Ptc, Iot e realtà aumentata permettono l’incontro tra fisico e digitale

Le nuove frontiere del Plm – Product Lifecycle Management e dell’Slm – Service Lifecycle Management risiedono negli oggetti connessi ma è all’intreccio tra prodotto fisico, servizio digitale e human experience che guarda PTC, con realtà aumentata e virtuale ad abilitare e alimentare nuovi scenari di business

Pubblicato il 27 Giu 2016

BOSTON – “Negli ultimi anni è accaduto qualcosa di speciale, si chiama IoT”.

Jim Heppelmann, Presidente e Ceo di PTC

È con queste parole che il presidente e Ceo di PTC, Jim Heppelmann, apre i lavori dell’annuale convention aziendale che da ormai tre anni ha fatto un bel balzo in avanti, passando da kermesse dedicata a sviluppatori e progettisti Cad e Plm ad evento che riunisce clienti, partner, analisti e giornalisti da tutto il mondo e che quest’anno ha avuto come unico fil rouge la confluenza tra mondo fisico e mondo digitale. “Questi due mondi oggi convergono grazie all’Internet delle cose che porta l’intelligenza software all’interno e a servizio del prodotto fisico – descrive il numero uno dell’azienda -. L’IoT esiste a livello di edge ed in parte nel cloud: il nostro obiettivo primario è fare in modo che lungo tutta la catena vi sia la corretta ‘experience’, a livello di prodotto e servizio, fisico o digitale, e a livello di interazione ed esperienza utente”.

Obiettivo che PTC ha iniziato a cavalcare più di tre anni fa, quando con una certa lungimiranza ha acquisito ThingWorx [società che fornisce una piattaforma di sviluppo ed esecuzione di applicazioni machine-to-machine e IoT – ndr] prevedendo le potenzialità dell’IoT nel mondo industriale e manifatturiero, proseguendo poi lungo la strada dell’integrazione e di altre strategiche acquisizioni, ultima solo in ordine di tempo ma cruciale nel posizionamento competitivo della società quella di Vuforia [la divisione di business della Qualcomm Connected Experiences che ha sviluppato soluzioni di AR – Augmented Reality – ndr].

Realtà aumentata: migliori servizi e progettazione più efficace

Rob Gremely, group president – Technology Platform Group di PTC

Il perché tale recente acquisizione -, finalizzata solo alla fine dello scorso anno, assuma un ruolo decisivo nel piano di sviluppo di PTC è più che mai evidente: “Se l’IoT è il Plm di nuova generazione, la realtà aumentata è l’anello di congiunzione tra prodotto fisico, servizio digitale e human experience”, spiega Heppelmann dal palco di Boston, “dove il ‘nuovo’ valore di business è rappresentato dal servizio che un’azienda riesce a garantire ai propri interlocutori (clienti in primis, ma anche fornitori, collaboratori e dipendenti…)”.

“Service is really the killer app fot IoT”, ripete in più di un’occasione il Ceo lasciando a Rob Gremely, group president – Technology Platform Group di PTC, il compito di descrivere come tale visione si declini in offerta tecnologica. “Il nostro obiettivo è sviluppare e proporre una piattaforma integrata come soluzione completa per progetti IoT di livello enterprise”, esordisce Gremely. “Alla base ci deve essere la connettività che per il mondo industriale necessita di caratteristiche particolari di altissima affidabilità e sicurezza [PTC ha scelto come soluzione tecnologica Kepware, società che sviluppa software per l’automazione e la connettività industriale con l’obiettivo di colmare i gap che si generano tra applicazioni hardware e software diversificate – ndr], sopra la quale viaggiano poi soluzioni come ThingWorx per lo sviluppo di applicazioni in ambito IoT ed i sistemi di analytics e Vuforia per la realtà virtuale e aumentata”.

La realtà aumentata permette di conoscere tutti i dati sui componenti del generatore

Per far comprendere in dettaglio quali siano le potenzialità di una simile piattaforma, sul palco si susseguono le testimonianze di alcuni tra i clienti top di PTC che stanno già utilizzando queste tecnologie in ambiti differenti.

Caterpillar sta utilizzando, per esempio, la tecnologia Vuforia per controllare il corretto funzionamento dei generatori elettrici nei cantieri: con l’utilizzo di un iPad l’utente si avvicina al generatore e attraverso la telecamera e le funzionalità di realtà aumentata riesce ad accedere in real-time ai dati e alla verifica del prodotto in questione, controllando voltaggio, tensione, funzionamento dei singoli componenti, ecc. Per la diagnostica, in caso di problemi, la soluzione consente all’operatore anche di accedere a tutte le info necessarie per riparare i danni o intervenire in caso di manutenzione, anche collaborando con colleghi ed esperti da remoto.

Flowserve e il machine learning

Ci si spinge ancora oltre, verso l’analisi predittiva con tecnologie di Machine Learning e AR nel caso di Flowserve dove l’IoT, che facilita l’utilizzo di device e prodotti connessi, integrato con sofisticati sistemi di analisi stanno ridefinendo il modo in cui gestire l’Slm – Service Lifecycle Management – cambiando la manutenzione non solo dei prodotti sul mercato ma anche dei macchinari interni delle fabbriche; nel caso di centrali energetiche o impianti nucleari che rappresentano ambienti molto complessi da gestire, l’utilizzo di predictive analytics con un motore di machine learning e la realtà aumentata diventa il driver per ridefinire i cicli di manutenzione degli impianti, tenendo monitorate costantemente alcune zone (per esempio gli impianti, le tubature e le condutture dove passano liquidi, gas e agenti chimici…).

Mike Campbell, enterprise vice president – Vuforia Technology di PTC

Spetta a Mike Campbell, enterprise vice president – Vuforia Technology di PTC, entrare nel merito delle tecnologie Vuforia spiegandone le potenzialità. “Vuforia Studio Enterprise è una soluzione che semplifica lo sviluppo di progetti IoT all’interno dei quali si intende integrare la componente di realtà virtuale/aumentata”, spiega Campbell. “Non c’è bisogno di scrivere codice aggiuntivo, è già tutto integrato nella soluzione tecnologica PTC, basta ‘modellare’ il proprio progetto IoT trovando nella piattaforma le funzionalità e le componenti chiave per realizzarlo”.

La realtà virtuale entra come componente tecnologica anche nelle soluzioni PTC ‘storiche’ come Creo Illustrate, il software per la progettazione di prodotti: “la realtà virtuale consente di verificare, attraverso le simulazioni, come funzionerà un prodotto già nella sua fase di progettazione, prima ancora di arrivare allo sviluppo – entra nel dettaglio Campbell -. La realtà aumentata diventa un fattore abilitante, per esempio, nella progettazione di componenti e parti di ricambio: simulando in forma digitale un componente e applicandolo al prodotto fisico mediante l’utilizzo di tablet o device mobili come le Microsoft Hololens [PTC ha stretto un’alleanza con Microsoft proprio per avviare progetti IoT + AR sfruttando le lenti per la realtà virtuale – ndr], è possibile capire se tale parte di ricambio sia la più adatta o meno al prodotto in questione o se necessiti di una revisione progettuale, prima ancora di avviarne lo sviluppo fisico”.

P+D, fisico e digitale che si intrecciano

Un esempio di simulazione con la realtà aumentata

“La realtà virtuale e la realtà aumentata possono ridefinire il 3D manufacturing, sia fisico sia digitale e l’IoT deve essere visto come il next generation Plm, ma ancora non ce ne stiamo rendendo conto”, ricorda nel suo keynote di chiusura Heppelmann, citando la nota legge di Roy Charles Amara, secondo la quale nel breve periodo si tende a sovrastimare l’effetto delle tecnologie sottovalutandone però gli effetti nel lungo termine. “L’IoT è da considerarsi un vero e proprio ‘game changer’ che negli anni ridefinirà completamente il modo di fare business delle aziende. Numerosi gli elementi che concorrono, già oggi, a definire questa rivoluzione: sensori, robot, device di svariata natura, realtà aumentata, software di analisi, cloud e tecnologie e piattaforme infrastrutturali di supporto [non a caso, tra le partnership strategiche, PTC cita anche quella con Amazon Web Services e HPE – ndr]”.

Una visione complessiva che trova anche nell’immagine aziendale una conferma; PTC ha ridefinito il proprio logo aziendale, presentandolo in anteprima proprio durante il LiveWorx di Boston: si tratta di una ‘P’ ed una ‘D’ che si intersecano a simboleggiare integrazione ed equilibrio tra mondo ‘Physical’ e mondo ‘Digital’.

Per maggiori informazioni: IoT, il mercato in Italia e gli strumenti del fare

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