Nello scenario aziendale globale, chi può essere considerato oggi un vero leader nell’implementazione della GenAI? E soprattutto, che tipo di rapporto ha con questa tecnologia il perfetto “high performer”? Secondo il “McKinsey Global Survey on AI”, i veri pionieri non si limitano a utilizzare soluzioni preconfezionate, ma dominano e personalizzano la GenAI per adattarla alle loro specifiche esigenze. Questo approccio proattivo li distingue nettamente dagli altri utenti, rendendoli non solo utilizzatori ma veri e propri padroni della tecnologia.
La formula vincente è semplice: i leader della GenAI stabiliscono un rapporto di dominio con la tecnologia. Non si accontentano di soluzioni standard e preferiscono personalizzare i modelli con dati e sistemi proprietari o sviluppare modelli completamente nuovi. Questo impegno richiede più tempo e risorse, ma i benefici sono notevoli. Secondo McKinsey, le organizzazioni che adottano modelli personalizzati o proprietari impiegano circa 1,5 volte più tempo per l’implementazione rispetto a quelle che utilizzano modelli standard, ma i risultati in termini di valore generato sono decisamente superiori.
Un esempio illuminante è rappresentato dalle aziende del settore IT. Queste organizzazioni utilizzano la GenAI non solo per migliorare i processi interni, ma anche per sviluppare nuovi prodotti e servizi che rispondono meglio alle esigenze dei clienti. La personalizzazione permette di ottenere modelli predittivi più accurati, migliorare l’efficienza operativa e creare esperienze utente più coinvolgenti.
Case studies di successo e gestione dei rischi
Settori come energia, materiali, tecnologia, media e telecomunicazioni sono in prima linea nell’adozione e personalizzazione della GenAI. Queste aziende utilizzano la tecnologia non solo in funzioni tradizionali come marketing e vendite, ma anche in aree critiche come risk management, legal & compliance, strategia, AFC e gestione della supply chain. Questa ampia applicazione dimostra una profonda comprensione delle potenzialità della GenAI e una capacità di sfruttarla per ottenere vantaggi competitivi.
Un tratto distintivo dei leader della GenAI è la loro attenzione ai rischi associati a questa tecnologia. Queste aziende sono consapevoli delle potenziali conseguenze negative, come problemi di cybersecurity, privacy e spiegabilità. Adottano misure preventive, coinvolgendo funzioni legali e incorporando revisioni dei rischi nelle prime fasi dello sviluppo delle soluzioni di GenAI. Questo approccio proattivo, noto come “shift left”, permette di affrontare e mitigare i rischi in modo efficace.
Ad esempio, nel settore finanziario, i top performer utilizzano la GenAI per migliorare la valutazione del rischio e la conformità normativa. Implementano modelli personalizzati capaci di rilevare anomalie nelle transazioni in tempo reale, riducendo così il rischio di frodi e migliorando la sicurezza complessiva. Allo stesso tempo, adottano misure per garantire la privacy dei dati e la conformità alle normative vigenti.
In campo ci sono ancora importanti sfide
Nonostante il loro successo, anche i top performer affrontano sfide significative. Il 70% di loro riscontra difficoltà nella gestione dei dati, come la governance, l’integrazione rapida dei dati nei modelli di AI e la disponibilità di dati di addestramento sufficienti. Queste difficoltà sottolineano l’importanza cruciale dei dati nella cattura del valore della GenAI. Inoltre, i top performer segnalano difficoltà con i loro modelli operativi, come l’implementazione di metodi di lavoro agili e la gestione efficace delle performance.
Il 2024: l’anno della generazione di valore
Se il 2023 è stato l’anno della scoperta della GenAI, il 2024 è l’anno in cui le organizzazioni stanno iniziando a utilizzare questa tecnologia in modo concreto e diffuso, traendone vero valore di business. Il report McKinsey indica che il 65% delle organizzazioni utilizza regolarmente la GenAI, quasi il doppio rispetto all’anno precedente. Le aspettative riguardo all’impatto della GenAI rimangono elevate, con tre quarti dei partecipanti che prevedono cambiamenti significativi nei loro settori.
Le allocazioni di budget per la GenAI continuano a crescere. Le organizzazioni sono sempre più propense a investire una parte significativa dei loro budget digitali in questa tecnologia. Guardando al futuro, la maggior parte dei rispondenti prevede che le loro organizzazioni aumenteranno gli investimenti in AI nei prossimi tre anni.
Una tecnologia che non crea solo resistenze
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la crescente adozione della GenAI non genera esclusivamente resistenze. La tecnologia sembra integrarsi sempre più profondamente nella vita personale dei rispondenti, con un incremento nell’uso della GenAI sia al lavoro che nella vita privata. I senior manager, in particolare, mostrano un maggiore utilizzo degli strumenti di GenAI rispetto ai loro colleghi di livello medio.
Gli elementi cruciali per il successo
Quella che, in conclusione, emerge dal report McKinsey è una semplice lezione: la gestione dei rischi e la governance sono elementi cruciali per il successo nell’adozione della GenAI.
In questo senso fa scuola, ad esempio, il settore sanitario, dove la GenAI viene utilizzata per migliorare la diagnosi e il trattamento dei pazienti. I leader del comparto personalizzano i modelli di GenAI per analizzare grandi quantità di dati clinici, identificare pattern nascosti e fornire raccomandazioni personalizzate per il trattamento: un approccio che non solo migliora la qualità delle cure, ma riduce anche i costi operativi.
La buona regola è dunque incorporare pratiche di gestione del rischio sin dall’inizio dello sviluppo, testando accuratamente i modelli per prevenire errori e bias, e un modello di governance chiaro, essenziale per conformarsi ai principi guida e spostare il focus dalla consapevolezza all’azione. Le organizzazioni che sapranno sfruttare al meglio queste linee guida, conclude l’analisi, saranno quelle che riusciranno a generare il massimo valore dalla GenAI.