Con la chiusura del CES 2020 di Las Vegas, l’evento dedicato all’innovazione tecnologica, si delineano nuovi scenari che moltiplicano i futuri possibili legati all’intelligenza artificiale. Nonostante le sorprendenti novità, “Siamo ancora alla preistoria dell’intelligenza artificiale” dice Lorenzo Asuni, CMO di Enuan, la startup italiana che applica l’intelligenza artificiale ai contact center di grandi multinazionali.
La missione di Enuan è esplorare il potenziale dell’intelligenza artificiale per l’assistenza ai clienti, concentrandosi sulle nuove tecnologie che hanno il potenziale per rivoluzionare il futuro e aprire la porta a nuovi approcci, come gli assistenti vocali e le città intelligenti. Non a caso, una ricerca stilata da GlobalX che prospetta investimenti pari a 86 miliardi di dollari sui servizi legati ai chatbot, voicebot e digital/personal assistant.
“Siamo solo solo agli albori di ciò che permetterà l’Artificial Intelligence. L’ambito conversazionale sarà uno dei principali ed offrirà non solo un’assistenza sempre più personalizzata grazie ai Virtual Agent ma addirittura anticiperà la risoluzione del problema o il nascere dello stesso” continua Asuni. Infatti, analizzare i dati provenienti dalle interazioni tra AI e utenti, consente di scoprire le preferenze di questi ultimi e sviluppare, di conseguenza, nuove soluzioni smart e customizzate che rispondano e anticipino le loro problematiche.
Inoltre, i device che permettono di rendere la propria casa intelligente e tecnologica hanno già una rete di intercomunicazione tra soggetti diversi che permette loro di comunicare, sono tutti gestibili attraverso semplici comandi vocali che con facilità consentono di gestire più strumenti allo stesso tempo. Un trend che avrà seguito anche in altri contesti sia domestici che professionali, applicando questa metodologia alle strutture sanitarie, alle smart city e ai trasporti.
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