Il claim di SAP NOW 2023 è “Future-proof your business” e, stando a quanto raccontato da Carla Masperi, AD di SAP Italia, la sua declinazione passa ancora una volta da un utilizzo efficace dei dati. L’evento, tenutosi a fine ottobre presso il Superstudio Maxi di Milano, è stato l’occasione per ascoltare tante testimonianze di aziende che stanno affrontando percorsi di trasformazione digitale e di avere un quadro delle innovazioni più significative su cui punta la multinazionale.
Secondo Masperi, “l’azienda agile, resiliente e sostenibile è capace di riplasmarsi e rinnovarsi continuamente. Questa è la chiave di volta per interpretare il futuro e continuare a essere competitivi anche in un contesto di imponderabilità, caratterizzato da shock esogeni”. Secondo diversi studi citati sul palco, i 2/3 dei progetti di Digital Transformation stanno fallendo, e una delle ragioni è che il cambiamento non è accompagnato da competenze adeguate e dalla giusta consapevolezza.
Fattori che sono destinati ad avere ancora maggiore peso in una fase in cui l’AI Generativa è destinata a scompaginare ulteriormente le carte. “Il modo migliore con cui un’azienda può interagire con l’Intelligenza Artificiale è avere una base dati efficace e affidabile” sottolinea l’AD di SAP Italia.
Joule, il copilota targato SAP
L’adozione dell’AI in ambito business non è certo una novità. La stessa SAP dichiara di avere più di 26.000 clienti che la utilizzano nella quotidianità. Il “cambio di passo” nell’offerta applicativa è però Joule, il copilota di AI Generativa in linguaggio naturale di SAP, disponibile solo in Cloud. Elemento distintivo, una predisposizione naturale all’integrazione nei processi di business, che consente di coordinare in maniera automatica diverse fonti di informazioni e di produrre report estremamente affidabili.
Secondo Masperi “la novità riguarda proprio l’aver portato l’AI Generativa nei processi di business in modo rilevante. Joule conosce il contesto grazie a una base dati strutturata in grado di interrogare e, di conseguenza, ottenere risposte complete, specifiche e informate”. Insomma: il vero valore aggiunto di Joule sarebbe quello di essere stato progettato nativamente per analizzare dati provenienti da fonti “autorevoli” e fornire, di conseguenza, insight di elevata qualità.
Tre pilastri per dare valore all’AI Generativa
Nella logica di SAP, i tre “comandamenti” per mettere a valore l’AI generativa sono rilevanza, affidabilità e responsabilità. Il primo prevede che gli strumenti di Business AI debbano sapersi muovere nel contesto specifico dell’azienda, mentre per quanto riguarda l’affidabilità il riferimento è alla presenza di un data lake strutturato che garantisca l’accesso a dati di qualità. Sicurezza, privacy, conformità ed etica sono invece le caratteristiche che afferiscono alla “responsabilità” che deve caratterizzare l’AI.
“Con la SAP Business Technology Platform clienti e partner possono sviluppare nuovi scenari di Business AI, ma con il vantaggio di avere a disposizione un contesto concreto a cui attingere. Porre domande a strumenti che non conoscono il patrimonio dati comporta semplicemente la generazione di risposte generiche, e di conseguenza poco efficaci” sottolinea Masperi.
Dall’AI agli insight con Signavio
Se Joule risponde alle aspettative legate all’implementazione dell’AI generativa, il ruolo dei dati e il loro utilizzo in chiave di miglioramento delle performance nel business è confermato da SAP Signavio. Lo strumento promette di misurare il livello di agilità delle aziende attraverso un’attività di process mining e l’elaborazione di process insight. Obiettivo: individuare i colli di bottiglia che rendono i processi poco lineari, attraverso KPI che permettono di migliorare le performance aziendali.
Masperi lo sintetizza come un tool che permette di tenere sotto controllo il sistema informativo delle aziende, individuando non solo le aree in cui serve intervenire, ma fornendo anche degli insight su “come” farlo al meglio.