Nell’ “ultimo miglio” dell’Iot potrebbe essere nascosta una miniera d’oro. Per i produttori dei macchinari connessi ma anche per chi li acquista, soprattutto se si considerano le economie di scala. Sulla base di questa idea è nato Semioty, il software che consente l’analisi dei big data e l’interazione di tutti i soggetti interessati attorno alle informazioni trasmesse dagli oggetti. L’idea viene dai laboratori di WebRatio, spinoff del Politecnico di Milano nata nel 2001 e guidata da Stefano Butti, che grazie a questa innovazione si è aggiudicata lo scorso anno il premio speciale digital transformation all’interno dei Digital360award.
Semioty raccoglie i dati sull’impianto, li legge, li converte in informazioni e li invia ai produttori e ai proprietari mettendo in campo un’applicazione pronta all’uso, per consentire loro di intervenire in tempo reale in caso di malfunzionamento o necessità di manutenzione. In questo modo, integrando in maniera “circolare” le interazioni tra aziende, utilizzatori e prodotti, nasce il Things Relationship Management (Trm) per i prodotti industriali.
Una case history: il monitoraggio remoto dei frigoriferi industriali
Una case history è quella della gestione dei frigoriferi industriali di una grande catena di supermercati: l’azienda produttrice deve soddisfare il cliente, le macchine devono conservare gli alimenti e non sprecare energia. Grazie a Semioty si possono monitorare in real time da remoto i dati trasmessi dai frigo installati sul territorio, controllando quindi stato di funzionamento e temperatura di refrigerazione, salvando i dati in cloud. “Questo consente di avere un frigorifero industriale sempre al massimo delle performance – spiega WebRatio – Così il produttore trasferisce ai clienti un’immagine di altissima affidabilità e qualità dei propri prodotti, mentre il cliente ha visibilità sullo stato di funzionamento dei frigoriferi ed è rassicurato dalla garanzia di qualità dei prodotti acquistati e della loro manutenzione, anche predittiva”.