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“Trustworthy AI”, l’intelligenza artificiale secondo Microsoft



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“Se non ti fidi dell’AI, non la usi”. Satya Nadella, CEO di Microsoft, sottolinea i temi di sicurezza, privacy e governance. Al via i Copilot agent, le “app” alimentate dall’AI. I casi concreti di utilizzo dell’AI nelle imprese italiane

Pubblicato il 25 ott 2024

Vincenzo Zaglio

Direttore ZeroUno, Head of Content Digital360



artificial intelligence nadella

“Trustworthy AI”. Un’intelligenza artificiale affidabile, di cui “ci si fida”. Satya Nadella, CEO di Microsoft, sintetizza bene un concetto, forse banale ma fondamentale: “se non ti fidi dell’AI, non la userai”. Punto. 

E la fiducia ha varie sfaccettature: sicurezza dei dati, privacy, governance, compliance, fiducia dei risultati (Nadella parla di Copilot come di un “amplificatore cognitivo”). Questo concetto di “Trustworthy AI” è un po’ il filo conduttore di importanti annunci che il CEO di Microsoft ha fatto durante la tappa romana del Microsoft AI Tour.

Copilot Agent e Copilot Studio

I Copilot Agent sono delle nuove “app” alimentate dall’intelligenza artificiale. Di fatto, questi agent lavorano per conto di un individuo, di un team o di una funzione aziendale per eseguire e orchestrare determinati processi. Per interagire con questi agent si utilizza Copilot che si occuperà in particolare di eseguire operazioni di routine a scarso valore aggiunto. Microsoft ha già annunciato dieci agent all’interno di Microsoft Dynamics 365, che aiuteranno in particolar modo i team di lavoro in ambito sales, finance e supply chain. 

Le cose interessanti sono due:

  • L’interazione con questi agent e la loro creazione avviene in  modalità no-code con Copilot Studio. Non sono richieste particolari competenze di programmazione. È l’utente stesso che definisce il “flusso del processo” con trigger e controlli, lavorando su dati e informazioni presenti non solo all’interno dell’ecosistema Microsoft (Sharepoint, Onedrive, ecc) ma anche di altre piattaforme (es SAP). Per esempio, McKinsey ha creato un flusso per la gestione di potenziali nuovi clienti: quando arriva una mail di richiesta di informazioni, l’agente controlla se ci sono state interazioni precedentemente, controlla qual è l’industry in cui opera il potenziale cliente, assegna il partner più adatto e risponde alla mail di richiesta. 
  • Questa creazione no-code prevede anche lo “human in the loop”, ovvero l’approccio per cui gli esseri umani rimangono coinvolti nel processo decisionale o di controllo, anche quando l’intelligenza artificiale è utilizzata per automatizzare attività o prendere decisioni. Riprendendo l’esempio precedente di McKinsey, l’agent può chiedere a chi assegnare il potenziale cliente nel caso il partner responsabile di quella determinata industry non sia più in azienda. Il flusso quindi si ferma interrogando l’utente nel caso manchino informazioni. 

Del resto lo human touch è fondamentale per favorire l’adozione degli strumenti AI all’interno delle organizzazioni.

Tre best practice per favorire l’adoption degli strumenti AI

È stato Vincenzo Esposito, CEO di Microsoft Italia, a indicare tre buone pratiche per l’introduzione degli strumenti AI nelle organizzazioni.

  • Sperimentare. Bisogna “sporcarsi le mani”. Se gli utenti non sperimentano in prima persona questi strumenti, l’adoption è in salita. Basti pensare a Excel che è stato usato nei modi più disparati, non appena gli utenti hanno cominciato a metterci le mani 
  • Preparare l’organizzazione. La formazione deve essere un processo continuo, non un’attività una tantum 
  • Coinvolgere le persone. Il processo “top down” per cui dall’alto si obbligano le persone a usare gli strumenti AI non porta molto lontano. Certo, ci deve essere un importante endorsement da parte del top management, ma i collaboratori vanno accompagnati in questo percorso 

“Un’adozione pervasiva dell’AI Generativa potrebbe aumentare il PIL annuo dell’Italia fino a 312 miliardi di euro nei prossimi 15 anni” ha detto Esposito citando i dati di uno studio condotto con TEHA. “Il 47% delle aziende che utilizzano soluzioni di intelligenza artificiale ha beneficiato di un un aumento della produttività di oltre il 5%. Il 74% ha registrato un aumento della produttività di oltre l’1%”.

Considerando che la crescita complessiva della produttività italiana negli ultimi vent’anni è stata pari al +1,6%, gli incrementi possono essere significativi.

Casi concreti di utilizzo dell’AI nelle aziende italiane

Ci sono diversi casi nel nostro Paese di aziende che sono passate dal puro POC (proof of concept) a un utilizzo più estensivo dell’intelligenza artificiale. Vediamone alcune:

Brembo

Brembo ha utilizzato Azure OpenAI di Microsoft per sviluppare Alchemix, una soluzione capace di creare nuove formule per le pastiglie dei freni. Integrando l’intelligenza artificiale nella ricerca e sviluppo, Brembo ha ridotto significativamente il tempo di sviluppo di nuove formule, passando da giorni a pochi minuti. Alchemix permette anche di esplorare opzioni di ricerca non convenzionali, individuare rapidamente errori e migliorare le formule dei materiali frenanti, con una riduzione del time-to-market nelle innovazioni.

Campari

Campari ha adottato Microsoft 365 Copilot in ambito Modern Workplace. Secondo quanto comunicato i dipendenti che lo hanno integrato nei loro flussi di lavoro dichiarano un risparmio di tempo di circa 2 ore settimanali e un aiuto concreto nelle attività più routinarie come la gestione delle mail, la preparazione dei meeting e come valido supporto per la creazione di contenuti e per l’acquisizione di nuove competenze.

Campari Group adotta Microsoft365 Copilot

Ferrero

Il Gruppo Ferrero, ed in particolare il suo marchio Kinder, stanno facendo leva su Microsoft Azure OpenAI per creare una nuova esperienza per le famiglie. L’azienda sta infatti preparando il lancio di Let’s Story, una nuova piattaforma di e-book accessibile attraverso l’app Applaydu, dove le famiglie possono personalizzare le loro storie o riscoprire grandi classici. Scegliendo tra una serie di variabili – tra cui il personaggio, l’ambientazione, la trama, il tema – i bambini possono imparare gli ingredienti chiave dello storytelling e vedere le loro storie prendere vita. Grazie alle tecnologie all’avanguardia di Microsoft, Let’s Story permette di generare più di 40.000 storie diverse, combinando testi, audio e illustrazioni. Le storie sono disponibili in 15 lingue, rendendo la piattaforma ampiamente accessibile e supportando l’apprendimento. Per creare Let’s Story, Ferrero ha riunito i migliori esperti del settore tecnologico, educativo e videoludico: tecnologie all’avanguardia di Microsoft, ricercatori del Dipartimento di Educazione dell’Università di Oxford e l’esperienza di Gameloft nell’offrire un’esperienza divertente e coinvolgente.

Ferrero e in particolare il marchio Kinder stanno utilizzando Microsoft Azure OpenAI per sviluppare “Let’s Story”, una nuova piattaforma di e-book nell’app Applaydu. Questa iniziativa permette alle famiglie di personalizzare storie e riscoprire classici attraverso diverse variabili come personaggi, ambientazioni e trame. La piattaforma può generare oltre 40.000 storie in 15 lingue, combinando testi, audio e illustrazioni. 

Ferrero e Kinder si preparano a lanciare Let’s Story

iGenius

iGenius ha sviluppato Crystal, una piattaforma di Decision Intelligence per casi d’uso mission-critical nelle aziende dei settori altamente regolamentati. La nuova versione di Crystal consente alle persone di interagire con i propri dati come se parlassero al proprio team attraverso sistemi di conversational AI. Crystal ora integra avanzati progressi nei modelli di linguaggio, offrendo un’esperienza intuitiva e potente. La collaborazione con Microsoft Italia mira a portare soluzioni AI alle aziende regolamentate, includendo Crystal nel marketplace di Microsoft e avviando iniziative congiunte che ne aumentano la visibilità e la scalabilità globale.

Roma Capitale

Julia è un assistente virtuale che aiuterà i 35 milioni di visitatori attesi per il Giubileo. Disponibile a breve su WhatsApp, web e principali canali di messaggistica, Julia fornirà informazioni su siti culturali, itinerari, alloggi e ristoranti, sfruttando Azure OpenAI e GPT-4. Il progetto mira a migliorare l’esperienza dei visitatori e la gestione urbana, affrontando anche il problema dell’overtourism.

Meet Julia: The AI Assistant Transforming Travel in Rome

Università Vita-Salute San Raffaele

In collaborazione con Microsoft, Università Vita-Salute San Raffaele (UniSR) ha creato una piattaforma cloud basata su AI, Machine Learning e AI generativa per migliorare la ricerca clinica e accelerare la medicina di precisione. Questa soluzione analizza dati complessi, automatizza attività a basso valore e assiste medici e ricercatori nella diagnosi e nel trattamento. L’AI generativa facilita l’anonimizzazione dei dati, l’automazione dei referti e la fusione di testi e immagini per la diagnostica. Microsoft Copilot aiuta i ricercatori negli studi e i medici nell’analisi delle storie cliniche, offrendo terapie personalizzate. La piattaforma è attualmente impiegata in studi sul cancro, diabete e malattie cardiovascolari.

Università Vita Salute San Raffaele realizza una piattaforma AI-based

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