Future Health Index 2022: dall’analisi dei dati e advanced analytics emerge l’interesse per intelligenza artificiale (AI), ma non solo.
Secondo la ricerca, coordinata da Philips, nella sanità digitale cresce l’interesse anche per l’analisi predittiva, big data e cybersecurity. Ecco le prospettive che risultano dalla ricerca.
Future Health Index 2022: focus sulla sanità digitale
Oltre sei leader della sanità italiani su 10 esprimono fiducia nell’analisi predittiva in sanità. La Predictive Analytics serve a migliorare le prestazioni sanitarie, il valore delle cure e a tagliare i costi.
L’AI è priorità degli investimenti pianificati da direttori di ospedali, poliambulatori, centri medici privati e centri di medicina d’urgenza.
Il 67% degli intervistati ritiene che l’AI sia investimento prioritario nel proprio centro medico, ospedale o ambulatorio (rispetto al 60% a livello globale e al 56% europeo).
Addirittura l’85% afferma che sarà l’investimento prevalente nel prossimo triennio (rispetto alla media europea del 72%).
Ma l’AI sta facendo la parte del leone a scapito di altre priorità, fissate in precedenza. Il 79% degli intervistati nel 2021 diceva di voler investire nel Fascicolo sanitario elettronico (FSE), ma la percentuale è scesa oggi al 55% e si ridurrà al 41% nel prossimo triennio.
Gli investimenti in telemedicina passano dal 73% delle stime 2021 al 45% del 2022, per assottigliarsi al 40% nei prossimi tre anni. Appena il 28% mette fra le priorità la possibilità di semplificare, aggregare e connettere i dati dei pazienti.
Infine l’attacco attacco ransomware contro la Regione Lazio nel 2021, seguito da quelli contro le strutture sanitarie Padova e Napoli, ha riportato in auge il tema della cybersecurity: la sicurezza informatica evita infatti blackout e quindi previene la perdita di vite umane.
Effetto PNRR
Dall’analisi di Philips emerge che AI, analisi predittiva, big data e cybersecurity sono in pole position negli investimenti della sanità digitale.
Secondo lo studio, condotto su 3000 leader della Sanità in 15 Paesi (fra cui Australia, Cina, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Russia e Stati Uniti) gli operatori dell’eHealth sono alla ricerca di nuovi strumenti per fornire assistenza sanitaria a tutti i livelli, sia all’interno che all’esterno di un classico ambito ospedaliero.
Il PNRR spinge per investire in sanità digitale. Il piano infatti prevede un investimento complessivo di 2,3 miliardi di euro nella digitalizzazione del settore sanitario, in tre ambiti: per estendere la ricetta dematerializzata, per rendere attivi e interoperabili i Fascicoli sanitari elettronici regionali, già in ritardo di oltre dieci anni fa, e per abilitare la prima piattaforma italiana dedicata alla telemedicina. L’FSE dovrebbe migliorare la gestione dei dati dei pazienti, mentre la telemedicina promette visite e monitoraggio a distanza.
Un miliardo di euro finanzierà la piattaforma per la telemedicina, per consentire tele-consulti e tele-monitoraggio in tutta Italia, regolamentando prestazioni, tariffe e rimborsi.
Infine il PNRR prevede forti investimenti e ricerca di competenze per rafforzare la sicurezza informatica nella sanità digitale, per evitare furti dei dati sensibili dei pazienti.