Il mondo dei supercomputer chiede aiuto al genere umano in cerca di nuove idee per accrescere i propri poteri. Più che chiedere aiuto, avvia una fase di vero e proprio spionaggio, ma dichiarato, e di plagio, consentito, per spingersi oltre le attuali performance. Lo fa imitando il funzionamento del nostro cervello, un organo che sfiora la perfezione, o per lo meno che promette nuove opportunità di superare le velocità dei tradizionali sistemi computazionali.
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Più potenza di calcolo? Usare il cervello, e copiarlo. Lo fa anche Intel.
Si chiama Halo Point il nuovo dispositivo realizzato dalla big tech, replicando il funzionamento dei neuroni umani. Le promesse sono due: velocità di calcolo elevate e consumi di energia bassi. Il mercato IT attende di usare il cervello per ridurre il proprio impatto ambientale.
Giornalista

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