L’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) moltiplica le sue infrastrutture digitali, aumentando le capacità di gestione dati e archiviazione, nelle quattro sedi a Genova e in altre 11 nelle principali città italiane.
Ecco con quale impatto sulla transizione digitale nazionale.
IIT: la gestione dati nei 14 centri di ricerca
L’IIT (Istituto Italiano di Tecnologia) ha quadruplicato le sue infrastrutture digitali. E lo fa, a sostegno dell’intera rete nazionale dei centri, in collaborazione con IBM e E4 Computer Engineering.
Questo significativo aumento consentirà di accelerare e ottimizzare le attività di ricerca in ogni ambito d’interesse dell’Istituto. Così contribuirà a rendere più efficiente la transizione digitale sia del comparto ricerca che del Paese.
Il potenziamento dell’infrastruttura, infatti, si avvarrà del supercalcolo e intelligenza artificiale (AI). In questo modo, ne trarranno beneficio le attività di ricerca in tutti i campi dell’Istituto.
Il sistema di immagazzinamento dati offerto da E4 con la tecnologia IBM è in grado di archiviare 10 Petabyte (10 milioni di gigabyte) di dati. Questi dati saranno disponibili a tutta la rete dei centri IIT, suddivisi su macchine distribuite in 14 installazioni presenti sul territorio nazionale.
L’infrastruttura supporterà lo sviluppo dei circa 300 progetti di ricerca in tutti i campi di ricerca dell’Istituto: robotica, nuovi materiali, scienze della vita e scienza computazionale.
I dettagli del supercomputer Franklin
IIT si è equipaggiato con un sistema di immagazzinamento dati evoluto, grazie al supporto di IBM e E4, in linea con le best practice europee sulla gestione dei dati.
Le attività sperimentali attualmente generano rilevanti moli di dati da rendere disponibili, ove possibile, a tutta la comunità scientifica. Si tratta di dati riutilizzabili in ogni momento. Sempre nel rispetto dei requisiti di trasparenza e sicurezza di elevato livello.
Il supercomputer Franklin, frutto della progettazione e realizzazione di E4, ha una velocità superiore ai 2 Petaflops. Dunque può eseguire oltre 2 milioni di miliardi di operazioni al secondo, grazie ai suoi 83 nodi e alle 288 GPU (Graphic Processing Unit – unità di elaborazione grafica).
“La possibilità di mettere a servizio delle attività di ricerca e di technology transfer della Fondazione IIT le nostre tecnologie di gestione dei dati rappresenta una opportunità di grande rilievo”, ha commentato Marco Ballan, Principal Infrastructure Sales Manager IBM Italia, che spiega come accompagnare “il sistema informativo di IIT nel suo percorso volto a garantire una sempre maggiore sicurezza dei dati, la loro archiviazione di lungo periodo e la possibilità di utilizzarli su infrastrutture di hybrid cloud condivise con le istituzioni e le aziende che con la ricerca della Fondazione collaborano”.
“Dopo aver collaborato alla messa in produzione di Franklin, siamo oggi fieri di aver contribuito alla operatività di un sistema che consentirà al prestigioso IIT una gestione ottimale del ciclo di vita del dato
prevedendo un trasferimento dei dati tra sedi periferiche e sede centrale”, conclude Cosimo Gianfreda, CEO di E4.