Sostenibilità

Hewlett Packard Enterprise e Danfoss: insieme per data center più sostenibili



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Obiettivo: migliorare l’efficienza energetica dei data center, sfruttando il calore prodotto in eccesso. Le soluzioni proposte puntano a una gestione più sostenibile delle strutture IT, per rispondere alla crescente domanda di energia derivante dall’uso massivo dell’intelligenza artificiale

Pubblicato il 25 giu 2024



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Hewlett Packard Enterprise e Danfoss uniscono le forze per minimizzare l’assorbimento energetico dei data center e riutilizzare il calore prodotto in eccesso. Un data center modulare ed efficiente accelera l’AI e i carichi di lavoro ad alta intensità di calcolo nell’edge con sistemi integrati di recupero del calore per il riutilizzo esterno. I data center modulari potenziati favoriscono la scalabilità dell’AI e impiegano soluzioni ad alta efficienza energetica per limitare il consumo di energia e le emissioni. Nasce HPE IT Sustainability Services – Data Center Heat Recovery, un modello off-the shelf di recupero del calore progettato per assistere le aziende nella gestione e valorizzazione del calore in surplus nel passaggio verso strutture IT più sostenibili. La prevista diffusione su larga scala delle tecnologie AI da parte delle imprese e delle organizzazioni farà presumibilmente incrementare in modo significativo la domanda di energia e l’utilizzo di infrastrutture IT ottimizzate con l’AI.

Entro il 2026 la domanda di energia elettrica dell’AI aumenterà di dieci volte

Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, entro il 2026 l’industria dell’intelligenza artificiale dovrebbe aver registrato una crescita esponenziale, consumando almeno dieci volte la domanda di elettricità del 2023. Per rispondere a questa sfida, i leader IT e gli addetti alle strutture dei data center stanno adottando misure per limitare l’utilizzo di energia, come l’implementazione di moderne funzionalità di efficienza energetica e il miglioramento dei sistemi di raffreddamento. Nella sola EU il calore in eccesso dal raffreddamento dei data center è stimato in 2.860 TWh/anno, quasi pari al fabbisogno energetico totale dell’UE per il calore e l’acqua calda negli edifici residenziali e del settore terziario. Il flusso di calore in surplus dai data center è continuo e rappresenta quindi una fonte molto affidabile di energia pulita.

La soluzione di Hewlett Packard Enterprise e Danfoss

Per risolvere questi problemi, la nuova soluzione per data center ad alta efficienza energetica di HPE e Danfoss offre:

• Il Modular Data Center (MDC) scalabile di HPE, sotto forma di container compatti ad alta densità (kW/rack), può essere distribuito praticamente ovunque senza necessità di impianti industriali pesanti e incorpora tecnologie come il raffreddamento a liquido diretto, riducendo il consumo energetico complessivo del 20%.

• Le soluzioni innovative di Danfoss, tra cui i moduli di riutilizzo del calore che catturano il calore in surplus dai data center per fornire riscaldamento rinnovabile in loco e agli edifici e alle industrie vicine per varie applicazioni, e i compressori oil-free Turbocor che migliorano l’efficienza del sistema di raffreddamento dei data center fino al 30%.

Jürgen Fischer

“La nostra partnership strategica con HPE è un ottimo esempio di come stiamo rivoluzionando la progettazione e la decarbonizzazione del settore dei data center insieme ai clienti”, ha commentato Jürgen Fischer, presidente di Danfoss Climate Solutions. “Con questa ultima partnership intersettoriale stiamo realizzando il progetto per la prossima generazione di data center sostenibili, utilizzando le tecnologie attualmente disponibili”.

Hewlett Packard Enterprise e Danfoss: vantaggi e flessibilità della struttura modulare

L’MDC di HPE incorpora tecnologie di raffreddamento a liquido diretto (DLC) per migliorare l’efficienza energetica di oltre il 20% e ottimizzare la produzione e distribuzione di energia, con un notevole risparmio energetico. La struttura compatta minimizza la perdita di energia riducendo la distanza per il trasporto dell’energia e del liquido di raffreddamento e massimizza il differenziale di temperatura in entrata e in uscita, favorendo la cattura del calore in surplus. Inoltre, l’agilità dell’MDC e l’esclusione di materiali industriali pesanti rendono superfluo l’uso di costosi materiali da costruzione convenzionali e riducono sostanzialmente il time to market. L’implementazione può essere realizzata tre volte più rapidamente rispetto ai data center tradizionali, passando da 18 mesi a soli 6 mesi. Infine, l’occupazione ridotta del suolo e la flessibilità degli MDC consentono di posizionarli in prossimità dei punti di generazione dei dati, riducendo l’impatto energetico e i colli di bottiglia associati alle complesse soluzioni di rete e al trasferimento dei dati, oltre a supportare una migliore governance e sicurezza dei dati.

“Noi di HPE crediamo nel valore della collaborazione per creare soluzioni trasformative”, ha dichiarato Sue Preston, Vice president & General Manager, WW Advisory & Professional Services & Managed Services di HPE. “La nostra partnership con Danfoss unisce l’innovativo data center modulare di HPE con la tecnologia avanzata di riutilizzo del calore di Danfoss. Insieme, non stiamo semplicemente aggiungendo valore, ma lo stiamo moltiplicando. Utilizzando una risorsa tipicamente non sfruttata come il calore di scarto, trasformando lo scarto in valore, dimostriamo che il futuro dell’utilizzo dell’energia è efficiente, intelligente e, soprattutto, realizzabile da subito”.

Grazie a una densità straordinaria, i data center modulari HPE offrono un’impressionante efficienza di utilizzo dell’energia (PUE) di 1.1, in contrasto con il PUE di 1,3-1,4 tipicamente associato ai migliori data center tradizionali di tipo “brick-and-mortar”.

In grado di gestire le configurazioni più esigenti in termini di potenza, come HPE Cray Supercomputing EX4000, il data center modulare HPE è l’installazione adatta per carichi di lavoro critici e ad alta intensità di calcolo, come il supercalcolo e l’intelligenza artificiale generativa, consentendo a scienziati, università e aziende di ottenere risultati più rapidi.

Dal chip al raffreddamento: guidare l’innovazione nella decarbonizzazione

Per sfruttare il calore in surplus, una delle maggiori fonti di energia non utilizzate e con il maggior potenziale per i data center in Europa, HPE ha stretto una collaborazione con Danfoss come partner per la decarbonizzazione. La partnership strategica sfrutta l’ampio portafoglio di prodotti Danfoss di soluzioni ad alta efficienza energetica per promuovere l’innovazione, sostenere la decarbonizzazione e costruire il progetto per la prossima generazione di data center modulari sostenibili. HPE IT Sustainability Services – Data Center Heat Recovery si ispira a come Danfoss sta già utilizzando la tecnologia di riutilizzo del calore nel campus della propria sede centrale in Danimarca. Qui il calore viene recuperato dal data center di Danfoss in loco, potenziato da una pompa di calore e riutilizzato negli edifici circostanti per il riscaldamento degli ambienti. Il calore può anche essere immesso nella rete di teleriscaldamento locale per fornire una fonte di calore rinnovabile ai residenti. Il riutilizzo del calore è una parte importante della strategia di decarbonizzazione di Danfoss, che ha aiutato l’azienda a raggiungere la neutralità carbonica nel sistema energetico del suo campus di 250.000 mq a Nordborg già nel 2022.

Data center raffreddati in modo fino al 30% più efficiente, recuperando e riutilizzando il calore in surplus

La nuova offerta modulare scalabile per i data center sfrutta le tecnologie Danfoss, tra cui i compressori Turbocor per le pompe di calore e i chiller, gli scambiatori di calore, i moduli per il riutilizzo del calore, gli azionamenti e gli skid per le pompe, consentendo ai data center di essere raffreddati in modo fino al 30% più efficiente, recuperando e riutilizzando il calore in surplus. Si tratta di una soluzione modulare con componenti che lavorano insieme senza soluzione di continuità e comprende due opzioni di stack tecnologici con un sistema di recupero del calore, tra cui uno scambiatore di calore idronico e una pompa di calore acqua-acqua, che recupera il calore da un data center modulare edge-to-cloud raffreddato ad aria e, potenzialmente in una seconda fase, da un data center modulare HPC raffreddato a liquido.

Nell’ambito dell’approccio olistico “Reduce, Reuse, Resource”, Danfoss collabora anche con HPE per il ritiro degli asset informatici a fine uso attraverso HPE Asset Upcycling Services, una soluzione di economia circolare che consente il recupero e il riutilizzo della tecnologia, recuperando al contempo valore economico da tali beni.

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