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Eni potenzia l’infrastruttura di supercalcolo del Green Data Center



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Implementato un nuovo sistema di high-performance computing (HPC), HPC6; incrementerà significativamente la potenza computazionale degli attuali HPC4 e HPC5 e si preannuncia come uno dei sistemi di calcolo industriale più potenti al mondo

Aggiornato il 30 gen 2024



Eni_CS_Supercalcolo

Eni potenzia l’infrastruttura di supercalcolo del Green Data Center. Eni ha avviato la costruzione di un nuovo sistema di high-performance computing (PC), denominato HPC6, con l’obiettivo di incrementare significativamente la potenza computazionale degli attuali HPC4 e HPC5, passando dai 70 PFlop/s attuali a un picco oltre i 600 PFlop/s, ovvero 600mila bilioni di operazioni matematiche al secondo.

Il nuovo sistema HPC di Eni

Il nuovo sistema HPC di Eni, caratterizzato da una straordinaria potenza computazionale, segna quindi un aumento dell’ordine di grandezza rispetto al suo predecessore. L’architettura dell’HPC6 si basa sulla stessa tecnologia che alimenta i sistemi leader a livello mondiale. Il sistema HPC6 e il suo deposito dati saranno forniti da Hewlett Packard Enterprise (HPE), che ha vinto l’appalto in un processo internazionale competitivo, e utilizzerà i sistemi HPE Cray EX4000 e le tecnologie HPE Cray ClusterStor E1000 per il sistema HPC6 e lo storage, rispettivamente. Il sistema informatico include CPU AMD EPYC e GPU AMD Instinct, insieme all’HPE Slingshot Interconnect, una rete ad alte prestazioni basata su Ethernet progettata per supportare carichi di lavoro exascale. Una volta completato, l’HPC6 sarà uno dei supercomputer più potenti al mondo dedicati alle applicazioni industriali.

In linea con l’impegno di Eni per la sostenibilità, l’HPC6 sarà più efficiente dal punto di vista energetico, minimizzando le emissioni di carbonio. Sarà collocato in un’area dedicata all’interno del Green Data Center, dove è stato costruito un nuovo sistema di raffreddamento a liquido per migliorare ulteriormente la sua efficienza e sostenibilità.

Claudio Descalzi, CEO di Eni, ha dichiarato: “Con questa iniziativa continuiamo a dimostrare la nostra leadership tecnologica, riaffermando il ruolo di Eni nel supercalcolo e rilanciando le nostre ambizioni attraverso infrastrutture dedicate. Questo progetto sottolinea il nostro impegno costante verso l’innovazione e la digitalizzazione, supportando al contempo il nostro processo di transizione energetica. Il nuovo sistema HPC migliora significativamente le nostre capacità computazionali e segna un cambiamento fondamentale nel modo in cui affrontiamo le sfide legate alla sicurezza energetica, alla competitività e alla sostenibilità.”

Questo investimento rafforza la leadership di Eni nel campo dell’high-performance computing industriale e consolida la sua posizione come azienda ad alta tecnologia a supporto della transizione energetica. Oltre a supportare il processo di digitalizzazione e innovazione di Eni, l’HPC6 rappresenta un asset fondamentale per affrontare le sfide del raggiungimento della neutralità carbonica, fornendo un leva tecnologica cruciale per ottenere vantaggi competitivi nello sviluppo di nuove fonti energetiche.

I sistemi di calcolo ad alte prestazioni di Eni

I sistemi di calcolo ad alte prestazioni attuali di Eni, HPC4 e HPC5, hanno una potenza computazionale combinata di 70 mila bilioni di operazioni in virgola mobile al secondo (70 PFlop/s), con un’architettura ibrida che ottimizza le prestazioni e limita il consumo energetico. I due supercomputer sono ospitati nel Green Data Center a Ferrera Erbognone, uno dei centri di calcolo più efficienti dal punto di vista energetico e con la minore impronta carbonica in Europa: oltre ad essere parzialmente alimentato da un impianto fotovoltaico da 1 MW, per almeno il 92% dell’anno le macchine sono raffreddate da aria in circolazione a bassa velocità, minimizzando l’uso del condizionamento d’aria. Le caratteristiche chiave dell’HPC6 sono:

• Potenza computazionale: il sistema può raggiungere una straordinaria potenza computazionale massima oltre i 600 PetaFlop/s (Rpeak) e 400 PetaFlop/s “sostenuti” (Rmax), rendendolo una delle infrastrutture di supercalcolo più avanzate al mondo.

• Composizione dei nodi: ogni nodo è composto da una CPU AMD EPYC™ a 64 core e quattro GPU AMD Instinct MI250X ad alte prestazioni per un’elevata efficienza computazionale e una versatilità senza pari, rendendolo adatto a un’ampia gamma di applicazioni.

• Dimensioni: il sistema include 3472 nodi di calcolo che ospitano un totale di 13.888 GPU, organizzati in 28 rack per un utilizzo ottimale dello spazio e massime prestazioni. • Rete ad alte prestazioni: la rete HPE Slingshot Interconnect con topologia Dragonfly garantisce un’interconnessione rapida e affidabile tra i nodi, facilitando il trasferimento dati ad alta velocità e aumentando la capacità di gestire carichi di lavoro complessi.

• Sistema di raffreddamento: il sistema utilizza una tecnologia di raffreddamento a liquido diretto che dissipa il 96% del calore generato, mantenendo i componenti a temperature ottimali per prestazioni costanti e contribuendo alla sostenibilità ambientale attraverso un uso più efficiente dell’energia.

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