L’innovazione digitale sta cambiando radicalmente le regole e le prospettive del Real Estate. Il settore non solo sta adottando su larga scala soluzioni di digital innovation per migliorare l’efficienza, la sicurezza e lo sviluppo di nuovi servizi del mondo immobiliare, ma sta assistendo all’adozione di tecnologie, come l’IoT, i Big Data, l’Intelligenza Artificiale, la Blockchain che abilitano, grazie al PropTech, allo sviluppo di un nuovo approccio di business all’ambiente costruito.
Grazie a queste tecnologie si aprono scenari legati allo sviluppo di nuovi servizi che permettano e portano all’ideazione e al consolidamento di nuovi modelli di business. Siamo cioè davanti a una innovazione che cambia le “regole del gioco” abilitando – e questo è certamente l’aspetto più importante – nuove forme di valorizzazione degli asset. Una “rivoluzione” per un mercato che per tanto tempo ha vissuto marginalmente i temi dell’innovazione tecnologica e digitale.
La spinta innovativa del PropTech sul Real Estate
Andrea Ciaramella, Responsabile Scientifico JRC PropTech, Professore Associato al Politecnico di Milano sottolinea che “Il settore immobiliare ha sempre vissuto con prudenza e una certa lentezza i temi dell’innovazione ed è fortemente ancorato a servizi e a business model tradizionali. Ora deve confrontarsi con la spinta innovativa del mondo PropTech”. Una spinta che è rappresentata dallo sviluppo di soluzioni e tecnologie che stanno cambiando le diverse attività della filiera del Real Estate, dalla progettazione e realizzazione del building, alla gestione immobiliare, dal facility management alle nuove forme di relazione tra mondo immobiliare e utenti per arrivare ai temi della data monetization. “Il PropTech – prosegue Ciaramella – rappresenta un fenomeno di portata internazionale che si sta affermando anche nel nostro paese e che registra tassi di crescita rilevanti in tutto il mondo”.
PropTech non come alternativa al business tradizionale ma come nuova linea di sviluppo
Se si guarda a questo scenario si vede che il 2018 ha registrato, a livello globale, finanziamenti indirizzati al settore PropTech per oltre 18 Miliardi di dollari mentre il trend per il 2019 – il dato è al momento aggiornato al mese di giugno – si appresta a confermare questa tendenza (Fonte: Venture scanner). Ciaramella mette in guardia dal non commettere l’errore di considerare questo trend e questa innovazione come alternativa a quella tradizionale, ma al contrario come un fenomeno che può portare valore al business tradizionale attraverso lo sviluppo di nuovi servizi e di nuove forme di efficienza oltre che, ovviamente, in termini di innovazione più radicale, con nuove imprese, nuove realtà e nuovi modelli di business”
Ora siamo in uno scenario che da una parte consegna un vantaggio importantissimo a chi scommette sull’innovazione e che nello stesso tempo introduce nuovi livelli di attenzione sui rischi di competition per gli attori tradizionali che non possono certo trascurare questi percorsi di innovazione. In tutti i casi emerge con forza la necessità di monitorare questo fenomeno, di studiarne gli sviluppi, di mappare gli attori e di disporre di un punto di osservazione che permetta di valutare le opportunitá e i rischi legati anche all’evoluzione del mercato italiano in relazione agli sviluppi dei principali mercati internazionali.
Il ruolo del Joint Research Center PropTech del Politecnico di Milano
Ed è a queste domande che intende rispondere il nuovo Joint Research Center PropTech del Politecnico di Milano e il PropTech Monitor (Bellintani, S., Bettani, I., Ciaramella, A., Leoncini, S., & Tagliaro, C. (2019).PropTech Monitor. Tecnologie, strumenti e servizi innovativi per il Real Estate. Politecnico di Milano, Milano) che vede coinvolti alcuni tra i maggiori player del settore proprio per disporre di un presidio di conoscenza e di condivisione delle prospettive del settore con l’obiettivo di attuare nuove forme di collaborazione e nuove sinergie tra attori tradizionali e innovatori o start up favorendo lo sviluppo di tecnologie e di soluzioni per il Real Estate.
Il Joint Research Center PropTech è un progetto che nasce in particolare dall’iniziativa del Dipartimento di Architettura, Ingegneria delle Costruzioni e Ambiente Costruito (ABC) del Politecnico di Milano in collaborazione con la Fondazione Politecnico di Milano.
Come e dove nasce l’iniziativa PropTech
Il rapporto tra innovazione digitale e Real Estate è al centro dell’attenzione. Cresce il numero di progetti che mettono a valore le soluzioni IoT e prendono vita nuove forme di Smart Building e Smart Infrastructure; le piattaforme blockchain e gli Smart Contract cambiano la gestione del catasto; la data science porta innovazione nella gestione del valore degli immobili; le applicazioni di realtá virtuale permettono di ripensare alla progettazione e alle logiche di rappresentazione degli immobili nelle fasi di vendita. Questo e tanto altro rappresenta la realtà del PropTech, la disciplina che integra e unisce Property e Technology e che rappresenta uno dei principali fattori di cambiamento del mercato Real Estate.
Il JRC Joint Research Center si focalizza dunque su questi ambiti di innovazione e parte con il supporto di sei aziende: Accenture, BNP Paribas Real Estate, Bosch, Covivio, Edison, Vodafone, che hanno scelto di finanziare la ricerca in una collaborazione con il Politecnico per analizzare e intercettare le nuove opportunità di crescita. Il JRC PropTech prevede poi anche la presenza di partecipanti esterni come Assoimmobiliare, RICS – Royal Institution of Chartered Surveyors, Ance, Assolombarda e punta a anche a realizzare prototipi, PoC, soluzioni di Big Data e AI oltre a analisi, studi e ricerche sul mondo Real Estate.
Che cos’è esattamente il Joint Research Centres – JRC
Il Joint Research Centre – JRC si configura come anticipato come una partnership strategica tra un gruppo di aziende e il Politecnico su specifiche tematiche legate alla ricerca e all’innovazione in un determinato settore o mercato. Le aziende partner sottoscrivono un accordo finalizzato alla collaborazione scientifica di durata pluriennale che viene gestito e coordinato da un comitato di congiunto che conta sul supporto di un servizio dedicato.
Il JRC punta poi a raggiungere una serie di obiettivi come:
- Realizzare ricerche con un forte approccio alla sperimentazione
- Dare vita a percorsi di collaborazione di lungo periodo in grado di sostenere e supportare importanti investimenti in ricerca
- Dare vita a servizi di monitoraggio dei fenomeni tecnologici e dei trends di mercato nella forma di Osservatori
- Attuare forme di supporto alla crescita degli skill con forme di sostegno a dottorati di ricerca e ai ricercatori
- Favorire la collaborazione tra ricercatori del Politecnico e personale delle imprese coinvolte
- Mettere a disposizione strumenti, laboratori e infrastrutture
- Attuare forme di accesso alle competenze multidisciplinari dell’Ateneo a favore delle aziende coinvolte
- Dare vita a progetti che permettono la partecipazione congiunta a bandi per finanziamenti comunitari e/o nazionali
Eugenio Gatti, Direttore Generale della Fondazione Politecnico di Milano sottolinea che “Il Joint Research Center permette di realizzare progetti innovativi con un approccio multidisciplinare, e con una strategia di collaborazione in forma di joint venture tra università, imprese e altri attori. “Il JRC – aggiunge – è un vero e proprio modello a livello di creazione e gestione di team per la sperimentazione e la ricerca industriale tra cluster e filiere di aziende e università in prospettive di medio e lungo periodo. È un servizio che in questo caso permette di esplorare nuove forme di innovazione nel mondo immobiliare e in generale nell’ambiente costruito, ad esempio per la gestione energetica, per mobilità, per la sicurezza e per l’economia circolare”.
I dati e le prospettive del PropTech Monitor
La focalizzazione sull’innovazione per il mondo immobiliare si concretizza anche nel PropTech Monitor, la mappa e la ricerca che analizza le imprese che stanno portando queste innovazioni sul mercato. Una prima fase del PropTech Monitor è arrivata circa un anno e mezzo fa con la identificazione di startup e di realtà più consolidate. Il primo confronto mostra che il PropTech italiano è già arrivato a 108 realtà rispetto alle 43 mappate a novembre 2018.
A dimostrazione di quanto sia recente questo fenomeno ben 35 realtà sono startup nate tra il 2018 e il 2019. Lo sguardo di lungo periodo, ovvero a partire dal 1990 permette di vedere che il PropTech non è più solo una “manifestazione sporadica” di innovazione per il real Estate, ma un fenomeno e una realtà che dal 2010 sta portando nuove realtà e nuovo valore al settore.
La quattro categorie di riferimento del mondo PropTech
Il metodo del PropTech Monitor prevede una mappatura delle imprese che fanno innovazione sulla base di una suddivisione in quattro grandi categorie:
- Il Real Estate Fintech focalizzato sulla fase transazionale della proprietà immobiliare: 30% delle imprese mappate
- I Professional Service, popolato da soluzioni tecnologiche che indirizzano servizi nel mondo real estate puntando su soluzioni blockchain per la gestione della proprietà e del catasto, consulenza, marketing etc.: 25% delle imprese
- Le startup della Sharing Economy che lavorano sulla fase di utilizzo degli immobili e sul consumo collaborativo: con una quota del 25%
- Lo Smart Real Estate, indirizzato alla facilitazione dell’operatività e della gestione degli asset immobiliari: 20% delle realtà
Il Monitor analizza sia start-up, sia realtà tradizionali attive da tempo che propongono però servizi innovativi per il mercato più tradizionale. In entrambi i casi si analizzano iniziative imprenditoriali che lavorano con percorsi e progetti di innovazione basati su soluzioni digitali.
Il PropTech in Europa e nel mondo
In diversi altri paesi Paesi il fenomeno PropTech è consolidato da diverso tempo. Tra i paesi più attenti all’innovazione digitale per il Real Estate troviamo in particolare la Svizzera e il Regno Unito, ma anche altri paesi europei stanno dimostrando grande attenzione a questo fenomeno
In Svizzera si registrano più di 200 PropTech, mentre nel Regno Unito ad agosto 2019, Unissu aveva mappato qualcosa come 805 imprese PropTech con una fortissima concentrazione a Londra. In Germania, da ottobre 2018 a ottobre 2019, il numero delle aziende rilevate è passato da 229 a 238. In Spagna a maggio 2019 erano attive 305 PropTech in un mercato molto dinamico che segnala una crescita importante anche rispetto alle 281 del novembre 2018. In Finlandia il PropTech conta su 136 startup, sono 195 in Svezia, 90 in Norvegia e 120 in Danimarca.
I prossimi obiettivi del PropTech Monitor
Il PropTech Monitor oltre a un aggiornamento delle nuove aziende o delle nuove iniziative punta a una analisi del fenomeno basata su quattro assi:
- I Company data con le caratteristiche delle aziende a livello di start-up, di scale-up, di imprese tradizionali
- L’analisi degli Stakeholder, ovvero di utenti, partner, finanziatori
- I Mercati, con il valore dei finanziamenti, delle prospettive di crescita e dei trend
- I principali KPI dell’innovazione tecnologica in termini di capacità innovativa, di strumenti tecnologici in uso e di indicatori di performance
Articolo aggiornato da Mauro Bellini il 22 Dicembre 2019