Nel corso di IBM Think Milano abbiamo incontrato Bob Sutor, Vice President IBM Q Strategy and Ecosystem, uno dei massimi esperti sulle tematiche del quantum computing e delle sue applicazioni, con il quale abbiamo avuto l’opportunità di confrontarci sia sul perché è importante la ricerca sul Quantum Computing, sulle direzioni che IBM sta seguendo e sulla costruzione di un ecosistema intorno a questa nuova frontiera del computing.
Ecco cosa è emerso da questo incontro.
“La ricerca sul Quantum Computing nasce da quando in IBM abbiamo cominciato a pensare ai limiti computazionali nella gestione di una serie di tematiche troppo complesse per essere affrontate con metodologie tradizionali”.
Accanto a questo tema, se ne è affiancato un altro, vale a dire come poter fare computing intensivo – necessario ad esempio agli ambiti della ricerca e della data science – in modo efficiente e sostenibile».
In IBM una rete e una community per il Quantum
Affrontare queste tematiche per IBM si è tradotto in due azioni concrete: una rete, Q Network, cui partecipano ricercatori, aziende, università, che hanno cominciato a costruire quantum computer letteralmente “dalla teoria alla pratica”, e una community, Q Experience, con il primo quantum computer in cloud, della quale fanno parte oltre 85.000 utenti in tutti i continenti, con oltre 1.500 università aderenti, 300 istituzioni pubbliche e private.
In Q Network IBM lavora con gli esperti, i chimici, i ricercatori del mondo AI, gi propri esperti, le banche, per trovare quei clienti quelle università che si focalizzano sulla computazione e sugli algoritmi e che vogliono fare ricerca.
Ma tra le aziende, le istituzioni, le università che fanno parte di Q Network non ci sono realtà italiane e da Sutor arriva forte l’invito a farsi avanti, un desiderio di annoverare anche l’Italia tra i partner di questo viaggio verso il futuro.
Leggi l’intervista integrale a Bob Sutor a questo link.