L’universo digitale: entro il 2020 i dati cresceranno di 45 volte

Nell’anno appena trascorso, in piena ‘recessione’, le informazioni digitali hanno registrato un incremento record pari al 62% con riferimento al 2008, raggiungendo gli 800mila petabyte (pari a 800 miliardi di gigabyte). Quest’anno, il volume complessivo delle informazioni digitali arriverà a toccare gli 1,2 zettabyte (una unità di misura ancora inedita, pari a 1 miliardo di petabyte). Entro il 2020 i dati cresceranno 45 volte: è quanto emerge dallo studio Idc “The Digital Universe Decade – Are You Ready?”, sponsorizzato da Emc Corporation. Di fronte a questa crescita esponenziale, il numero di professionisti It aumenterà solo di 1,4 volte. Questo crea una serie di nuovi problemi che rappresentano il terreno di prova per i Cio e le aziende, e sta portando i Cio a cercare nuovi livelli di agilità, efficienza e controllo passando rapidamente verso ambienti private cloud.

Pubblicato il 27 Mag 2010

Idc annuncia i risultati del nuovo studio dal titolo “The Digital Universe Decade – Are You Ready?”, sponsorizzato da Emc Corporation. Si tratta del quarto aggiornamento rispetto al tasso di crescita dei dati nell’universo digitale, che sulla base dei dati disponibili prevede la quantità di informazioni create e copiate annualmente, assieme alle relative implicazioni per i professionisti e il business IT.

I dati di una crescita inarrestabile
Nell’anno appena trascorso, in piena ‘recessione’, le informazioni digitali hanno registrato un incremento record pari al 62% con riferimento al 2008, raggiungendo gli 800mila petabyte (pari a 800 miliardi di gigabyte). Quest’anno, il volume complessivo delle informazioni digitali arriverà a toccare gli 1,2 zettabyte (una unità di misura ancora inedita, pari a 1 miliardo di petabyte).
Questa crescita esplosiva significa che, in prospettiva, l’universo digitale del 2020 sarà 44 volte più grande di quanto non sia oggi. ll numero di file, immagini, dati e contenitori di altre informazioni digitali, ognuno dei quali dovrà essere gestito, reso sicuro e protetto, con il problema ulteriore della evoluzione del mercato IT, che puntando su sistemi embeddeb, cloud computing e sempre maggiore condivisione delle informazioni farà scendere la dimensione media dei file: il numero di oggetti digitali da trattare potrebbe arrivare ad essere 67 volte più grande di oggi.
Di fronte a questa crescita esponenziale, il numero di professionisti IT aumenterà solo di 1,4 volte. Questo crea una serie di nuovi problemi che rappresentano il terreno di prova per i CIO e le aziende, e sta portando i CIO a cercare nuovi livelli di agilità, efficienza e controllo passando rapidamente verso ambienti private cloud.

Le sfide del futuro
Tra le problematiche del prossimo futuro, il rapporto ne individua alcune di interesse fondamentale, CIO e responsabili IT e aziende impegnate nel settore.
I sistemi di ricerca, che dovranno affrontare un’evoluzione necessaria e trovare nuovi sistemi per affrontare un volume di informazioni non solo in crescita esponenziale, ma nel quale è sempre maggiore il peso di informazioni destrutturate, di pari passo con il passaggio dall’analogico al digitale di immagini, video e audio.
L’information management dovrà affrontare da un lato il crescente “digital universe gap”, tra l’aumento dei sistemi di storage e la crescita dei dati. Oggi viene creata una quantità di informazioni digitali del 35% superiore rispetto alla capacità attualmente esistente per archiviarla. Questo dato salirà ad oltre il 60% nei prossimi anni, costringendo a superare i limiti del puro storage per sviluppare supporti organizzativo efficienti per le problematiche di selezione, trattamento e discrimine tra dati necessari e superflui.
Sistemi più efficienti di compliance: oltre il 70% dell’universo digitale è generato dagli individui; ma le aziende sono responsabili per l’archiviazione, la gestione e la protezione dell’80% di tali informazioni. Questa responsabilità aumenterà con la crescente adozione di tecnologie Web 2.0 e di social networking in azienda, richiedendo sistemi avanzati che possano aiutare a districarsi in un universo sempre più fitto e popolato di dati incrociati e interdipendenti.
Infine, nuovi approcci alla security: il sottoinsieme dei dati passibili di protezione aumenterà con un ritmo doppio rispetto a quello, già vertiginoso, della crescita complessiva. Rispetto al totale, la percentuale di informazioni digitali che richiedono sicurezza avanzata aumenterà dal 30 al 50%. In questa percentuale, sia i dati che richiederebbero protezione ma ne sono privi, sia il ristretto numero di informazioni classificate come più sensibili (dai dati finanziari a medici e via dicendo) crescerà ancora più rapidamente.

Un terzo di tutte le informazioni digitali risiederà e transiterà nella ‘nuvola’
Nell’ottica di affrontare queste problematiche, entro il 2020 più di un terzo di tutte le informazioni digitali create ogni anno risiederà o transiterà dalla “nuvola”. Sulla base dell’utilizzo di servizi di cloud computing da parte delle aziende, con l’obiettivo di ridurre parte del budget IT destinato alla manutenzione di sistemi legacy; IDC stima che l’investimento in innovazione IT potrebbe generare un aumento di più di mille miliardi di fatturato nei prossimi cinque anni. Questa proiezione aumenterà in maniera significativa con il crescere tra le aziende dell’adozione di private cloud e di altri ambienti di cloud computing.

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