Microsoft ha testato con successo le celle a combustibile di idrogeno verde per alimentare i server dei propri data center.
L’obiettivo dell’azienda di Redmond è diventare climate-negative entro il 2030, oltre a tagliare la bolletta energetica.
La sostenibilità di Microsoft passa dai data center a idrogeno
Microsoft ha trovato una valida alternativa, pulita e rinnovabile ai generatori a diesel. Ha infatti completato con successo la sperimentazione delle celle a combustibile di idrogeno. L’azienda di Redmond ha condotto il test su alcuni server dei propri data center.
La sperimentazione è durata 48 ore consecutive, il tempo in cui l’idrogeno ha alimentato i sistemi di backup che entrano in funzione quando insorgono problemi in quelli principali.
L’azienda potrà così assicurare la continuità operativa all’infrastruttura cloud di Microsoft Azure. La transizione dal carburante diesel all’idrogeno permetterebbe di ridurre, quasi azzerando l’impatto ambientale. Ma il passaggio consentirà di tagliare la spesa. Il risparmio energetico è oggi una priorità.
La sperimentazione: i dettagli
Microsoft ha rielaborato un’intuizione del National Renewable Energy Laboratory di Golden (Colorado) che nel 2018 ha impiegato una pila a combustibile con membrana a scambio protonico per alimentare una serie di Pc.
Mark Monroe, ingegnere Microsoft che si occupa di data center, ha tratto ispirazione da questa sperimentazione per esplorarne il potenziale e passare alla fase applicativa.
Il team ha dunque creato un sistema da 250 kW, potenza per erogare energia per il funzionamento di alcuni server. Nel settembre 2019 lo ha installato nel data center Azure di Salt Lake City (Utah).
Poche settimane fa Microsoft ha condotto e concluso il test con successo. Ora Microsoft punta a estendere la sperimentazione a un impianto da 3 MW in grado di supportare la sostituzione dei sistemi di backup ancora alimentati a diesel. E così compiere un passo avanti nella transizione energetica.