Le aziende che hanno investito tempo ed energie per salvaguardare la privacy dei dati sensibili alla luce del GDPR, stanno ottenendo benefici di business tangibili, confermando il legame esistente tra questi due elementi. Si constatano minori ritardi nelle vendite così come una quantità inferiore di violazioni dei dati e di relative perdite economiche. Lo studio globale Cisco 2019 Data Privacy Benchmark Study dal titolo Maximizing the value of your data privacy investments ha quantificato una serie di vantaggi aziendali connessi alla maturità raggiunta nel contesto della data privacy. Questo sulla base di un sondaggio a cui hanno risposto 3.200 professionisti di sicurezza e privacy nei principali settori di 18 paesi.
“Il dato è la nuova valuta e, mentre il mercato evolve, le aziende ottengono benefici di business reali dai propri investimenti nella protezione dei dati.” ha commentato Michelle Dennedy, Chief Privacy Officer di Cisco. “In Cisco, crediamo sia nella protezione dei nostri clienti che nella creazione del successo aziendale grazie all’ottimizzazione del valore dei dati e alla diminuzione del rischio”.
La salvaguardia dei dati per i clienti e per le aziende
Le aziende di tutto il mondo si sono impegnate nel raggiungimento di una piena conformità al regolamento Europeo sulla protezione dei dati o GDPR, nato per rafforzare la protezione dei dati personali e della privacy dei residenti europei. Secondo il report Cisco 2019 Data Privacy Benchmark Study, il 59% delle aziende ha soddisfatto tutti o la maggior parte dei requisiti, il 29% prevede di farlo entro un anno mentre per il 9% ci vorrà oltre un anno.
In base al paese, il grado di prontezza in ottica GDPR varia dal 42% al 75%. Spagna, Italia (72%), Regno Unito e Francia si collocano ai vertici della classifica, mentre Cina, Giappone e Australia si collocano ai livelli più bassi. Allo stesso tempo, i clienti stessi richiedono sempre più che i prodotti e i servizi implementati forniscano l’adeguata salvaguardia della privacy.
I benefici della conformità al GDPR
Le aziende che hanno investito nella riservatezza dei dati per soddisfare i requisiti del GDPR, hanno subito minori ritardi nelle vendite ai clienti esistenti: 3,4 settimane rispetto a 5,4 settimane per le aziende meno pronte in ottica GDPR. Nel complesso, il ritardo medio nelle vendite ai clienti esistenti è stato di 3,9 settimane, in calo rispetto alle 7,8 settimane registrate un anno fa.
Le aziende pronte per il GDPR hanno indicato una minor incidenza delle violazioni dei dati, un minor numero di record coinvolti in incidenti legati alla sicurezza e tempi inferiori di inattività del sistema. Inoltre, la probabilità di subire una perdita finanziaria significativa a causa di una violazione dei dati è stata molto inferiore. Oltre a ciò, il 75% degli intervistati ha dichiarato di aver ottenuto diversi benefici dagli investimenti fatti nella salvaguardia della privacy, che includono maggiore agilità e innovazione derivanti da un adeguato controlli dei dati, nonché vantaggio competitivo e maggiore efficienza operativa grazie a una pronta organizzazione e classificazione dei dati.
Ritardi nelle vendite e responsabilità dei clienti
- L’87% delle aziende subisce ritardi nel ciclo di vendita a causa dei timori di clienti e potenziali in ottica privacy rispetto al 66% dello scorso anno. Ciò è dovuto ha una maggiore consapevolezza portata dal GDPR e alle frequenti notizie di violazioni dei dati.
- I ritardi nelle vendite per paese variano da 2,2 a 5,5 settimane, con Italia (2,6 settimane), Turchia e Russia nella parte bassa della classifica, e Spagna, Brasile e Canada nella parte alta. I maggiori ritardi sono da attribuire ad aree in cui i requisiti di riservatezza sono elevati o in fase di transizione. Il ritardo nelle vendite può causare perdite di fatturato legate a indennizzi, finanziamenti e relazioni con gli investitori. Inoltre, può trasformarsi in una perdita se un potenziale cliente acquista da un concorrente o decide di non comprare affatto.
- Le principali ragioni alla base dei ritardi nelle vendite citate dagli intervistati comprendono l’analisi delle richieste dei clienti in relazione alle esigenze di privacy, la traduzione delle informazioni sulla privacy nelle lingue dei clienti, la formazione dei clienti in ottica salvaguardia della privacy o la riprogettazione dei prodotti per soddisfare le esigenze di privacy dei clienti.