MILANO – La kermesse del Design Week 2017 milanese con i numerosi eventi del “fuori salone” è stata l’occasione per vedere in azione le applicazioni intelligenti basate su IBM Watson e sulla realtà aumentata. Applicazioni che da una parte offrono al grande pubblico un assaggio dei servizi avanzati che vedremo in futuro, dall’altro mostrano come oggi si possa usare l’intelligenza artificiale per capire le preferenze del consumatore, l’umore o la propensione all’acquisto. I servizi di Watson, sfruttabili su server o nel cloud Bluemix, si sono recentemente arricchiti di nuove API che permettono d’incorporare l’interazione vocale, gestire grandi moli di dati non strutturati o le conversazioni in chat in collegamento con i back end. Sono inoltre stati aggiunti dei servizi per estrarre informazioni da testi, gestire traduzioni e per comprendere dal tono di voce lo stato emozionale delle persone.
Le nuove capacità di Watson abilitano lo sviluppo di innovative applicazioni nell’ambito del “cognitive proximity customer engagement” di cui è esempio la soluzione sviluppata da Relatech con il nome di ReZone, basata sui servizi cloud Bluemix. Il sistema è pensato per riconoscere il comportamento delle persone all’interno di spazi commerciali, fiere o musei, sfruttando il wi-fi per tracciare gli spostamenti attraverso il wi-fi. ReZone fornisce in tempo reale la frequentazione delle aree controllate, il tempo medio di permanenza delle persone e i punti d’interesse. I dati raccolti ed elaborati possono essere visualizzati su un’apposita dashboard, utilizzati con il modulo Watson Marketing o esportati in vari formati verso i sistemi analitici predire il comportamento degli utenti.
Nel corso del Watson Cognitive Build Workshop, IBM ha offerto ai partner un saggio d’impiego della metodologia di Design Thinking nelle attività di sviluppo di nuovi servizi o applicazioni. “È un metodo applicato con successo nei settori del retail e della moda – spiega Davide Pannuto, Business Development Manager di IBM Italia –, laddove contano l’engagement, il rapporto con l’utilizzatore finale; ideale per lavorare con Watson”. Un metodo per il Cognitive Design che, partendo dal contributo ideativo dei team, seleziona le idee migliori e quindi permette di progettare l’esperienza degli utenti finali prima ancora degli aspetti tecnici. Prerogative del metodo di design è quello di ridurre i tempi, arrivare rapidamente al disegno dei prototipi contenenti l’indispensabile per interessare il cliente quindi fargli percepire il valore della soluzione e procedere al perfezionamento in modalità “agile”, per iterazioni successive.