Sap, 4 fenomeni promuovono la digital transformation sfruttando i dati

Nell’evoluzione digitale delle strategie di business delle aziende, i pilastri tecnologici attorno ai quali si sta costruendo tale trasformazione sono quelli dell’IoT, del cloud, della mobility e degli Analytics. Ma il comune denominatore è uno solo: il dato!

Pubblicato il 23 Dic 2015

MILANO – “Oggi le aziende intraprendono percorsi di digitalizzazione per identificare nuove opportunità sui mercati globali, capire come modificare il proprio modello di business o come utilizzare al meglio le proprie reti distributive; l’86% dei Cio nel mondo sta investendo in IoT, cloud, mobile e Big data [media ricavata da diversi studi sul tema della Digital Transformation targati Idc, Ericcson, CioInsight, AdWeek e la Ceo Global Survey di Pwc – ndr]: avere degli strumenti che in real-time possano mostrare al management la situazione entro la quale si muove l’azienda, sfruttando i dati interni, e confrontarla con il mondo esterno, ricorrendo all’analisi Big data, diventa più che mai fondamentale per la stessa sopravvivenza dell’impresa, affinché l’azienda non si muova ‘come un autoarticolato che guida nella nebbia’… situazione nella quale si trovano tuttora molte realtà che non hanno ancora capito come e dove orientare il proprio business”. Esordisce così Luisa Arienti, amministratore delegato di Sap Italia, analizzando lo scenario italiano all’interno del quale si muove la multinazionale tedesca. “Cambiare, lo sappiamo, non è mai semplice ma l’urgenza competitiva sta decisamente accelerando i percorsi trasformativi di molte aziende”.

Luisa Arienti, amministratore delegato di Sap Italia

Visione avvalorata dai dati di un’indagine che Idc ha condotto per conto di Sap su circa 220 imprese europee per analizzare lo scenario attuale di digital transformation entro il quale si stanno muovendo le aziende, in particolare sul fronte dell’IoT. “L’IoT è un tema sicuramente molto dibattuto ma non ancora maturo”, spiega Fabio Rizzotto, Senior Research and Consulting Director Idc Italia. “Sono già molte le realtà che pensano che l’IoT sia il paradigma che più di altri avrà un impatto determinante sulle dinamiche di funzionamento di molti settori industriali (43% delle aziende interpellate) e sono parecchie anche le realtà che hanno compreso la necessità di ‘organizzarsi’ al proprio interno per far fronte alle nuove sfide: guardando solo all’Italia, per esempio, il 70% del campione sostiene di aver già affrontato una riorganizzazione It nell’ultimo anno; il 60% ha anche creato team interni totalmente focalizzati sui processi di innovazione”. A testimonianza di quanto siano sempre più indispensabili capacità analitiche all’interno delle organizzazioni che si stanno ‘trasformando’, il 91% delle imprese europee (il 96% il dato relativo alle sole aziende italiane) ritiene che l’utilizzo di analytics in real-time e predittivi avrà un impatto di business sempre più marcato, ancor di più con l’IoT.

Fabio Rizzotto, Senior Research and Consulting Director Idc Italia

“La risposta di Sap a tali cambiamenti è giunta da tempo – fa notare la numero uno dell’azienda italiana -: in quarant’anni abbiamo decisamente cambiato pelle anche noi: siamo passati da una vision incentrata sulla semplificazione delle tecnologie ad una strategia focalizzata sulla semplificazione delle decisioni di business. Il momento dirompente è senz’altro avvenuto nel 2010 quando l’azienda ha intuito la via corretta per la ridefinizione dell’Information Management incentrata sull’analisi in real-time di grandi moli di dati”. Un’intuizione che a 5 anni di distanza, in uno scenario dove l’IoT inizia a prendere piede e si inizia a cogliere la necessità del connubio con il tema dei Big data, rivela tutta la sua ‘forza dirompente’: “le analisi predittive in real-time diventano indispensabili al business perché nuove opportunità e sfide ruotano tutte attorno ad un unico punto: il dato”, aggiunge Arienti che, guardando ancora allo scenario globale e a come si sta oggi declinando nelle sue varie forme la digitalizzazione, aggiunge:“in un contesto dove si prevedono, entro il 2020, 30 miliardi di dispositivi connessi, 44 zettabyte di dati generati (equivalenti a 44 trilioni di gigabyte) con il 36% dei dati aziendali che già nel 2016 risiederà nel cloud, è inevitabile che l’IT debba muoversi nella direzione della semplificazione, che per noi significa accelerazione dei processi decisionali attraverso l’utilizzo di tecnologie come l’in-memory computing e soluzioni come Sap S/4Hana (la nuova era di business applications Sap che integrano le capacità analitiche real-time del motore Hana)”.

Marco Poggi, Cio di Acea

Che non si stia parlando di scenari futuristici ma di percorsi reali già in atto nelle aziende lo testimonia Marco Poggi, Cio di Acea (Azienda Comunale Energia e Ambiente), una multiutility attiva nella gestione e nello sviluppo di reti e servizi nei settori dell’acqua, dell’energia e dell’ambiente. “La nostra è una realtà pubblica (solo il 20% del business è in concorrenza sul mercato privato), eppure abbiamo avviato un progetto di trasformazione che ha come obiettivo primario rendere più competitiva l’azienda, il che significa servire meglio i cittadini”, descrive Poggi. “Il progetto è in capo all’It ma stiamo parlando di un percorso tutt’altro che tecnologico, che vede la digitalizzazione di tutti i processi di business attraverso l’utilizzo di soluzioni Sap per la gestione di ben 12 aree funzionali (dal Crm all’Erp passando per gestione documentale, la gestione dei workflow, delle Risorse Umane, ecc.). La gestione dei processi in real-time attraverso la piattaforma Hana è stata la vera chiave di volta”. Oggi nel data center di Acea c’è una tra le prime 3 piattaforme Sap Hana attualmente in produzione ed esercizio più grandi d’Europa.

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