziende a prepararsi all’AI con meno preoccupazioni derivate da questi ultimi due fattori abbiamo sviluppato Tide”.
Il ruolo di Tide
“Tide – spiega Luigi Simeone, CTO Moxoff – è la soluzione pensata per facilitare l’adozione di soluzioni AI personalizzate per le imprese. Essa fornisce in automatico metriche immediate e suggerimenti accurati”.
Tide consiste in un tool composto in due parti: Data assessment e Data quality. Esso dà una panoramica completa del livello di maturità digitale dell’azienda (valutando l’infrastruttura, i processi, eventuali punti critici) e, secondariamente, si concentra sulla verifica della qualità dei dati esistenti e sulla effettiva fattibilità di determinati business case. Il risultato di Tide è l’elaborazione di report accurati che restituiscono (in piena sicurezza) un’analisi dettagliata che consente di capire quanto le risorse dell’azienda siano già adeguate a un’adozione efficace di AI Business Case, o cosa servirebbe fare per aumentare la possibilità di trarre vantaggio dall’AI. Inoltre, viene fornito un set di dati pronto per progetti AI.
“Abbiamo costruito Tide – sottolinea Simeone – basandoci sulla nostra esperienza accumulata sul campo. In pratica, lo abbiamo pensato come nostro collega virtuale che sottopone tutte le domande giuste per svolgere in breve tempo quella fase preparatoria che altrimenti comporterebbe riunioni e inevitabilmente attese”.
Tide è disponibile sull’Azure Marketplace in due versioni Starter ed Enterprise a prezzo di listino rispettivamente di 7.000 euro e a partire da 15mila. Sino alla fine dell’anno tali costi sono scontati del 25%.
“Abbiamo creduto in Tide – afferma Ilaria Moroni, sr ISV Partner Development Manager di Microsoft –come valido supporto capace di agevolare i percorsi di digitalizzazione. L’esperienza di Moxoff in ambito AI porterà valore nel nostro ecosistema di ISV ed esperti AI”.
L’intelligenza artificiale di Tide per aiutare chi vuole usare l’intelligenza artificiale
Non è un gioco di parole. Tide per aiutare le aziende ad approcciare l’AI, a sua volta è stato progettato integrando AI.
La soluzione è, infatti, in grado di elaborare una grandissima quantità di dati rapidamente. Il potente motore AI sul quale si basa lavora sulle risposte alle oltre 150 domande previste per il Data assesment e sulla mole di dati caricata per verificare la Data quality in poco tempo. Non solo, altrettanto velocemente, il sistema compie correlazioni e verifiche per evidenziare discrepanze tra le informazioni e, eventualmente, approfondire la conoscenza della situazione.
“Abbiamo dotato Tide – conclude Simeone – di intelligenza per capire la coerenza/consistenza tra domanda e risposta e tra le varie risposte fornite in modo da assicurarci accuratezza nella reportistica”.