Intelligenza artificiale, quantum computing, augmented commerce, virtual reality, 5G network (per citare solo alcune delle tendenze più chiacchierate del settore IT) non sono più soltanto slogan commerciali, ma iniziano a trovare applicazione concreta presso le aziende o sono al centro di importanti sperimentazioni. Il messaggio che Reply vuole lanciare attraverso la demo area dell’Xchange milanese, l’appuntamento annuale dedicato a partner e clienti, è l’idea di un’innovazione possibile, qui e ora.
Trend tecnologici: dove guardano oggi le aziende
“L’attenzione delle aziende – dichiara il CEO Tatiana Rizzante al Reply Xchange – si sta spostando verso le deep technologies, ovvero le soluzioni d’avanguardia che hanno il merito di impattare fortemente il business creando valore effettivo, ma che richiedono budget importanti e un’implementazione a lungo termine. Si pensi ad esempio all’introduzione dei veicoli a guida autonoma o alle applicazioni di intelligenza artificiale”.
Per sostenere l’innovazione, le imprese investono sulle piattaforme architetturali che “fanno la differenza negli anni” fornendo il substrato abilitante le applicazioni e i servizi digitali (ad esempio, le infrastrutture di data management a supporto degli ecosistemi IoT). “Se in passato – prosegue l’amministratore delegato – era possibile implementare una soluzione IT in termini relativamente brevi, recuperando eventuali ritardi competitivi, oggi chi non ha costruito le fondamenta rischia di rimanere indietro. Realizzare una rete neurale ad esempio richiede il tempo di collezionare e organizzare i dataset, addestrare le intelligenze artificiali e così via”.
L’ad mette in luce un’altra tendenza dell’Information Technology contemporaneo, ovvero il ricorso a soluzioni “low code / no code” che non richiedono competenze di programmazione per il loro sviluppo e utilizzo, supplendo allo shortage di figure professionali esperte. Da qui l’interesse di Reply verso l’Automated Machine Learning, con la proposta di tecnologie che permettono di realizzare applicazioni di intelligenza artificiale senza background specifico o la conoscenza di Python.
La big data analytics è un altro punto centrale nelle strategie di Reply, come dimostra l’imminente lancio di China Beats, ovvero una soluzione di business intelligence che consente alle aziende di acquisire informazioni sul mercato cinese attraverso l’AI-Social Listening delle principali piattaforme nazionali di ricerca, ecommerce e social networking.
Applicazioni di frontiera: biotagging e quantum computing
Il futuro del Gruppo invece volge lo sguardo verso le applicazioni di frontiera come il biotagging e il quantum computing, facendo leva sulle opportunità offerte dalla mappatura del genoma a basso costo e sulla relazione uomo-macchina che sarà sempre più trasparente grazie al collante dell’intelligenza artificiale. Come sottolinea Filippo Rizzante, CTO di Reply, “l’uomo è intrinsecamente legato ai dati, portatore di DNA che è la nostra fonte di informazioni più sensibili”. Allo stesso tempo diventa algoritmo, “programmabile”, grazie alle estensioni IT e alla realtà aumentata che ampliano i nostri sensi trasformandoci in “trans-human” e infine in “cyber-human”, condizionati geneticamente dalla tecnologia in un continuum indistinto. Tra le nuove practice (ovvero i laboratori di innovazione con cui Reply mette a disposizione del mercato le proprie competenze su applicazioni d’avanguardia), le sperimentazioni sul biotagging hanno portato alla creazione di marker costituiti da proteine che permettono la tracciabilità dei prodotti (due gli use case realizzati: l’olio di oliva per il tracciamento lungo la filiera e l’inchiostro per identificare la persona scrivente, contenendo le informazioni relative). La practice dedicata ai computer quantistici invece è stata aperta da circa 18 mesi con la collaborazione di DWave e l’impiego di oltre trenta figure specializzate, per un totale di tre progetti all’attivo.
Le strategie e i numeri della crescita internazionale
Sul fronte strategico, il gruppo italiano ha le idee chiare: “Abbiamo un piano di sviluppo europacentrico – ha dichiarato CEO durante Reply Xchange – ma continueremo la nostra espansione anche negli Usa, iniziata l’anno scorso con l’acquisizione della società americana Valorem. In Germania abbiamo realizzato una crescita del 30%, mentre abbiamo rafforzato le politiche di acquisto delle startup nei paesi di lingua francofona”. Il fatturato di Reply è passato da 5,9 milioni nel 1997 a 1.035,8 milioni nel 2018, grazie a una crescita costante, al core business incentrato su consulenza IT e servizi digitali, al modello aziendale che vede la collaborazione di piccole aziende fortemente specializzate all’interno del gruppo.