L’innovazione rappresenta il fattore chiave per garantire l’efficacia di prevenzione e cura in qualsiasi sistema sanitario complesso. Questo vale a maggior ragione oggi che la pandemia ha reso evidenti i limiti di una gestione del paziente centrata sui ricoveri e la medicina d’urgenza più che sulle terapie domiciliari.
In passato la sanità è stata oggetto di continui tagli di bilancio che hanno pesantemente indebolito un servizio pubblico considerato, nonostante tutto, tra i migliori al mondo. Oggi, però, la spinta decisiva alla riforma sistemica del SSN arriva dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Sul piatto c’è una dotazione ingente: 20,2 miliardi di euro quelli previsti dalla Missione 6, la missione Salute, da spendere in quattro anni per trasformare completamente il settore garantendo una prevenzione più efficace, un’assistenza domiciliare più accurata e terapie personalizzate a una quota più ampia di popolazione.
Come si realizza la trasformazione digitale in sanità
La trasformazione digitale del comparto si realizza a più livelli. Quello tecnologico contempla la diffusione di nuovi modelli di prevenzione e cura improntati a logiche data driven, che prevedono l’uso esteso di wearable IoT, App mobile, Big Data Analytics e Real Time Analytics. Questi modelli necessitano di un’infrastruttura ad alte prestazioni per realizzarsi ed è proprio questo il secondo livello di innovazione che coinvolge il comparto: cloud, reti mobile 5G e reti fisse in banda ultralarga rappresentano la spina dorsale dei nuovi approcci di telemedicina, Internet of Medical Things (IoMT) e medicina predittiva. Il terzo livello è quello organizzativo, con la diffusione di paradigmi di assistenza e cura di nuova concezione. Modelli che prevedono il potenziamento della medicina territoriale, la personalizzazione delle terapie e il rafforzamento delle strategie di prevenzione.
Il valore della data driven healthcare
Nelle intenzioni del legislatore, la digitalizzazione massiva permetterebbe di realizzare una programmazione sanitaria ottimale utile a garantire livelli di prestazioni adeguati alle esigenze degli utenti all’interno di un quadro di maggior sostenibilità economica.
Per realizzare questi obiettivi ambiziosi è necessario sviluppare sistemi informativi sanitari in grado di integrare e gestire centralmente tutti i dati del paziente-utente. Il PNRR offre ad aziende ospedaliere e ASL la capacità di dotarsi di strumenti utili a rendere i dati clinici fruibili lungo tutta la filiera professionale: data center in cloud, applicazioni di Big Data Analytics, Real Time Analytics, connettività mobile e fissa ad alte performance, piattaforme di Unified Communication evolute.
La possibilità di operare analisi in tempo reale sui dati acquisiti in ospedale o al domicilio del paziente, di processare in pochissimo tempo enormi quantità di informazioni e condividerle facilmente con altri specialisti migliora l’efficacia delle decisioni terapeutiche e accelera i tempi di guarigione. A beneficiare della maggior disponibilità di strumenti di data driven healthcare è, però, soprattutto l’area della prevenzione. Da un modello di medicina reattiva, in cui il primo contatto tra specialista e cittadino si attiva in occasione dello sviluppo dei sintomi di una malattia, si passa a una medicina proattiva che punta a far sì che i potenziali pazienti non si ammalino o non vedano aggravarsi le proprie condizioni cliniche.
I COT al centro dei nuovi modelli di medicina diffusa
Al centro dei nuovi sistemi sanitari integrati previsti dal PNRR ci sono le COT (Centrali Operative Territoriali), data center di nuova generazione che permettono di sincronizzare i servizi sanitari erogati dai medici di base con quelli domiciliari, quelli delle unità di emergenza e degli ospedali.
Gli stanziamenti previsti dal PNRR saranno utilizzati in parte per ammodernare il parco tecnologico-informatico dei COT, che al momento è costituito da apparecchiature obsolete e spesso sottoutilizzate. Una quota rilevante servirà, invece, a potenziare connettività e infrastrutture che sono il vero cuore pulsante dei nuovi modelli di prevenzione e assistenza centrati sul paziente, a prescindere dal luogo in cui usufruisce della prestazione sanitaria.
I vantaggi del PNRR per i CIO della sanità
Il PNRR prevede il potenziamento del Nuovo Sistema Informativo Sanitario (NSIS), la più importante banca dati sanitaria a livello nazionale e il centro nevralgico dei sistemi di programmazione sanitaria regionali. Questo significa che verranno rafforzate le infrastrutture analitiche investendo veri e propri data center in cloud e in connettività broadband fissa di ultima generazione.
I CIO della sanità saranno, così, in grado di offrire un sostegno efficace a ospedali e ASL che abbracciano i nuovi modelli di medicina predittiva, connessa e data driven. Approcci che occupano un posto di rilievo nella sanità del futuro e che richiedono il dispiegamento di infrastrutture più agili e resilienti. Ambienti e network software defined fortemente automatizzati, quindi più facili da amministrare, manutenere e aggiornare, con vantaggi evidenti per i dipartimenti IT.
Il piano prevede finanziamenti consistenti anche per tutte le soluzioni (SIM mobile, infrastrutture di Edge e Cloud Computing) in grado di assicurare la tracciabilità di macchinari e dispositivi medicali. La capacità di organizzare in una rete IoMT intelligente e fortemente automatizzata queste apparecchiature permette di gestirle con maggior efficienza lungo tutto il ciclo di vita riducendo al minimo gli interventi tecnici.
Infine, un altro aspetto rilevante riguarda gli stanziamenti previsti dal PNRR in favore della formazione del personale sanitario in materia di digitale. Piani di training, progetti e borse di studio utili ad accrescere le competenze tecniche di dirigenti, medici, infermieri e operatori socio-sanitari. La maggior dimestichezza con gli strumenti digitali da parte degli utenti dovrebbe ridurre sensibilmente le richieste di interventi tecnici a carico delle direzioni informatiche degli enti sanitari, liberando risorse che potranno essere dedicate ad attività a maggior valore.
Vodafone Business e Deloitte intesa vincente per la sanità connessa
La pandemia ha reso evidente il ruolo fondamentale della connettività e del digitale nel rendere più moderni, inclusivi ed efficienti servizi pubblici essenziali come l’assistenza sanitaria. Grazie al PNRR è possibile pianificare interventi strutturali decisivi per riformare totalmente il comparto e i CIO della sanità sono chiamati a essere parte attiva di questo cambiamento, promuovendolo all’interno di enti e aziende attraverso idonei percorsi di change management e gestendo i rapporti con i partner tecnologici.
Innovazione e competenze di settore rendono Vodafone Business un solution integrator affidabile in grado di supportare le realtà dell’healthcare alle prese con scenari IT sempre più complessi. I CIO che si trovano a gestisce progetti di innovazione digitale realizzati sotto la spinta propulsiva del PNRR hanno la certezza di trovare in Vodafone Business un partner in grado di supportarli in tutte le esigenze di connettività, infrastruttura e applicazioni specifiche.
L’offerta di soluzioni e servizi spazia dalle reti broadband ad alte prestazioni al cloud IaaS e consente di dotare ospedali, ASL e case di comunità di un’infrastruttura sicura e resiliente. Ma contempla anche Data center As a Service per sostenere con potenza di calcolo e storage illimitati i percorsi di medicina data driven. Le SIM mobile 5G e i servizi di Edge Computing Vodafone connettono sensori, macchinari e veicoli sanitari in una dimensione di Internet of Medical Things che assicura maggior efficacia ai percorsi terapeutici e riabilitativi. Le piattaforme di collaborazione Vodafone, i wearable e le App di telemedicina abilitano una vera e propria remotizzazione dei servizi sanitari, avvicinando lo specialista al domicilio del paziente cronico. Infine, i servizi di data protection e sicurezza gestita assicurano la continuità operativa dei servizi sanitari oltre a tutelare al massimo la privacy dei cittadini. Vodafone Business, nella sua veste di abilitatore di servizi digitali, oggi unisce le forze con il colosso della consulenza strategica Deloitte per aiutare aziende ed enti del comparto a mettere a terra le iniziative di trasformazione digitale, con particolare riguardo per la telemedicina, la sanità data driven, la connected healthcare, l’Internet of Medical Things. A disposizione dei team IT delle aziende sanitarie c’è Vodafone Centre for Health con Deloitte, un competence center virtuale all’interno del quale le soluzioni per la smart e connected healthcare di Vodafone si arricchiscono della consulenza strategica di Deloitte nel settore della sanità. L’alleanza vede all’opera insieme gli esperti tecnologici, digitali e sanitari delle due aziende per semplificare gli scenari di sanità digitale e facilitare l’accesso a soluzioni di connected healthcare di ultima generazione.
Contributo editoriale sviluppato in collaborazione con Vodafone