Nel contesto economico e tecnologico odierno, le normative sulla gestione e la protezione dei dati assumono un ruolo centrale per le imprese che navigano nell’era del digitale. Il Data Act, proposto dalla Commissione Europea, si pone come una nuova frontiera normativa destinata a riequilibrare le dinamiche tra produttori di dati e piattaforme di servizi cloud, con particolare attenzione alle realtà imprenditoriali italiane. Mentre le aziende del Bel Paese si preparano ad affrontare le sfide introdotte da questa legislazione, strumenti come il cloud ibrido emergono come soluzioni vitali per una transizione efficace.
Da un’indagine condotta tra marzo e aprile 2024 su oltre 400 dirigenti di aziende del settore industriale in Italia, commissionata da Hewlett Packard Enterprise (HPE) e condotta da YouGov, società di ricerche di mercato, emerge che il 40% degli intervistati ha già iniziato a prepararsi all’entrata in vigore della legge, prevista nel settembre 2025. Tuttavia, le aziende hanno ancora molto lavoro da fare per sfruttare al meglio le opportunità connesse a questa normativa e ridurre al minimo i rischi.
I dati usati si basano su un questionario online condotto da YouGov, al quale hanno partecipato 402 persone tra il 22 marzo e il 1° aprile 2024. Sono stati intervistati proprietari/CEO, direttori, membri del consiglio di amministrazione e manager di aziende industriali, di cui meno del 40% con un numero di dipendenti compreso tra 50 e 499, il 32% con un numero di dipendenti tra 500 e 4.999 e circa il 30% con un numero di dipendenti superiore a 5.000 (tra cui aziende di produzione, logistica/trasporti, ingegneria, costruzioni, IT).
In questo scenario, aziende come HPE stanno delineando strategie mirate per supportare i loro clienti attraverso innovazioni tecnologiche e consulenze specializzate, garantendo così che il passaggio al nuovo regime sia non solo conforme ma anche vantaggioso.
Il Data Act rappresenta una svolta significativa per l’industria europea, con l’obiettivo di promuovere la data economy e migliorare l’accesso ai dati generati dai prodotti e servizi. Nonostante le iniziali critiche delle associazioni di categoria, molte aziende italiane del settore industriale vedono ora questa normativa come un’opportunità piuttosto che un rischio.
Data Act, opportunità e sfide per le aziende italiane
Ecco quali sono le opportunità:
- Ottimizzazione dei processi: Il 63% degli intervistati vede il potenziale dell’utilizzo dei dati di prodotto per ottimizzare e automatizzare i processi. Questo potrebbe portare a una maggiore efficienza operativa e a una riduzione dei costi.
- Training delle intelligenze artificiali (AI): Il 35% degli intervistati ritiene che l’accesso a una maggiore quantità e varietà di dati possa migliorare significativamente le applicazioni di AI.
- Nuovi modelli di business: Il 34% delle aziende vede nei dati una risorsa per sviluppare nuovi modelli di business basati sui dati.
- Miglioramento della collaborazione: Il 33% degli intervistati prevede che il Data Act possa migliorare la collaborazione con terze parti, ottimizzando ulteriormente i costi.
Ed ecco le sfide:
- Protezione dei segreti commerciali: La principale preoccupazione (46%) riguarda la protezione dei dati riservati e personali. Le aziende temono che la condivisione obbligatoria dei dati possa esporle a rischi di reverse engineering (32%).
- Difficoltà legislative: Il 38% degli intervistati ha segnalato difficoltà di natura legislativa come una delle principali sfide.
- Maturità dei dati: La media delle aziende italiane si trova a un livello di maturità dei dati pari a 2,7 su 5, indicando che c’è ancora molto lavoro da fare per sfruttare appieno il potenziale dei dati.
Conclusioni
Il Data Act ha il potenziale di trasformare radicalmente l’industria europea, rendendola più competitiva a livello globale. Tuttavia, per sfruttare appieno le opportunità offerte dalla nuova normativa, le aziende devono investire in competenze chiave come data strategy, data governance, data security e data technology. La collaborazione con partner tecnologici come HPE può accelerare questo processo, aiutando le aziende a navigare le sfide e a cogliere le opportunità offerte dalla data economy, offrendo un ecosistema unificato per la gestione e l’analisi dei dati, facilitando l’adozione di strategie di cloud ibrido.