WORKSHOP 4 – La rivoluzione della Super Intelligence: sogno o incubo?

Il libro del filosofo svedese Nick Bostrom ‘Superintelligence’ prospetta il futuro dominio delle macchine sull’uomo. Ma poi che cos’è l’intelligenza artificiale: può essere effettivamente paragonata all’intelligenza umana? Alcune risposte arrivano dal gruppo di lavoro riunito in questo workshop

Pubblicato il 25 Ott 2016

Temi più rilevanti affrontati durante il dibattito

I coordinatori del workshop, da sinistra: Bruno Demuru, Cio di Saras e Marco Moretti, Cio di gruppo A2A

A che punto è nella realtà lo sviluppo della Super Intelligence? A quando le prime reali applicazioni su larga scala? Dove stanno i confini del controllo dell'intelligenza artificiale? Quale sarà l'impatto delle nuove tecnologie sul mondo del lavoro e sull'organizzazione delle aziende? Questi alcuni dei quesiti ai quali hanno cercato di dare una risposta i partecipanti al workshop n. 4 iniziando dai ‘fondamentali’, ossia dalle corrette definizioni dei fenomeni e delle tecnologie, affinché non si faccia confusione tra Super Intelligence, Artificial Intelligence e transumanesimo.

Per Super Intelligence (Si) si intende la Artificial General Intelligence (Agi) ovvero algoritmi, sistemi e soluzioni il cui campo di applicazione non è ristretto e delimitato (come in realtà avviene oggi per l’intelligenza artificiale già in uso in contesti specifici) e che si presta quindi ad essere ‘un multiplo’ dell’intelligenza umana. Partendo da questa definizione, i membri di questo gruppo si sono chiesti:

  • quando arriverà ed a che punto è?
  • quali sono le prime reali applicazioni?
  • confini del controllo: implicazioni sulla governance e apertura verso un nuovo modello di ‘coordinamento partecipativo’
  • impatto della Super Intelligence su 4 dimensioni: azienda, paese, sociale, etica.

Nel workshop si è affrontata anche l’analisi del transumanesimo: partendo dal concetto di essere umano come specie che osserva, analizza e mira a superare con successo i propri limiti, l'uso delle scoperte scientifiche e tecnologiche può aumentare le capacità fisiche e cognitive e migliorare quegli aspetti della condizione umana che sono considerati indesiderabili, come la malattia e l'invecchiamento, in vista anche di una possibile trasformazione post umana.

Punti di forza e debolezza

Stando ai membri di questo workshop, la rivoluzione della Super Intelligence apre interessanti prospettive:

  • vantaggi per il business ed industriali (soluzioni più evolute): marketing cognitivo, sistemi militari difensivi, Dss (Decision Support Systems), ecc.
  • imprenditoria visionaria, ‘sociale ed etica’ e miglioramento della qualità di vita delle persone;
  • potenziale soluzione alla sopravvivenza umana (transumanesimo: strumento per cambiare noi stessi).

Non mancano però i vincoli allo sviluppo di tali scenari. Ecco quelli identificati in questo gruppo di lavoro:

  • rischi di una prevalenza di investimenti di natura privata non modulati da policy condivise (necessarie dato che l’impatto sull’uomo e le implicazioni etiche, sociali ed economiche a livello globale sono numerose);
  • concentrazione del potere su pochi e possibile utilizzo ‘malsano’ da parte dell’industria militare;
  • esiste o meno la componente non razionale (emotiva, creativa, ecc.) della Super Intelligence (ossia, qual è il limite di computabilità della Turing Machine)?;
  • paura di interdipendenza dalla Super Intelligence e perdita di controllo;
  • aumento del rischio del Cybercrime;
  • possibili impatti occupazionali e amplificazione dei rischi di gestione della diversità (intolleranza verso i ‘non inclusi’ e complessità nel gestire la ‘massive permanent unemployed underclassment’).

Proposte concrete di attuazione

Sulla base di quanto analizzato da questo gruppo di lavoro, ciò che ne emerge sul piano dell’attuazione è più che altro un invito alla comunicazione e condivisione come elemento primario di adeguata preparazione al fenomeno. Ecco cosa propongono i membri di questo workshop:

  • sensibilizzare il Ministero dell’Innovazione, le Università, i centri di Ricerca e Sviluppo, l’imprenditoria nazionale, anche tramite la comunicazione e la condivisione di un manifesto Finaki, sul tema mediante comunicati stampa e un’attività dei Cio sui canali social;
  • identificare 3 applicazioni concrete alle quali dare seguito nel breve termine con co-investimento tra aziende e vendor (per esempio: marketing cognitivo, super intelligence per la sicurezza, Spid – identità digitale dei cittadini);
  • istituire un tavolo di lavoro periodico (eventualmente in collaborazione con la Singularity University);
  • avviare la collaborazione con scuole già in parte sensibilizzate, per alzare la priorità di una revisione del sistema di education, che diventa ancora più urgente.

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