Una nuova piattaforma di livello enterprise che offre la possibilità di gestire la privacy dei dati dei clienti in ambienti multicloud ibridi: si chiama z15 ed è stata appena lanciata sul mercato da Ibm. Si tratta di uno strumento, si legge in una nota dell’azienda, che consente ai clienti di gestire l’accesso ai propri dati tramite controlli basati su policy aziendali, con funzionalità all’avanguardia nel settore in grado di revocare istantaneamente l’accesso ai dati in tutto il cloud ibrido.
Grazie a questa soluzione sarà possibile ridurre al minimo le violazioni dovute allo spostamento di dati tra partner e terze parti, che nel 2018 è stata causa di problemi per il 60% delle aziende. Ibm z15, spiega l’azienda, arriva al culmine di quattro anni di sviluppo in Ibm, con oltre 3.000 brevetti Ibm Z rilasciati o in corso di lavorazione, e con il contributo di oltre 100 aziende, che vanno dall’ “encryption everywhere” allo sviluppo cloud-native, solo per fare due esempi.
Secondo uno studio recentemente realizzato di Ibm in collaborazione con The Harris Poll2 e il 64% di tutti i clienti ha dichiarato di non voler collaborare con un’azienda se non ha la certezza di poter tenere i propri dati al sicuro. Tuttavia, lo stesso studio ha rivelato che il 76% degli intervistati sarebbe molto più favorevole a condividere le proprie informazioni personali se ci fosse un modo per interrompere il flusso di informazioni e riottenere i propri dati in ogni momento.
“IBM Z è una componente essenziale per affrontare le perplessità maggiori che riguardano il cloud ibrido, come la sicurezza, la privacy e l’agility – afferma Ross Mauri, General Manager di Ibm Z – Con z15, i nostri clienti potranno avere il cloud che desiderano, con la privacy e la sicurezza di cui hanno bisogno. Una tutela che interessa sia i processi mission-critical tradizionali e per quelli più recenti, come beni digitali e blockchain. La verità – prosegue – è che per i clienti i cui business dipendono dall’accesso ai dati in real-time, Ibm Z rimane la prima scelta. Spesso, i nostri clienti necessitano di accedere a dati e informazioni analitiche in una frazione di secondo, non in minuti, e di poter controllare la riservatezza di quei dati a livello granulare”.