Quando si sente parlare di Irlanda in chiave tecnologica e digitale, la si trova spesso citata in concomitanza con Meta e qualche multa, sanzione o provvedimento da prendere nei suoi confronti, a seguito di “pasticci sui dati”. Questo geograficamente piccolo Paese del Nord Europa ha molto di più da raccontare: sta investendo molto sull’innovazione e in modo affatto scontato o timido. Anzi, ha appena annunciato di voler diventare uno dei più importanti poli a livello internazionale per le tecnologie quantistiche entro il 2030.
La sua strategia è chiara e dichiarata: intende sfruttare e coordinare gli sforzi e le risorse esistenti di imprese, ricerca, università e istituzioni per far fiorire le aree di crescita emergenti e ottenere un vantaggio competitivo concreto. Il suo piano di “rivoluzione quantistica”, non a caso, si chiama Quantum 2030 e il Paese non ha nessuna intenzione di andare oltre la scadenza indicata. Infatti, è già entrato nella fase di implementazione.
Teoria e applicazioni pratiche: i due volti di una rivoluzione già avviata
Il lancio di questo progetto non sorprenderà chi ha seguito il settore tecnologico irlandese negli ultimi tre anni. In questo arco di tempo le attività di sviluppo di applicazioni di quantum computing sono infatti cresciute in modo esponenziale, sia quelle portate avanti nelle aziende, sia quelle svolte in ambito accademico. Un impegno evidente nell’ambito della ricerca ma anche delle applicazioni pratiche, fondamentali per chi beneficerà di questa tecnologia e vuole iniziare a capire come, per prepararsi e investirci.
Nella tradizione quantistica irlandese si trovano numerosi esempi di sviluppo di tecnologie abilitanti fondamentali, ma anche di realizzazione di hardware e software, entrambi indirizzati all’informatica quantistica e al trasferimento alle applicazioni. Non si parte da zero, quindi, ma gli sforzi futuri saranno mirati a spingere la collaborazione tra i vari player già impegnati nell’ambito, per potenziare la ricerca e per sviluppare servizi e soluzioni aziendali.
Quantum 2030 è quindi un programma costruito sull’idea di sinergia, sinergia che deve estendersi anche nel campo della formazione quantistica, mettendo a fattor comune i programmi già offerti dai partner industriali e dalle università. Sono un tassello fondamentale per far sì che l’Irlanda possa contare in piena autonomia di una forza lavoro qualificata, in grado di valorizzare e mettere a terra le scoperte quantistiche nei diversi settori, spaziando dalla medicina alle telecomunicazioni, senza tralasciare le emergenze imposte dalla pesante e inarrestabile crisi climatica.
Sensibilizzazione “a tappeto” in 5 mosse
Per evitare che gli sforzi si disperdano tra le tante aree che potrebbero beneficiare delle magie dei qubit, la strategia si concentrerà sulle aree più emergenti: l’informatica, la comunicazione, la simulazione e il rilevamento. Se ne vuole favorire la crescita attraverso lo sviluppo di tecnologie abilitanti quali la fotonica, l’elettronica, la criogenia e le capacità di nano-fabbricazione, fornendo anche software quantistici avanzati e algoritmi dedicati.
Cinque sono i principali campi di azione di Quantum 2030. Il primo riguarda la ricerca di base e applicata: si mira a rafforzarla supportandone le attività, per favorire scoperte rivoluzionarie e arricchire la pipeline nazionale con innovazioni e tecnologie disruptive. Un’attenzione particolare sarà dedicata anche ai talenti scientifici e ingegneristici, da coltivare, in modo che il Paese si popoli di individui agili e altamente qualificati, con competenze che spazino all’interno di tutto lo spettro della scienza, dell’ingegneria e della meccanica quantistica.
Il terzo pillar della strategia è dedicato alla creazione e allo sviluppo di collaborazioni nazionali ma anche internazionali, con la consapevolezza che alcune sfide richiedono sforzi e investimenti imponenti. Dall’altro lato, l’Irlanda porrà attenzione anche alla propria competitività nazionale, promuovendo e potenziando la spinta innovativa che anima già una buona parte del suo ecosistema imprenditoriale. In tal senso, saranno implementate azioni mirate per le piccole e medie imprese (PMI) locali, perché nessuno resti indietro.
Il quinto e ultimo pillar della strategia irlandese è trasversale e “universale”: riguarda tutti i cittadini del Paese e prevede attività di sensibilizzazione sulle tecnologie quantistiche e sui vantaggi che porteranno nel mondo reale. Il governo mostra di sapere, almeno in teoria, che servono larga consapevolezza e ampia partecipazione, se si desidera realizzare una rivoluzione quantistica nazionale, apportando vantaggi reali a un’ampia gamma di soggetti interessati.