Cloud

Amazon S3: che cos’è, come funziona e quali sono i vantaggi

Il servizio web vanta un’architettura scalabile, ridondante e distribuita. Offre tariffe costruite sul consumo effettivo, dunque benefici che spaziano dal taglio dei costi all’organizzazione dei dati, dall’ottimizzazione dei controlli di accesso per venire incontro a requisiti aziendali ad hoc, sia di natura organizzativa che di conformità.

Pubblicato il 14 Giu 2022

strategia cloud italia

Amazon Web Services (AWS) ha lanciato Amazon S3 (Simple Storage Service) negli USA nel marzo 2006 e in Europa nel novembre 2007.

Già alla fine del primo semestre 2012, Amazon S3 aveva oltrepassato la soglia dei 10 miliardi di oggetti archiviati, dimostrando che ancora una volta, nel cloud, il colosso dell’eCommerce aveva centrato l’obiettivo.

Ecco che cos’è Simple Storage Service di AWS, come funziona e quali benefici offre.

Che cos’è e come funziona Amazon S3

Amazon S3 è un cloud object storage costruito per archiviare e recuperare qualunque mole di dati da ogni luogo.

Il servizio web di memorizzazione lanciato da Amazon Web Services, dunque, rappresenta una soluzione di cloud computing che propone storage di oggetti con le seguenti caratteristiche:

  • scalabile all’infinito;
  • a quantità illimitata;
  • assicura una durevolezza del dato al 99,99999999999 per cento.

Inoltre, Amazon S3 è uno storage di oggetti, perché in questo ambito i file sono definiti oggetti e memorizzati dentro contenitori chiamati bucket.

Esistono diversi modi per caricare contenuti digitali, video compresi, sull’S3. Si inizia dall’uso della console di gestione AWS, quando il volume è contenuto, per procedere al passaggio a un sistema più automatizzato all’incremento del volume.

Inoltre, l’utilizzo di S3 dalla console è facile e comodo. L’utente apre un account AWS; quindi, basta accedere, creare un Bucket S3, per effettuare l’upload del contenuto prescelto.

Se si decide di adottare un sistema automatizzato, è possibile impiegare l’interfaccia della riga di comando di AWS nei propri script oppure le API Amazon S3 nel proprio codice.

Nel caso in cui il contenuto caricato sia un video, potrebbe servire la conversione del video nella dimensione, risoluzione o formato che un televisore o un dispositivo connesso supporta.

AWS Elemental MediaConvert serve dunque a farsi carico del contenuto da S3: lo transcodifica in base alla richiesta e archivia il nuovo risultato in S3. La transcodifica consente di:

  • elaborare i file video;
  • generare versioni compresse del video originale;
  • tagliarne le dimensioni, cambiarne il formato o migliorare la compatibilità con i device usati per riprodurre il contenuto.

Anche in questo caso, si può scegliere di gestire il processo via console di gestione AWS, dalla riga di comando, o ancora mediante le API di MediaConvert.

Dopo aver archiviato i contenuti in modo sicuro, in modo da renderli disponibili nei formati preferiti degli utenti, occorre pensare alla loro distribuzione a livello globale con Amazon CloudFront.

La rete per distribuire i contenuti di Amazon archivia il contenuto nelle edge, memorizzandolo per una latenza minima e un’alta velocità di trasmissione video.

La sua scalabilità consente di sfruttare la quantità di video richiesta, in modo tale da gestire picchi imprevisti della domanda in maniera semplice, merito delle tariffe costruite sul consumo effettivo.

L’utente può consegnare l’intero file video al dispositivo prima di lanciare la riproduzione; oppure può riprodurlo in streaming direttamente sul dispositivo.

Introduction to Amazon S3

Introduction to Amazon S3

Guarda questo video su YouTube

Video

Bucket, che cos’è

Un bucket costituisce un contenitore di oggetti all’interno di Amazon S3. Rappresenta la “cartella” nel nostro account AWS. Quindi, per caricare dati, occorre creare un bucket. I file caricati all’interno di un Bucket sono gli oggetti.

Poiché l’utente può sempre effettuare l’accesso ai propri oggetti via web, ogni Bucket ha un nome univoco per ogni Region di AWS. Infatti, non ci sono due Bucket che possano condividere lo stesso nome; e non è possibile cambiare nome a un Bucket.

Per creare un Bucket, è possibile usare la console di Amazon S3, le API di S3, AWS CLI o ancora la SDK di AWS.

Di default, quando un altro account AWS effettua l’upload di un oggetto sul Bucket S3, quell’account (definito object writer) possiede l’oggetto, vi ha accesso e può garantire ad altri utenti l’accesso tramite ACL.

Quando si cre un bucket, è possibile applicare la configurazione rafforzata (enforced setting) dell’owner del Bucket per Object Ownership, in modo tale da modificare questo comportamento di default. Dunque le ACL sono disabilitate e il Bucket owner in automatico prende possesso di ogni oggetto contenuto nel Bucket. Il risultato è che il controllo di accesso ai propri dati si fonda su determinate policy.

data center costo

Oggetto, cos’è

In Amazon S3 gli oggetti rappresentano i file e sono contenuti nel bucket.

Su Amazon S3, dunque, un oggetto definisce un set di dati e metadati che richiede l’identificazione in modo univoco mediante una chiave; e tramite una chiave e il suo Version ID, quando è abilitata la funzione versioni multiple (o versioning).

Un oggetto dentro un bucket vanta la seguente struttura: (Dati + Metadati) + Chiave + Version ID.

data center

Chiave, cos’è

La chiave è la stringa che individua un oggetto in maniera univoca dentro il contenitore ovvero il bucket. Coincide con il nome dell’oggetto o con il suo iter.

S3 impone l’utilizzo delle virgolette dal momento che sfrutta un modello di storage flat ovvero piatto, senza cartelle e sottocartelle. Tuttavia è possibile adottare prefissi e delimitatori al fine di simulare il rapporto gerarchico di un classico file system.

Per esempio, se un utente decidesse di memorizzare la propria immagine.jpg nella “cartella” delle foto a elevata risoluzione e la sua anteprima.jpg nella “cartella” delle foto a risoluzione bassa, potrebbe percorrere queste strade:

altarisoluzione/immagine.jpg
bassarisoluzione/anteprima.jpg

Oltre a riprodurre una gerarchia fasulla dentro il Bucket S3, i percorsi costituiscono le chiavi dei due oggetti in esame.

In sintesi, qualunque oggetto dentro un Bucket può quindi essere individuato e ottenuto nel seguente modo: Bucket + Chiave + Version ID.

A cosa serve Amazon S3: vantaggi offerti

I vantaggi offerti da Amazon S3 sono la scalabilità, la disponibilità dei dati, la cyber sicurezza e le performance. I clienti di tutte le dimensioni e mercati sono in grado di memorizzare e mettere in sicurezza qualunque quantità di dati per ogni caso d’utilizzo, come data lake, applicazioni native per il cloud e app mobili.

Poiché l’architettura è scalabile e distribuita, in grado di inserire, archiviare, elaborare e fare delivery dei contenuti video, incorpora la ridondanza e offre tariffe costruite sul consumo effettivo, Amazon S3 è perfetto in ambito streaming video.

Infatti, AWS, risparmiando sui costi, permette di trasmettere contenuti in diretta a un’audience mondiale, solo effettuando pochi passaggi user-friendly.

Infine, i vantaggi di S3 consistono nel ridurre i costi, organizzare i dati, determinare un’ottimizzazione dei controlli di accesso per venire incontro a requisiti aziendali ad hoc, sia di natura organizzativa che di conformità.

Amazon S3: funzioni e classi di storage

Amazon S3 vanta differenti classi di storage e varie funzioni che lo rendono una soluzione flessibile e declinabile in un ricco ventaglio di casi d’utilizzo.

Le principali funzioni sono tre:

  • la cross-region replication;
  • il versioning (o versioni multiple);
  • le lifecycle policy.

Versioni Multiple è una funzione di S3. Non è abilitata di default, consentendo di archiviare oggetti in più versioni. Ciò serve a tutelarsi da cancellazioni o sovrascritture accidentali di oggetti. Ma aiuta anche ad accedere alle versioni precedenti di un oggetto, grazie a una cronologia delle modifiche. Inoltre, permette di impostare un piano di backup a partire dalle regole di ciclo vita.

Inoltre, per configurazione predefinita, S3 replica i dati tra varie Availability Zone. È inoltre possibile replicare i dati anche fra Region differenti, grazie alla Cross-Region Replication. Questa funzione consente di replicare i dati non solo fra le varie Availability Zone, ma anche tra le Region, per motivi di sicurezza o latenza.

Poiché ogni Paese presenta una legislazione diversa in tema di dati, a cui sono soggetti anche i data center di AWS, non vengono replicati i dati in una Region tra le altre Region. A meno che l’utente non lo richieda esplicitamente.

Chi opta per replicare i dati in una o più Region, lo può fare per ridurre la distanza fisica tra utente e servizio, tagliando così la latenza, e per mantenere copie di dati a distanza, per questione di sicurezza oppure compliance.

Amazon S3: che cos'è, come funziona e quali sono i vantaggi
XaaS – Cloud computing

Amazon S3: prezzi e costi

Uno dei principali vantaggi di Amazon S3 è che il calcolo dei prezzi si effettua soltanto sulla base dell’utilizzo effettivo. Il colosso dell’eCommerce e del cloud non prevede una tariffa minima.

Le componenti di costo di Amazon S3, da prendere in esame nell’archiviazione e nella gestione dei dati, sono sei: il prezzo di archiviazione, di richiesta, di recupero dei dati, la componente prezzo di trasferimento e accelerazione del trasloco dei dati, il prezzo di gestione e analisi dei dati e infine il prezzo di replica e dell’elaborazione dei dati con S3 Object Lambda.

I costi possono essere stimati con il Calcolatore prezzi di AWS, dopo aver determinato la classe di archiviazione di S3 più affine al proprio carico di lavoro.

In generale, comunque, Amazon S3 addebita i costi per archiviare file nei bucket S3. La dimensione degli oggetti, la durata dell’archiviazione degli oggetti nell’arco del mese e la classe di archiviazione determinano la tariffa applicata:

  • Standard;
  • Intelligent-Tiering;
  • Standard-Infrequent Access;
  • One Zone-Infrequent Access;
  • Glacier (Instant Retrieval – Flexible Retrieval, ex S3 Glacier – Deep Archive).

Inoltre, il monitoraggio ha un costo mensile, come anche l’automazione per ogni oggetto archiviato nella classe di archiviazione S3 Intelligent-Tiering per controllare i modelli di accesso e spostare gli oggetti tra classi di accesso.

Non esistono infine costi di recupero in S3 Intelligent-Tiering e Amazon non addebita costi di tiering aggiuntivi quando gli oggetti vengono spostati tra i livelli di accesso.

Costi per l’acquisizione di dati sono inoltre previsti quando si usano regole PUT, COPY o sul ciclo di vita per traghettare dati in ogni classe di archiviazione di S3. Prima di effettuare la transizione di oggetti in qualunque classe di archiviazione, conviene infine monitorare i costi per l’acquisizione o lo spostamento.

cloud

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale Digital360Awards e CIOsumm.it

Tutti
Update
Round table
Keynote
Eventi
Digital360 Awards e CIOsumm.IT, ecco i progetti vincitori
Tavola rotonda
Evoluzione del CIO: da centro di costo a motore strategico del business
Tavola rotonda
Business Process Augmentation: dall’RPA alla GenAI… il dato e tratto
Approfondimenti
Sistemi digitali potenziati: l’intelligenza dei chatbot è nelle mani dei CIO
Tavola rotonda
Intelligenza collaborativa e AI: sfide e opportunità per i CIO nell’era dello Human to Machine (H2M) 
Approfondimenti
Open Source: collaborazione e innovazione nel caos apparente del software libero 
Metodologie
BANI: che cos’è e come l’AI può aiutare i CIO a gestire la felicità (e l’infelicità) dei talenti
Prospettive
AI in un mondo complesso. Tra ordine e disordine, le aziende iniziano a capire la giusta via
Approfondimenti
Intelligenza Umana vs Intelligenza Artificiale insieme. Non invece
Eventi
Digital360 Awards e CIOsumm.IT, al via l’evento conclusivo
Eventi
Digital360 Awards e CIOsumm.IT, ecco i progetti vincitori
Tavola rotonda
Evoluzione del CIO: da centro di costo a motore strategico del business
Tavola rotonda
Business Process Augmentation: dall’RPA alla GenAI… il dato e tratto
Approfondimenti
Sistemi digitali potenziati: l’intelligenza dei chatbot è nelle mani dei CIO
Tavola rotonda
Intelligenza collaborativa e AI: sfide e opportunità per i CIO nell’era dello Human to Machine (H2M) 
Approfondimenti
Open Source: collaborazione e innovazione nel caos apparente del software libero 
Metodologie
BANI: che cos’è e come l’AI può aiutare i CIO a gestire la felicità (e l’infelicità) dei talenti
Prospettive
AI in un mondo complesso. Tra ordine e disordine, le aziende iniziano a capire la giusta via
Approfondimenti
Intelligenza Umana vs Intelligenza Artificiale insieme. Non invece
Eventi
Digital360 Awards e CIOsumm.IT, al via l’evento conclusivo

Articoli correlati

Articolo 1 di 5